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Wednesday 07 June 2006

Ministero dell’Economia e delle Finanze – Nota 6.6.06 – Conclusa la ricognizione sui conti pubblici

Ministero dell’Economia e delle Finanze – Nota 6.6.06 – Conclusa la ricognizione sui conti pubblici

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa-Schioppa, ha ricevuto oggi il rapporto della Commissione istituita nelle scorse settimane con l’incarico di effettuare una ricognizione sulla situazione dei conti pubblici per il 2006. Alla Commissione, presieduta dal professor Riccardo Faini, hanno partecipato rappresentanti della Ragioneria Generale dello Stato, del Dipartimento delle Politiche fiscali, del Dipartimento del Tesoro, della Banca d’Italia, dell’Isae e dell’Istat.

La Commissione è giunta alle seguenti conclusioni:

– il rapporto deficit-pil è stimato nel 2006 al 4,1% (dato tendenziale, a politiche e legislazione invariate) in crescita rispetto al 3,8% contenuto nella Relazione trimestrale di cassa;

– sul conseguimento di questo risultato pesano numerosi rischi. La Commissione ritiene che, qualora tali rischi dovessero materializzarsi, l’andamento dei conti pubblici, e in particolare sulla spesa, potrebbe peggiorare per un importo stimato prudenzialmente in almeno mezzo punto di pil.

Nel dettaglio, la Commissione evidenzia che vi sono due tipologie di rischi:

– rischi di efficacia, quantificati per un importo massimo pari allo 0,3% del pil, legati al fatto che non tutte le misure previste dalla Legge Finanziaria 2006, anche nel caso di piena attuazione, potrebbero conseguire gli effetti iscritti a bilancio. Tra essi si segnalano, ad esempio, il concordato di massa e i vincoli di spesa sugli enti locali;

– rischi di attuazione, associati alla mancata o incompleta attuazione delle misure previste dalla Legge Finanziaria 2006. In proposito, si segnala che la piena attuazione delle norme previste dalla Legge Finanziaria 2006 relative a Ferrovie dello Stato, Anas, consumi intermedi delle amministrazioni centrali, contratti di servizio delle imprese pubbliche e attuazione della regola del 2%’, avrebbe effetti di rilievo, spesso molto problematici, sui flussi di investimento, sull’occupazione e sulla funzionalità della pubblica amministrazione. Interventi volti perlomeno ad alleviare tali problematiche comporterebbero aumenti di spesa, da attuarsi con la necessaria copertura finanziaria, che vengono quantificati prudenzialmente in almeno 0,2% del pil.

La Commissione ritiene doveroso segnalare la grave condizione in cui versa la finanza pubblica. L’ulteriore deterioramento dei saldi tendenziali, il sostanziale azzeramento dell’avanzo primario di competenza, il valore negativo dell’avanzo primario di cassa e la crescita del debito pubblico configurano una situazione di sofferenza delle pubbliche finanze che non si è manifestata ancora in tutta la sua severità.

La fotografia approfondita effettuata dalla Commissione potrebbe subire comunque ulteriori revisioni, anche in un prossimo futuro, nel momento in cui si renderanno disponibili nuovi dati sugli andamenti dell’economia e sull’andamento delle grandezze del bilancio.

Il ministro Padoa-Schioppa ha dichiarato:

“Ricevo la Relazione della Commissione istituita per verificare la situazione dei conti pubblici nel 2006 e ne rendo immediatamente pubbliche le conclusioni. Gli esperti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, della Banca d’Italia, dell’Istat e dell’Isae hanno svolto il loro compito con grande impegno e in piena indipendenza. Ringrazio loro, così come ringrazio il professor Riccardo Faini che ha presieduto la Commissione e organizzato i lavori”.

“Il disavanzo delle pubbliche amministrazioni è stimato dalla Commissione a un livello significativamente superiore alle valutazioni fin qui effettuate. Nelle prossime settimane dovremo tenere conto della grave condizione dei conti pubblici sia per l’elaborazione del Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef) sia ai fini di un intervento sull’anno in corso, che si è reso ormai inevitabile”.

“Il governo è impegnato a correggere lo squilibrio delle pubbliche finanze e a ricondurre disavanzo e debito entro i parametri europei”.