Lavoro e Previdenza

Monday 14 March 2005

Le linee guida per la lotta alla disoccupazione dettate nella risoluzione UE del 9.3.2005

Le linee guida per la lotta alla disoccupazione dettate nella risoluzione UE del 9.3.2005

Risoluzione del Parlamento europeo sulla revisione a medio termine della Strategia di Lisbona B6-0186/2005

Il Parlamento europeo,

visto l’articolo 103 del suo regolamento,

1.è fermamente convinto del fatto che, nell’ambito dell’obiettivo globale di sviluppo sostenibile, l’Unione europea possa essere un faro di progresso economico, sociale e ambientale nel mondo; ribadisce il valore degli obiettivi strategici definiti dai Consigli europei di Lisbona e Göteborg nell’intento di rafforzare l’occupazione e la riforma economica, di migliorare la competitività, di completare il mercato interno, la coesione sociale e la protezione ambientale, che sono i motori di un’economia sostenibile e orientata alla crescita; ritiene che la Strategia di Lisbona debba essere la priorità assoluta dell’Unione nei prossimi cinque anni;

2.ribadisce il proprio impegno riguardo alla Strategia di Lisbona e alla sua prospettiva di un’economia dinamica e di una società migliore, con una migliore qualità della vita, per aumentare la crescita e l’occupazione, creando un preciso quadro normativo per la coesione sociale e la politica ambientale; ritiene che la crescita sostenibile e l’occupazione costituiscano per l’Europa gli obiettivi più pressanti e che siano un elemento essenziale del progresso sociale e ambientale; insiste sul fatto che una politica sociale e ambientale ben concepita costituisce anch’essa un elemento essenziale per rafforzare l’efficacia dell’economia europea;

3.riconosce che, mentre la libera circolazione dei beni sta già funzionando bene, il mercato interno è ancora lungi dall’essere completato e che pertanto sono necessari maggiori sforzi in tal senso;

4.ritiene che il successo della Strategia di Lisbona passi attraverso la realizzazione, da parte degli Stati membri, delle riforme strutturali indispensabili alla salvaguardia del modello sociale europeo; e che essa necessiti di un quadro macroeconomico capace di stimolare la crescita e che questo quadro debba associare stabilità e incentivi a investire negli obiettivi di Lisbona;

5.riconosce, in primo luogo, il contributo positivo della politica ambientale per la crescita e l’occupazione, in particolare attraverso lo sviluppo delle eco-innovazioni e, in secondo luogo, che l’UE deve raccogliere un certo numero di sfide legate alle risorse naturali e all’ambiente, come quelle del cambiamento climatico e del declino della biodiversità , che, qualora non ne venga immediatamente tenuto conto, comporteranno costi e conseguenze dirette sugli obiettivi di crescita di Lisbona; ritiene di conseguenza necessario includere le considerazioni ambientali nel processo di Lisbona rivisto; sottolinea che una solida politica in materia di ambiente, salute e sicurezza alimentare avrà un effetto positivo sulla crescita e sulla competitività;

6.ritiene, insieme alla Commissione, che per rilanciare la Strategia di Lisbona sia essenziale superare l’incapacità degli Stati membri di rispettare gli obiettivi definiti nel marzo 2000 e di riservare alla Strategia di Lisbona una parte importante nel dibattito nazionale ed europeo, il che presuppone:

– un’attribuzione delle priorità più efficace, con azioni prioritarie facilmente individuabili in tutti e tre i pilastri dell’agenda di Lisbona, onde definire un’asse più chiaro per ricentrare gli orientamenti troppo generali del processo di Lisbona;

– una prospettiva attraente e ben comunicata che consenta di mobilitare la popolazione europea;

– un processo decisionale e attuativo più aperto e trasparente, al fine di migliorare la responsabilità democratica e consentire ai deputati e ai cittadini, sia a livello nazionale che europeo, di farlo proprio;

– le risorse di bilancio, nazionali ed europee, necessarie alla concretizzazione degli obiettivi stabiliti;

7.ritiene che per creare crescita e occupazione, il Vertice di primavera dovrebbe incentrare la Strategia di Lisbona su obiettivi chiave, attraverso interventi a favore di una società fondata sulla conoscenza, la promozione degli investimenti pubblici e privati negli obiettivi di Lisbona, la promozione di un ambiente favorevole alle imprese, una politica sociale basata sull’inclusione, la sicurezza, la solidarietà e la capacità di adattamento e fare della politica europea in materia ambientale una fonte di competitività;

8.ritiene che gli obiettivi economici e sociali possano essere conseguiti solo salvaguardando la competitività sul piano internazionale, conferendo flessibilità all’economia, soprattutto al mercato del lavoro, assicurando stabilità monetaria, limitando la finanza pubblica a un livello tale da non compromettere né la stabilità monetaria, né la sostenibilità delle pensioni, promuovendo l’imprenditorialità, la cultura del rischio e l’iniziativa privata, mantenendo comprensibile il quadro normativo che disciplina l’attività economica ed evitando che esso sia di ostacolo a quest’ultima, prevedendo un sistema fiscale semplice, equo e quanto meno oneroso possibile, e garantendo un elevato livello di coerenza in politica economica;

9.sottolinea che per costruire una vasta coalizione a favore del cambiamento, la Strategia di Lisbona debba essere capita da tutti come una strategia i cui vantaggi saranno ampiamente condivisi e sviluppati in cooperazione con tutti gli attori socioeconomici interessati; che cerca un mercato del lavoro che stimoli sia il dinamismo sia la sicurezza, che tenta di ammodernare i regimi di previdenza sociale e non di indebolirli e che considera norme sociali e ambientali stringenti come parte integrante del modello europeo di concorrenza;

10.sottolinea l’importanza per la competitività dell’Europa di realizzare un mercato unico dei servizi in cui prevalga un equilibrio tra l’apertura dei mercati, i servizi pubblici e la garanzia dei diritti sociali e dei diritti dei consumatori; sottolinea il ruolo dei servizi d’interesse generale nella promozione dell’inclusione sociale, della coesione territoriale e di un mercato interno più efficace; invita il Vertice a impegnarsi a adottare una direttiva quadro comunitaria sui servizi di interesse generale per garantirne la qualità e l’accesso da parte di tutti gli europei, applicando il principio di sussidiarietà ai servizi di interesse generale;

11.ribadisce il ruolo dei servizi pubblici di elevata qualità, universali e forniti efficacemente nella realizzazione degli obiettivi di qualità della vita e di coesione sociale che sono alla base della Strategia di Lisbona; è del parere che una efficace attuazione delle misure in materia di appalti pubblici debba far parte degli obiettivi di Lisbona;

12.ritiene che il contributo fondamentale delle PMI al raggiungimento degli obiettivi della Strategia di Lisbona debba essere più esplicitamente riconosciuto; rileva che il settore delle PMI non soltanto rappresenta il maggior numero di impieghi nell’UE, ma ha anche contribuito in questi ultimi anni a creare più nuovi posti di qualsiasi altro settore; chiede pertanto ulteriori sforzi a favore della creazione di un ambiente più propizio alle PMI, evitando loro oneri burocratici superflui, e garantendo un migliore accesso alle risorse finanziarie destinate agli investimenti;

13.ritiene che per creare una società favorevole al cambiamento, sia essenziale un processo di presa delle decisioni economiche a carattere più integrato; rammenta che il Consiglio europeo di Bruxelles ha insistito sul fatto che un elevato livello di protezione sociale fosse fondamentale per la Strategia di Lisbona; sostiene l’invito del Consiglio europeo di Bruxelles a rafforzare le politiche volte a combattere la povertà e l’esclusione sociale e chiede un impegno, da parte del Vertice di primavera, a fissare un’agenda sociale ambiziosa;

14.ritiene che un accordo soddisfacente sulla nuova normativa in materia di sostanze chimiche (REACH) fornirebbe un buon esempio del funzionamento della Strategia di Lisbona, garantendo un equilibrio tra l’obiettivo della competitività e quelli ambientali, sociali e di salute pubblica

15.ritiene che un mercato dell’energia competitivo, che privilegi le energie sostenibili rappresenti una delle condizioni di un’economia europea competitiva e sostenibile ed esorta la Commissione a presentare una terza direttiva sulla liberalizzazione al fine di garantire condizioni di concorrenza eque fra tutti gli operatori e tutte le forme di energia;

16.ritiene che le spese agricole destinate allo sviluppo rurale, in particolare a favore della formazione dei giovani agricoltori, che sono importanti specialmente nei nuovi Stati membri, rappresentino una parte essenziale della Strategia di Lisbona;

17.ritiene che la revisione di metà periodo dovrebbe tenere in debito conto il contributo che le tecnologie ambientali e il rigore normativo in materia ambientale possono apportare a una strategia di competitività fruttuosa; chiede un maggiore sostegno alle ecotecnologie e alle innovazioni ecoefficienti; in modo più generale, sottolinea l’importanza della qualità della vita negli investimenti e nel luogo di ubicazione delle imprese; ritiene che ignorando il cambiamento climatico e la riduzione della biodiversità , la capacità di raggiungere tali obiettivi verrà gravemente compromessa;

18.invita la Commissione a dare un esempio forte proponendo strategie che consentano di migliorare il funzionamento dei mercati dell’occupazione, di preparare la nostra gioventù ai futuri sviluppi migliorando le possibilità offerte ai giovani per quanto riguarda il riconoscimento dei diplomi, l’istruzione e le opportunità di lavoro transfrontaliere, nel rispetto dei principi di solidarietà tra le generazioni e della situazione demografica; in quest’ottica, incoraggia un’iniziativa europea a favore della gioventù proposta da un certo numero di Stati membri e figurante nella comunicazione della Commissione europea al Consiglio europeo di primavera; chiede il miglioramento della flessibilità del mercato del lavoro e quindi un aumento delle possibilità di trovare lavoro, con speciale attenzione alle PMI;

19.chiede un trattamento preferenziale per le misure che agevolano lo scambio transfrontaliero dei ricercatori;

20.ritiene che l’eccellenza europea nel settore dell’economia della conoscenza dipenda dall’esistenza di una manodopera ben formata e altamente qualificata nonché da un notevole aumento dell’ambito e dell’efficacia della ricerca e dell’innovazione; rammenta che un’istruzione di qualità, accessibile a tutti, è indispensabile per un’economia forte e una società giusta; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere attivamente la ricerca scientifica a tutti i livelli del processo d’innovazione, dalla fase della concezione fino all’applicazione industriale;

21.chiede che la revisione di metà periodo ponga l’istruzione e la formazione, il miglioramento del capitale umano e la formazione lungo tutto l’arco della vita al centro della Strategia di Lisbona e ritiene che il Vertice di primavera dovrebbe definire obiettivi ambiziosi;

22.rammenta che, in taluni Stati membri, le donne costituiscono il gruppo principale dei lavoratori esclusi e che per tante di loro la decisione di accettare un lavoro remunerato dipende dalla disponibilità e dall’attrattiva dell’occupazione; chiede pertanto che il Vertice europeo di primavera risponda alla necessità di mainstreaming di genere nell’ambito degli obiettivi di Lisbona, prevedendo misure per promuovere forme di occupazione e tempi di lavoro compatibili con la vita di famiglia, per garantire l’occupazione e un trattamento paritario, migliorare l’accesso alla formazione, eliminare il divario delle remunerazioni tra i sessi ed estendere le possibilità di custodia dei bambini nonché gli aiuti a favore della cura degli anziani;

23.sostiene l’idea di una politica industriale e di ricerca integrata rivolta più in particolare alle PMI, e la sua accessibilità finanziaria; ritiene inoltre che l’Europa necessiti di una solida base industriale e che la sua competitività debba essere rafforzata mediante importanti iniziative in campo tecnologico, sulla base di iniziative private e/o di partenariati pubblico-privati;

24.invita tutti gli Stati membri a impegnarsi, in occasione del Vertice di primavera, a prendere le misure necessarie affinché le spese di R&S raggiungano almeno il 3% del reddito nazionale (il 2% per il settore privato e l’1% per quello pubblico), garantendo al contempo che le eventuali misure di promozione si conformino agli obiettivi di Lisbona; sottolinea che questo impegno deve essere accompagnato dal raddoppiamento del finanziamento comunitario per la R&S in linea con gli obiettivi di Lisbona, compresa l’approvazione dell’istituzione del Consiglio europeo della ricerca, quale pannello indipendente di consulenza in materia di ricerca;

25.invita il Consiglio e la Commissione a intensificare gli sforzi per proporre un brevetto UE efficace dal punto di vista dei costi, meno oneroso e ben funzionante, che offra certezza giuridica e maggiori possibilità alle PMI e stimoli veramente la ricerca e lo sviluppo in Europa;

26.sostiene la Commissione nel suo intento di definire, insieme al Parlamento, un piano affidabile corredato di priorità legislative e finanziarie chiare per i tre pilastri all’interno della Strategia di Lisbona; insiste affinché il Parlamento sia ampiamente consultato sul suo contenuto e affinché venga stabilito dalla Commissione e dal Parlamento un meccanismo che consenta una programmazione congiunta efficace;

27.chiede alla Commissione di ricorrere in modo più coerente alle valutazioni di impatto economico, sociale, sanitario e ambientale, per cooperare con il Parlamento europeo nel monitoraggio e miglioramento della normativa esistente, e quindi per applicare efficacemente e in via prioritaria l’accordo interistituzionale denominato “legiferare meglio” nonché opportuni meccanismi per un’efficace consultazione di tutte le parti interessate; sottolinea tuttavia che una valutazione dell’impatto deve sempre tenere conto del prezzo di un mancato intervento e dei costi e dei benefici determinati a più lunga scadenza in termini monetari e qualitativi; chiede inoltre una migliore valutazione ex-post delle misure approvate e attuate;

28.invita la Commissione a fare in modo che tutte le proposte legislative siano conformi agli obiettivi della Strategia di Lisbona, a garantire che, pur facendo ricorso agli strumenti di comitatologia, la normativa futura sarà pienamente conforme alle procedure democratiche richieste, a rafforzare i suoi progetti di semplificazione e razionalizzazione dell’acquis, il che consentirà di ridurre le spese per conformarsi e di sbloccare le risorse al fine di stimolare l’innovazione e creare posti di lavoro;

29.condivide l’idea di piani di azione nazionali attuativi della Strategia di Lisbona che prevedano la nomina da parte di ciascuno governo di un ministro incaricato di coordinare l’azione;

30.plaude all’idea di relazioni consolidate e chiede l’utilizzo di un numero di indicatori inferiore ma di migliore qualità, che consenta di misurare in modo trasparente l’avanzamento delle componenti economica, sociale e ambientale della Strategia di Lisbona, compresa una banca dati accessibile al pubblico che indichi il tasso di recepimento da parte di ciascuno Stato membro, nonché i parametri di riferimento e le migliori pratiche per i programmi cofinanziati; chiede alla Commissione di presentare a scadenze regolari una comunicazione al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali che valuti l’attuazione della Strategia di Lisbona da parte degli Stati membri;

31.chiede che le relazioni interlocutorie annuali e gli orientamenti strategici della Commissione siano trasmessi al Parlamento europeo prima di essere inviati al Consiglio, in modo che il Parlamento possa pronunciarsi;

32.invita il Vertice di primavera a realizzare sistemi di governance più semplici e più coerenti per semplificarne il controllo da parte dei cittadini e del Parlamento;

33.propone che sia organizzata una riunione tripartita tra le tre Istituzioni per individuare le grandi priorità politiche prima del Vertice annuale di primavera;

34.sottolinea che occorre instaurare con il Parlamento un’autentica cultura del dialogo per creare un sentimento di partecipazione condivisa; che la comunicazione e il monitoraggio delle modalità di applicazione sono anch’essi particolarmente importanti per il Parlamento; ritiene pertanto che un forte partenariato tra il Parlamento e la Commissione e tra il Parlamento e i parlamenti nazionali, insieme ad una maggiore partecipazione delle autorità regionali e locali, sia essenziale per il buon esito del progetto;

35.richiama l’attenzione sulla conferenza interparlamentare che si terrà a Bruxelles il 16 e 17 marzo per incoraggiare la cooperazione in tal senso tra i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo; invita il Vertice di primavera ad avanzare proposte per rafforzare la dimensione parlamentare e la funzione del dibattito pubblico nella Strategia di Lisbona;

36.chiede che i bilanci nazionali europei, comprese le future prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013, rispecchino gli obiettivi perseguiti nel quadro del processo di Lisbona;

37.riconosce un valore aggiunto unico alla politica regionale per l’attuazione degli obiettivi di Lisbona e rammenta la necessità di finanziamenti adeguati per affrontare questa sfida in modo efficiente ed equilibrato; richiama l’attenzione sul fatto che i fondi strutturali modificati sono ora in larga parte concentrati sugli obiettivi di Lisbona e insiste affinché le prospettive finanziarie rispecchino tale ruolo;

38.riconosce l’importanza dei progetti riguardanti le TEN e della loro rapida attuazione nella realizzazione degli obiettivi di Lisbona; sostiene di conseguenza gli sforzi intrapresi dalla Commissione per convincere gli Stati membri che tali progetti devono essere concepiti e finanziati con il sostegno del bilancio comunitario e dei partenariati pubblico-privati;

39.ritiene necessario avviare una nuova iniziativa a favore della società dell’informazione per far fronte alle sfide che si presenteranno fino al 2010 e che tale iniziativa dovrebbe fissare un quadro stabile per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione elettronica e dei servizi digitali e concentrarsi sull’intensificazione degli sforzi comunitari in materia di ricerca, innovazione e utilizzo delle TIC;

40.invita il Vertice di primavera a riconoscere che gli investimenti saranno essenziali per l’ammodernamento dell’Europa e a adottare un’azione comune per incoraggiare gli investimenti pubblici e privati, ponendo l’accento soprattutto sulle forme di investimento più indispensabili al processo di Lisbona;

41.invita il Vertice a rafforzare il ruolo della Banca europea per gli investimenti e in particolare a dare maggiore rilievo alle attività di prestito a favore degli investimenti direttamente connessi con gli obiettivi di Lisbona e di incrementare i prestiti per i capitali di rischio e il sostegno alle PMI, in particolare quelle che vengono trascurate dal mercato dei capitali;

42.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.