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Wednesday 12 November 2003

Le ragioni dei ricercatori trovano tutela in un progetto di risoluzione della Presidenza dell’ Unionme Europea. – Progetto di compromesso della Presidenza dell’ Unione, Bruxelles 28 ottobre 2003

Le ragioni dei ricercatori trovano tutela in un progetto di risoluzione della Presidenza dellUnionme Europea

Progetto di risoluzione del Consiglio sulla professione e la carriera dei ricercatori nello spazio europeo della ricerca (ERA) Progetto di compromesso della Presidenza dellUnione, Bruxelles 28 ottobre 2003

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

RICORDANDO:

1. le risoluzioni del Consiglio del 15 giugno 2000 e del 16 novembre 2000 sullo spazio europeo della ricerca che sottolineano, tra l’altro, l’importanza di sviluppare le risorse umane quale fattore chiave dell’eccellenza della ricerca in Europa e l’esigenza di introdurre una dimensione europea nelle carriere dei ricercatori;

2. la comunicazione della Commissione “Una strategia di mobilità per lo spazio europeo della ricerca” e la successiva risoluzione del Consiglio sul “potenziamento della strategia di mobilità nello spazio europeo della ricerca (ERA)”, che avalla gli sforzi intesi a creare un contesto più favorevole per i ricercatori in Europa, nonché la comunicazione della

Commissione “Il ruolo delle università nell’Europa della conoscenza”

3. le comunicazioni della Commissione “Più ricerca per l’Europa Obiettivo: 3% del PIL” e “Investire nella ricerca: un piano d’azione per l’Europa” in cui si sottolinea che entro il 2010 occorreranno più ricercatori, nonché la successiva risoluzione del Consiglio del 22 settembre 2003 sugli “Investimenti nella ricerca per la crescita e la competitività in Europa”, in cui si sottolinea che l’aumento degli investimenti nelle risorse umane, in particolare mediante lo sviluppo della formazione dei ricercatori e la promozione delle possibilità di carriera sono fattori chiave per raggiungere l’obiettivo del 3% di investimenti per la ricerca;

4. Il sesto programma quadro (2002-2006) [1] che, nel capitolo “Risorse umane e mobilità” fornisce sostegno allo sviluppo di risorse umane abbondanti e dinamiche di rilevanza mondiale nel sistema europeo di ricerca, tenendo conto della dimensione internazionale intrinseca della ricerca;

5. la “Risoluzione del Consiglio su “Scienza e società e donne e scienza” e l’importanza del dialogo scienza/società e della dimensione di genere nel conseguire tutto il potenziale degli sforzi di R&S nell’ERA;

6. le discussioni nel contesto del processo di Bologna e lo sviluppo del settore dell’istruzione superiore europea, in particolare le conclusioni della conferenza di Berlino sul processo di Bologna nel settembre 2003, che fa riferimento all’importanza della ricerca quale parte integrante dell’istruzione superiore in Europa;

7. le conclusioni di recenti Consigli europei che hanno avallato la creazione e lo sviluppo dell’ERA, messo in evidenza l’importanza di investimenti nell’R&S al fine di conseguire un più elevato grado di competitività e crescita economica e, in questo contesto, hanno sottolineato l’importanza di sviluppare le risorse umane nell’R&S;

8. RIAFFERMA che la ricerca e i ricercatori svolgono un ruolo fondamentale nello stimolare la crescita e la competitività europea;

9. ACCOGLIE CON FAVORE la comunicazione della Commissione “I ricercatori nello spazio europeo della ricerca – una professione, molteplici carriere” che analizza i vari fattori che condizionano e definiscono le carriere nell’ambito dell’R&S nel settore sia pubblico che privato e descrive i ricercatori come “professionisti impegnati nella concezione o nella creazione di nuove conoscenze, prodotti, processi, metodi e sistemi nuovi e nella gestione dei progetti interessati”;

10. RICONOSCE che le carriere dei ricercatori in Europa dipendono da una varietà di fattori, data la diversità di impostazione negli Stati membri, tra l’altro la formazione, la mobilità, i metodi di assunzione, lo sviluppo e la valutazione delle carriere nonché la situazione contrattuale e retributiva in funzione dei settori in cui i ricercatori operano o il contesto giuridico, amministrativo, infrastrutturale e culturale in cui lavorano, nonché il livello del

finanziamento della R&S. RICONOSCE che un miglioramento in tali settori è necessario per contribuire allo sviluppo di un vero e proprio mercato dell’occupazione europeo per i ricercatori, con una particolare attenzione a un’Unione europea allargata;

11. PERTANTO IL CONSIGLIO ACCOGLIE CON FAVORE l’impostazione della Commissione per superare le difficoltà inerenti alla formazione e alla mobilità nel campo della ricerca e allo sviluppo delle carriere in cooperazione, su base volontaria, con gli Stati membri e altri soggetti interessati, compresi i settori pubblico e privato. Le azioni della Commissione integreranno altre iniziative in questo campo intraprese anche nel contesto internazionale. Si compiace in particolare dell’intenzione della Commissione:

– di esplorare l’eventualità dell’elaborazione di una “Carta Europea dei Ricercatori”, al fine di migliorare ulteriormente il quadro per la gestione della carriera delle risorse umane di R&S e di elaborare un “Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori” basato sulle migliori pratiche;

– di varare un Anno europeo dei Ricercatori per rafforzare il riconoscimento pubblico della professione di ricercatore e delle carriere nell’R&S;

– di analizzare ulteriormente i vari problemi in materia di sviluppo delle carriere e di formazione nell’ambito della ricerca, compresa la raccolta di dati e l’analisi delle esigenze che potrebbero anche alimentare azioni di esecuzione del metodo aperto di coordinamento;

– di intensificare gli sforzi intesi a migliorare il funzionamento del Portale per la mobilità dei ricercatori e la Rete europea dei centri di mobilità.

12. INVITA gli Stati membri, gli Stati aderenti e la Commissione in cooperazione con i soggetti interessati, compresi i settori pubblico e privato, a prendere in considerazione la possibilità di azioni, su base volontaria, in particolare mediante l’applicazione del metodo aperto di coordinamento, secondo quanto convenuto dal comitato della ricerca scientifica e tecnica (CREST), negli ambiti seguenti:

– sviluppo di un quadro per la registrazione di varie realizzazioni professionali lungo l’intera carriera dei ricercatori, tenendo conto degli sviluppi del “processo di Bologna”;

– scambio di buone pratiche, se del caso a livello internazionale, per quanto riguarda i sistemi di valutazione delle carriere nell’ambito dell’R&S;

– incoraggiamento del dialogo sociale e del dialogo tra ricercatori, soggetti interessati e società in senso lato, compresi il miglioramento della sensibilizzazione del pubblico alla scienza e alla promozione dell’interesse dei giovani alla ricerca e alla carriera nel campo scientifico;

– fornitura di finanziamenti adeguati per i dottorandi, comprese le prestazioni sociali quali il congedo parentale e attuazione delle iniziative necessarie, tenendo presente la reciprocità a livello europeo, per quanto riguarda la trasferibilità di prestiti e finanziamenti nazionali nel contesto di una maggiore mobilità dei ricercatori;

– promozione della parità di opportunità tra ricercatori e ricercatrici nella preparazione di queste iniziative;

– continuazione degli sforzi intesi a rimuovere altri ostacoli alle carriere nella ricerca o alla mobilità compresi quelli riguardanti la mobilità intersettoriale e la mobilità tra settore pubblico e settore privato e nel contesto di un’Unione europea allargata;

13. INVITA la Commissione a riferire periodicamente sui progressi compiuti nel migliorare le prospettive di occupazione e carriera per i ricercatori in Europa