Imprese ed Aziende

Thursday 25 March 2004

La nota della Commissione UE sulla maximulta alla Microsoft. Bruxelles, 24 marzo 2004

La nota della Commissione UE sulla maximulta alla Microsoft.

La Commissione conclude le indagini sul caso Microsoft, imponendo misure correttive ed infliggendo un’ammenda. IP/04/382 Bruxelles, 24 marzo 2004

Dopo l’indagine durata cinque anni, la Commissione europea ha concluso che Microsoft Corporation ha violato le norme dell’Unione europea in materia di concorrenza sfruttando sui mercati dei sistemi operativi per server per gruppi di lavoro e dei media player il suo quasi monopolio sul mercato dei sistemi operativi per PC. Poiché il comportamento illecito prosegue, la Commissione ha ordinato a Microsoft di comunicare ai propri concorrenti, entro 120 giorni, informazioni sulle interfacce richieste per fare in modo che i loro prodotti siano in grado di “comunicare” con l’onnipresente sistema operativo Windows. Si intima inoltre a Microsoft di offrire, entro 90 giorni, una versione del sistema operativo Windows senza Windows Media Player ai produttori di PC ( versione che dovrà essere disponibile anche per la vendita diretta agli utenti finali). A Microsoft è inoltre inflitta un’ammenda di 497 milioni di euro per aver abusato del proprio potere di mercato nell’UE.

“Le imprese in posizione dominante hanno la responsabilità particolare di garantire che il modo in cui operano non impedisca la concorrenza in base al merito intrinseco dei prodotti e non vada a scapito dei consumatori e dell’innovazione” ha dichiarato il Commissario europeo responsabile della concorrenza Mario Monti, che ha inoltre precisato: “La decisione odierna ripristina le condizioni per un’equa concorrenza sui mercati interessati e fissa principi chiari per il comportamento futuro di un’impresa che detiene sul mercato una posizione dominante di questa portata”.

Dopo indagini intense ed esaustive, durate più di cinque anni, e l’invio di tre comunicazioni degli addebiti, la Commissione ha adottato oggi una decisione in cui stabilisce che l’impresa statunitense di software Microsoft Corporation ha violato le regole di concorrenza del trattato CE abusando dellasua posizione di quasi monopolio (articolo 82) sul mercato dei sistemi operativi per PC.

Microsoft ha abusato del proprio potere di mercato limitando deliberatamente l’interoperabilità tra PC che operano in Windows e server per gruppi di lavoro non Microsoft ed abbinando il proprio programma Windows Media Player (WMP), un prodotto sul quale doveva affrontare la concorrenza, a Windows, il proprio sistema operativo presente su praticamente tutti i PC.

Questo comportamento illegale ha consentito a Microsoft di acquisire una posizione dominante sul mercato dei sistemi operativi per server per gruppi di lavoro, che rivestono importanza essenziale per le reti IT delle imprese, e rischia di eliminare completamente la concorrenza da tale mercato. Il comportamento di Microsoft, inoltre, ha significativamente indebolito la concorrenza sul mercato dei media player.

Questi perduranti abusi frenano l’innovazione e danneggiano il gioco della concorrenza ed i consumatori, i quali finiscono per disporre di una scelta minore a prezzi più elevati.

A causa dell’estrema gravità di questi abusi, proseguiti per cinque anni e mezzo, la Commissione ha imposto un’ammenda di 497.2 milioni di euro.

Misure correttive

Per ristabilire eque condizioni di concorrenza, la Commissione ha imposto le seguenti misure correttive:,

Per quanto riguarda l’interoperabilità, Microsoft deve rendere pubbliche, entro 120 giorni, informazioni complete ed accurate sulle interfacce che consentano ai server per gruppi di lavoro non Microsoft di raggiungere la completa interoperabilità con i PC e i server che operano in Windows. Questo consentirà ai venditori rivali di sviluppare prodotti che possano competere a pari condizioni sul mercato dei sistemi operativi per server per gruppi di lavoro. Le informazioni rese pubbliche dovranno essere aggiornate ogniqualvolta Microsoft immetterà sul mercato nuove versioni dei relativi prodotti.

Nella misura in cui qualsiasi informazione sulle interfacce potrebbe essere protetta da diritti di proprietà intellettuale nello Spazio economico europeo, Microsoft avrebbe diritto ad una compensazione ragionevole. L’ordine di comunicare le informazioni si riferisce solo alla documentazione relativa alle interfacce e non al codice sorgente Windows, in quanto esso non è necessario per lo sviluppo di prodotti interoperativi.

Per quanto riguarda le vendite abbinate, Microsoft deve offrire ai produttori di PC, entro 90 giorni, una versione del sistema operativo Windows per PC client senza WMP. Questa misura correttiva delle vendite abbinate non significa che i consumatori riceveranno PC e sistemi operativi senza media player. La maggior parte dei consumatori acquista un PC da un produttore di PC che ha già assemblato per loro un abbinamento di un sistema operativo e di un media player. La conseguenza della misura correttiva imposta dalla Commissione sarà che la configurazione di tali abbinamenti rifletterà i desideri dei consumatori e non quanto imposto da Microsoft.

Microsoft conserverà il diritto di offrire una versione del sistema operativo Windows per PC client con WMP, ma deve tuttavia astenersi dal praticare qualsiasi condizione commerciale, tecnologica o contrattuale che avrebbe l’effetto di rendere la versione di Windows non abbinata a WMP meno interessante o capace di prestazioni minori. In particolare, non deve concedere ai produttori di PC sconti che dipendano dall’acquisto di Windows con WMP.

La Commissione ritiene che le misure correttive porranno fine alle violazioni delle norme antitrust, che siano proporzionate e che stabiliscano principi chiari per il futuro comportamento dell’impresa.

Onde garantire il rispetto effettivo della decisione entro i termini previsti, la Commissione nominerà un fiduciario di controllo che verificherà tra l’altro che le informazioni comunicate da Microsoft sulle interfacce siano complete ed accurate e che le due versioni di Windows siano equivalenti in termini di prestazioni.

L’indagine

Nel dicembre 1998 Sun Microsystems, un’altra impresa statunitense, ha presentato una denuncia in quanto Microsoft aveva rifiutato di fornire le informazioni sulle interfacce necessarie affinché Sun potesse sviluppare prodotti capaci di “dialogare” correttamente con i PC dotati dell’onnipresente sistema Windows e fosse dunque in grado di competere ad armi pari sul mercato dei sistemi operativi per server per gruppi di lavoro.

Le indagini della Commissione hanno rivelato che Sun non era l’unica impresa a cui erano state rifiutate queste informazioni e che la mancata comunicazione da parte di Microsoft era parte di una strategia più ampia destinata ad escludere i concorrenti dal mercato.

Questo comportamento relegava la concorrenza in una posizione secondaria in termini di affidabilità, sicurezza e velocità, tra gli altri fattori, garantendo il successo di Microsoft sul mercato. Di conseguenza, una stragrande maggioranza di clienti ha informato la Commissione che la mancata comunicazione da parte di Microsoft delle informazioni relative alle interfacce alterava in modo artificiale la loro scelta a favore dei prodotti Microsoft per server. Le risposte ad un’indagine presentate dalla stessa Microsoft hanno confermato il legame tra il vantaggio in termini di interoperabilità che Microsoft aveva riservato a se stessa e le sue crescenti quote di mercato.

Nel 2000 la Commissione ha ampliato di propria iniziativa le indagini per studiare gli effetti della vendita abbinata di Windows Media Player con il sistema operativo per PC Windows 2000.

Questa parte delle indagini ha concluso che l’onnipresenza di cui godeva immediatamente WMP come conseguenza della vendita abbinata al sistema operativo per PC Windows riduceva artificialmente gli incentivi per le imprese operanti nel settore della musica, dei film e di altri media, nonché per gli sviluppatori di software e per i fornitori di contenuti, a sviluppare le proprie offerte per adattarle a media player concorrenti.

Di conseguenza, la vendita abbinata da parte di Microsoft del proprio media player determina una preclusione del mercato ai concorrenti, riducendo in ultima analisi la scelta dei consumatori, in quanto i prodotti concorrenti subiscono uno svantaggio che non è dovuto né ai loro prezzi né alla loro qualità.

I dati disponibili indicano già una chiara tendenza a favore della tecnologia di WMP e Windows Media. In caso di mancato intervento da parte della Commissione, è probabile che la vendita abbinata di WMP con Windows farebbe definitivamente “sbilanciare” il mercato a favore di Microsoft. Questo consentirebbe all’impresa di controllare mercati collegati nel settore dei media digitali, quali la tecnologia di codifica, il software per la radiodiffusione di musica via Internet e la gestione di diritti digitali ecc.

Più in generale, la Commissione è preoccupata del fatto che la vendita abbinata di WMP da parte di Microsoft costituisca un esempio di un modello di attività commerciale più generale, che, dato il quasi monopolio di Microsoft nei sistemi operativi per PC, scoraggia l’innovazione e riduce la scelta dei consumatori per tutte le tecnologie alle quali Microsoft potrebbe eventualmente interessarsi e alle quali potrebbe vincolare Windows in futuro.

Nota ai redattori

La Commissione europea applica le regole di concorrenza dell’UE alle pratiche commerciali restrittive e agli abusi di un potere di mercato monopolistico delle imprese per l’insieme dell’Unione europea quando vi è un’incidenza sugli scambi transfrontalieri e sulla concorrenza.

La Commissione ha il potere di imporre alle imprese di cambiare il loro comportamento e di infliggere sanzioni finanziarie per le violazioni delle norme antitrust fino ad un massimo del 10% del fatturato annuo mondiale delle imprese interessate.

È possibile ricorrere contro le decisioni della Commissione dinanzi al Tribunale di primo grado sito a Lussemburgo.