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Friday 12 December 2003

Per la BCE ci sono segnali di ripresa ma gli stati UE devono affrontare le riforme in modo pià rigoroso. Bollettino mensile della BCE • Dicembre 2003 Editoriale 11.12.2003

Per la BCE ci sono segnali di ripresa ma gli stati UE devono affrontare le riforme in modo più rigoroso

Bollettino mensile della BCE ” Dicembre 2003 Editoriale 11.12.2003

Nella riunione tenuta il 4 dicembre 2003 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di lasciare invariato, al 2,0 per cento, il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali dellEurosistema. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono stati mantenuti anchessi invariati, rispettivamente al 3,0 e all1,0 per cento.

La decisione di lasciare i tassi di interesse invariati sui loro livelli contenuti riflette la valutazione del Consiglio direttivo secondo cui lorientamento di politica monetaria rimane adeguato per preservare la stabilità dei prezzi nel medio termine.

Il tasso di inflazione dovrebbe oscillare intorno al 2 per cento nei prossimi mesi, per poi mostrare una graduale e limitata flessione. La ripresa economica nellarea delleuro ha avuto inizio e il clima di fiducia è migliorato ulteriormente. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire con attenzione tutti gli sviluppi suscettibili di influenzare la propria valutazione dei rischi per la stabilità dei prezzi nel medio periodo.

Il Consiglio direttivo esprime il suo profondo rammarico per i recenti sviluppi relativi alle politiche di bilancio, in particolare per la decisione presa lo scorso 25 novembre dal Consiglio Ecofin di non accogliere le raccomandazioni della Commissione concernenti le fasi ulteriori della procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti della Francia e della Germania. Come rilevato dal Consiglio direttivo nella dichiarazione resa nota lo stesso giorno (cfr. riquadro 8 del presente bollettino), tali sviluppi rischiano di ledere la credibilità dellassetto istituzionale e la fiducia nella solidità delle finanze pubbliche dei paesi membri dellarea delleuro. Un quadro di riferimento credibile per le politiche fiscali è fondamentale non soltanto per la stabilità, ma anche per la crescita e costituisce una condizione necessaria per mantenere su bassi livelli i premi per il rischio nei mercati finanziari.

Passando alla valutazione più dettagliata alla base della decisione sui tassi di interesse, nel quadro dellanalisi economica i dati più recenti hanno confermato che lattività nellarea delleuro ha mostrato una ripresa nella seconda metà del 2003.

Il recupero della crescita del PIL in termini reali osservato nel terzo trimestre riflette il rafforzamento delleconomia mondiale, che dovrebbe proseguire il prossimo anno.

Nel contempo, ci si attende che la domanda interna registri un incremento. I consumi privati sarebbero sostenuti dal miglioramento delle ragioni di scambio derivante dallo scorso apprezzamento delleuro. Essi sarebbero progressivamente favoriti anche dalla maggiore crescita delloccupazione, che dovrebbe prodursi con il procedere della ripresa.

Gli investimenti delle imprese segnerebbero un graduale recupero, sospinto principalmente dallespansione della domanda esterna, dal basso livello dei tassi di interesse e da condizioni di finanziamento nel complesso favorevoli. Inoltre, essi dovrebbero beneficiare degli aggiustamenti effettuati dal settore societario per migliorare produttività e redditività.

In questo numero del bollettino vengono pubblicate le proiezioni degli esperti dellEurosistema, presentate al Consiglio direttivo nella sua ultima riunione. Esse si fondano su una serie di ipotesi tecniche, basate sulle informazioni disponibili a metà novembre 2003. Secondo le proiezioni, il tasso di crescita del PIL in termini reali dellarea delleuro si porterebbe in media in un intervallo compreso fra lo 0,2 e lo 0,6 per cento nel 2003, per poi salire all1,1-2,1 per cento nel 2004 e all1,9-2,9 lanno seguente. Le previsioni di altre organizzazioni internazionali e del settore privato delineano un quadro sostanzialmente analogo riguardo alle prospettive per lattività economica dellarea. Anche i recenti andamenti dei mercati finanziari sono coerenti con tali prospettive.

Secondo il Consiglio direttivo, lespansione economica nellarea delleuro dovrebbe mostrare una graduale ripresa nei prossimi trimestri, che sarebbe seguita da un più diffuso e vigoroso rafforzamento nei due anni a venire. Questo principale scenario appare soggetto a rischi bilanciati. La sostenibilità della crescita economica mondiale continua a destare preoccupazione, tenuto conto degli squilibri esistenti in alcune regioni del mondo.

Per quanto concerne i prezzi, la stima rapida dellEurostat indica un tasso di inflazione sui dodici mesi misurato sullo IAPC pari al 2,2 per cento in novembre, a fronte del 2,0 di ottobre.

Livelli analoghi si sono osservati per la maggior parte del 2003 ed è probabile che si continuino a registrare valori intorno al 2 per cento nei prossimi mesi. Il calo dellinflazione sarà meno rapido e pronunciato rispetto alle precedenti attese, per effetto degli andamenti avversi dei prezzi dei prodotti alimentari, dellevoluzione dei corsi petroliferi e degli incrementi programmati delle imposte indirette e dei prezzi amministrati.

Dalla valutazione delle tendenze dei prezzi oltre il breve periodo emerge, tuttavia, che diversi fattori dovrebbero attenuare le spinte inflazionistiche.

Innanzitutto, il passato apprezzamento delleuro contribuirà ulteriormente a unevoluzione contenuta dei prezzi allimportazione. Inoltre, le pressioni sui prezzi interni continuerebbero a essere moderate. In particolare, lincremento delle retribuzioni dovrebbe risultare modesto a fronte di una ripresa che per il momento rimarrebbe graduale. La moderazione salariale è altresì indispensabile per promuovere loccupazione.

A condizione che la dinamica salariale resti contenuta, lespansione ciclica della produttività dovrebbe ridurre la crescita del costo del lavoro per unità di prodotto, che finora è stata relativamente elevata considerando la debolezza delleconomia.

Nel complesso, tale quadro generale si riflette anche nelle previsioni pubblicate di recente e nelle proiezioni elaborate dagli esperti dellEurosistema.

Secondo queste ultime, il tasso di inflazione medio annuo misurato sullo IAPC sarebbe compreso in un intervallo del 2,0-2,2 per cento nel 2003, dell1,3-2,3 per cento nel 2004 e dell1,0-2,2 lanno seguente.

Le prospettive per linflazione dipendono nel contempo da varie ipotesi, tra cui quelle riguardanti gli andamenti a livello mondiale, le quotazioni del petrolio, i tassi di cambio, la dinamica salariale e le misure di politica di bilancio. È necessario, pertanto, tenere conto dei rischi per le prospettive circa la stabilità dei prezzi. A tale proposito, gli indicatori dei mercati finanziari per le attese di inflazione hanno mostrato un lieve rialzo negli ultimi mesi. Sebbene fattori tecnici possano avere influito su tale andamento e benché altri indicatori, quali le misure delle attese di inflazione a lungo termine basate sulle indagini, siano rimasti essenzialmente invariati, le aspettative di inflazione vanno seguite attentamente.

Passando allanalisi monetaria, la crescita di M3 è stata molto vigorosa negli ultimi due anni, per effetto delle riallocazioni di portafoglio, del risparmio effettuato a scopo precauzionale e del basso livello dei tassi di interesse. Questultimo ha sostenuto anche lespansione della domanda di credito.

Allo stadio attuale, laccumulo di liquidità in eccesso non rappresenta una fonte di preoccupazione per la stabilità dei prezzi, dato che per il momento leconomia sta recuperando solo gradualmente.

Tuttavia, se il forte eccesso di liquidità dovesse perdurare in presenza di un significativo rafforzamento dellattività economica, potrebbe generare pressioni inflazionistiche nel medio termine.

Pertanto, gli andamenti della moneta vanno tenuti sotto attenta osservazione.

In sintesi, lanalisi economica indica che lo scenario principale per landamento dei prezzi nel medio periodo continua a essere in linea con la definizione di stabilità dei prezzi. Ciò trova riscontro nella verifica incrociata svolta con lanalisi monetaria.

Quanto alle politiche di bilancio, preservare la fiducia nella solidità delle finanze pubbliche è essenziale per una crescita sostenibile di consumi e investimenti. A questo proposito, il quadro di riferimento complessivo per le politiche fiscali definito dal Patto di stabilità e crescita resta di importanza cruciale e deve essere rispettato integralmente.

Ciò vale anche per lobbligo di evitare e correggere i disavanzi eccessivi, sancito nellarticolo 104 del Trattato, nonché per i valori di riferimento per il disavanzo e il rapporto debito/PIL, rispettivamente del 3 e del 60 per cento, fissati nel Protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi allegato al Trattato. Queste sono le fondamenta su cui poggia la fiducia nellUnione economica e monetaria.

Il Consiglio direttivo ha preso atto degli impegni assunti dalla Francia e dalla Germania per correggere i disavanzi eccessivi quanto prima e al più tardi entro il 2005. Inoltre, ha rilevato che il Consiglio Ecofin è pronto a intimare ai governi dei due paesi di prendere misure volte a correggere i disavanzi eccessivi, nel caso in cui questi non agiscano in conformità dei rispettivi impegni.

Il Consiglio direttivo esorta vivamente tali governi a far fronte alle loro responsabilità.

Anche nel contesto delle riforme strutturali ciò riveste importanza fondamentale. Accrescere la competitività dellarea delleuro, in particolare sui mercati del lavoro e dei beni e servizi, rendere più efficienti i sistemi tributari e assicurare la sostenibilità dei regimi di previdenza sociale favoriscono nel loro insieme unallocazione e un impiego più efficienti del capitale e delle risorse umane. Non vi è dubbio che ladozione di misure in questa direzione migliorerebbe le prospettive di crescita dellarea delleuro e la flessibilità necessaria ai singoli paesi membri per assorbire gli shock economici.

Tuttavia, al fine di accrescere nel breve termine la fiducia, è necessario ribadire con fermezza che tali sfide vengono realmente affrontate con decisione e con azioni ben definite. Malgrado i progressi compiuti, il Consiglio direttivo incoraggia vivamente i governi ad accelerare lattuazione delle riforme strutturali ed esorta, inoltre, le parti sociali a impegnarsi a fondo nella realizzazione dellobiettivo di rendere larea delleuro uneconomia più dinamica e innovativa.