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Thursday 15 July 2004

il rapporto sulle truffe a tavola: cosa mangiamo?

Truffe a tavola 2004

  I° Rapporto sulle frodi nelle

filiere agroalimentari

è stato realizzato da

Salute&Gusto, il progetto sulla sicurezza e qualità

alimentare del Movimento Difesa del Cittadino

(MDC), in collaborazione con Legambiente e con il

contributo del Ministero delle Attività Produttive.

Il rapporto è stato elaborato sulla base degli ultimi dati disponibili ricavati da:

Relazione annuale sullattività operativa del Comando Carabinieri per la

Sanità (2002);

Attività dellIspettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche

Agricole e Forestali (2003);

Sentenze su Frodi e Sofisticazioni Alimentari passate in giudicato e

pubblicate dal Ministero della Salute (2004).

Dossier a cura di Milena Dominici

Laura Ferraioli

Francesca Salvi

Ha collaborato: Emanuela Gallo

Truffe a tavola 2004, il primo rapporto sulle frodi e lillegalità nelle filiere

agroalimentari di Salute&Gusto,

è stato elaborato sulla base degli ultimi rapporti disponibili

stilati dai Carabinieri per la Sanità (Attività Operativa 2002) e dallIspettorato repressione frodi del

Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (rapporto 2003), e sullelenco delle sentenze passate

in giudicato pubblicate dal Ministero della Salute (febbraio 2004).

Tre diverse fonti che ci consentono di delineare un quadro abbastanza esaustivo delle

situazioni di illegalità che mettono a rischio la sicurezza alimentare.

Dal Veneto alla Sicilia errori ed orrori degni di un film splatter sembrano avvenire

quotidianamente al chiuso delle cucine, negli allevamenti e nei magazzini nei quali difficilmente

mettiamo il naso. E se le sentenze passate in giudicato sono relativamente poche (704 le ultime

pubblicate dal Ministero della Salute) – grazie anche ad un sistema normativo che ha depenalizzato

le frodi alimentari – i casi di mancata igiene, incuria e inquinamenti vari, vengono quotidianamente

scoperti dalle forze dellordine impegnate a sequestrare merci dubbie e a sanzionare i responsabili.

Parliamo ovviamente della parte negativa del settore alimentare, quella gestita da imprenditori

truffaldini quando non dalla vera e propria criminalità organizzata, e che niente ha a che vedere con

tutto il resto del mondo alimentare, fatto di qualità, tradizione e attenzione al consumatore.

Nel dossier invece ci sono casi che sfiorano il surreale, altri semplicemente disgustosi, e se

non si trattasse di salute potremmo quasi complimentarci per la fantasia e la varietà delle frodi

perpetrate.

Il settore più problematico si conferma quello dellallevamento, con casi di macellerie prive

di autorizzazioni e con strutture inadeguate e sporche; uova destinate al consumo animale vendute

agli umani; miele con etichette ingannevoli; medicinali importati dalla Cina somministrati

illegalmente agli animali e carni brasiliane vendute come nazionali; norme anti-Bse

sistematicamente trascurate; prodotti scaduti rietichettati e messi in commercio, e poi certificati

contraffatti, capi privi di marchi auricolari di riconoscimento o non vaccinati. Ma pure tanti casi di

maltrattamento di animali e ritrovamenti di carcasse non smaltite correttamente. Veterinari

compiacenti, impiegati collusi e imprenditori senza scrupoli fanno quindi della carne uno degli

alimenti più pericolosi.

Cè però pure il pane cotto in un forno con presenza di mica e fibre damianto, il riso

scadente e pieno di parassiti venduto come prodotto di alta qualità; la pasta industriale camuffata in

fatta in casa, i dolci immagazzinati in scantinati sporchi e privi di autorizzazione.

Non è un quadro confortante quello che emerge dall analisi degli ultimi rapporti disponibili

sulle frodi e le sofisticazioni alimentari che Salute&Gusto, lo sportello informativo sulla sicurezza

alimentare del Movimento del Cittadino realizzato con la collaborazione di Legambiente, ha

elaborato per capire in quali settori e filiere si nascondono i rischi per la salute dei consumatori.

Non mancano nemmeno i casi di presenza di organismi geneticamente modificati (ogm)

oltre il limite di legge nei biscotti e nel gelato e i prodotti da agricoltura convenzionale venduti

come biologici.

Cambiamo menù e passiamo al pesce? Bene, ecco i molluschi provenienti da allevamenti

abusivi in acque altamente inquinate, vongole veraci con cariche macrobiche superiori ai limiti

ammessi, tonno congelato venduto come fresco.

Meglio farsi un panino? Attenti allo speck al gusto di additivo chimico in concentrazione

eccessiva, i prosciutti preparati in luoghi abusivi senza licenze e controlli, lo speck finto tirolese

arrosto prodotto con suini olandesi. Nemmeno i cibi venduti confezionati si salvano se sono stati

impacchettati in un ambiente sporco, contaminato da coliformi totali ed escherichia coli.

Ma non buttiamoci sull alcol, potremo incappare in un vino con concentrazioni di anidride

solforosa oltre i limiti di legge, etichettato con informazioni mendaci, falsamente DOC, o vinificato

con uve da tavola. Se siamo proprio sfortunati possiamo bere anche trielina e pagare una miscela

di vini vari quanto un prodotto di pregio.

1. LATTIVITÀ DEL COMANDO CARABINIERI PER LA SANITÀ

(RELAZIONE 2002)

Sono bastate 2 settimane in gennaio per ispezionare 563 esercizi di ristorazione ambulante e

accertare 225 infrazioni tra penali (14) e amministrative (211); sequestrare 56 campioni e

segnalare all autorità giudiziaria o amministrativa 156 persone.

  Ancor più impressionanti i dati relativi al capitolo carni e allevamenti. In soli 9 giorni i

Carabinieri per la Sanità hanno ispezionato 3.905 accertando ben 1.923 infrazioni, di cui 167

penali. Il valore dei sequestri è stato di 44 milioni e 837 mila e 1.092 persone segnalate all autorità giudiziaria o amministrativa.

  Dal 1 al 10 giugno è toccato invece agli esercizi di ristorazione veloce e self-service. 580

ispezioni per 379 infrazioni (36 penali e 343 amministrative) con 245 persone segnalate alle

autorità e sequestri per un valore di 580 mila

  Sequestri per oltre 3 milioni di euro (precisamente 3 milioni e 250 mila

dell acquacoltura e molluschi, con 475 ispezioni in dieci giorni che hanno portato alla

segnalazione di 146 persone alle autorità per l accertamento di 229 infrazioni tra penali (38)

e amministrative (291).

Nemmeno la ristorazione viaggiante è stata risparmiata: in soli otto giorni (dal 12 al 20

luglio) sono state ispezionate 519 mense, cucine e sale di traghetti, stazioni ferroviarie,

aeroporti e treni. 293 le infrazioni accertate (17 penali e 276 amministrative) con 196

persone segnalate e sequestri per un valore di 37mila

Il periodo più caldo dell anno ha visto i Carabinieri per la Sanità ispezionare 934 tra bar,

gelaterie e bar-gastronomie e accertare un numero di infrazioni addirittura superiore alle

ispezioni: ben 938 di cui 45 penali (e 893 amministrative). 506 sono state le persone

segnalate all autorità giudiziaria o amministrativa per un valore di merce sequestrata pari a

681mila

Nemmeno la vinificazione illegale delle uve da tavola ci ha risparmiato sorprese: 181

ispezioni tra agosto e settembre hanno consentito l accertamento di 54 infrazioni di cui 2

penali. Le persone segnalate sono state 101 e il valore dei sequestri pari a 3 milioni e

100mila

Dati allarmanti anche per la ristorazione estera ed esercizi alimentari gestiti da

extracomunitari, con 837 infrazioni accertate (112 penali e 725 amministrative) in 636

ispezioni. Ben 425 le persone segnalate e 592mila

Anche le 905 ispezioni in supermercati e hard discount hanno portato risultati tali da non

rassicurare i cittadini: 531 infrazioni accertate tra penali (32) e amministrative (499); 561

campioni sequestrati per un valore di 3 milioni e 400mila

Controlli anti frodi e sofisticazioni alimentari dei Carabinieri per la Sanità

(2002)

Ristorazione ambulante (14 31 gennaio)

ISPEZIONI INFRAZIONI ACCERTATE

PENALI AMMINISTR.

CAMPIONI PERSONE

SEGNALATE

ALLA.G.

VALORE

SEQUESTRI  (563 14 211 56 156 1milione 300.000

Carni e allevamenti (6 febbraio 15 maggio)

ISPEZIONI INFRAZIONI ACCERTATE

PENALI AMMINISTR.

CAMPIONI PERSONE

SEGNALATE

ALLA.G.

VALORE

SEQUESTRI (3.905 167 1.756 1.593 1.092 44 milioni 837.000

Ristorazione veloce e self-service (1 10 giugno)

ISPEZIONI INFRAZIONI ACCERTATE

PENALI AMMINISTR.

CAMPIONI PERSONE

SEGNALATE

ALLA.G.

VALORE

SEQUESTRI (580 36 343 58 245 580.000

Acquacoltura e molluschi (13 23 giugno)

ISPEZIONI INFRAZIONI ACCERTATE

PENALI AMMINISTR.

CAMPIONI PERSONE

SEGNALATE

ALLA.G.

VALORE

SEQUESTRI (475 38 191 127 146 3milioni 205.000

Bar, gelaterie, bar-gastronomie (23 luglio 2 agosto)

ISPEZIONI INFRAZIONI ACCERTATE

PENALI AMMINISTR.

CAMPIONI PERSONE

SEGNALATE

ALLA.G.

VALORE

SEQUESTRI (º_

934 45 893 37 506 681.000

Ristorazione estera ed esercizi di vendita di alimenti gestiti da extracomunitari (1 15 ottobre)

ISPEZIONI INFRAZIONI ACCERTATE

PENALI AMMINISTR.

CAMPIONI PERSONE

SEGNALATE

ALLA.G.

VALORE

SEQUESTRI (636 112 725 70 425 592.000

Supermercati e hard Discount (18 30 novembre)

ISPEZIONI INFRAZIONI ACCERTATE

PENALI AMMINISTR.

CAMPIONI PERSONE

SEGNALATE

ALLA.G.

VALORE

SEQUESTRI (905 32 499 561 399 3 milioni 400.000

Fonte: Relazione annuale sull attività operativa del Comando Carabinieri per la Sanità (2002)

ACQUE MINERALI E BIBITE

Ci sono i sequestri di Coca-cola in lattina con indicazioni solo in lingua straniera (in un

deposito di Napoli) ma anche le denunce per acqua minerale invasa da corpi estranei e sostanze

organolettiche (impianto di imbottigliamento in provincia di Frosinone), la segnalazione di un

sindaco di un Comune veneto che ha omesso di disporre la sospensione della fornitura idrica

cittadina sebbene l acqua risultasse inquinata da coliformi e quella di un responsabile di una società

imbottigliatrice di Udine per aver commercializzato acqua contenente solventi pericolosi per la

salute, ma c è pure chi in provincia di Brescia – ha avviato uno stabilimento illegale per il

recupero del P.e.t. destinato all imbottigliamento di acque minerali.

La frode in bottiglia come quelle nel piatto non conosce differenze geografiche. Da

Nord a Sud del paese i NAS hanno scoperto centinaia di casi di illecito: 643 infrazioni su 1.408

ispezioni, con 432 persone segnalate alle autorità e 62 ordinanze di chiusura. Le confezioni

sequestrate sono state 891.819 per un valore di 798.816

CARNI E ALLEVAMENTI

Questo è sicuramente uno dei capitoli più preoccupanti e impressionanti tra le categorie di

alimenti ispezionate dai NAS

A leggere l elenco delle azioni svolte nel 2002, il rischio mucca pazza sembra tuttaltro che

superato, ma non solo. I casi d igiene trascurato e le vere e proprie truffe perpetrate dalla criminalità

organizzata mettono a rischio le tasche ma soprattutto la salute dei consumatori che devono

obbligatoriamente imparare a scegliere con attenzione i propri acquisti alimentari.

Medicinali zootecnici non registrati; macellerie prive di autorizzazioni e con strutture

inadeguate; carni senza certificazioni e uova destinate al consumo animale vendute agli umani;

miele con etichette ingannevoli; medicinali vietati importati dalla Cina e carni brasiliane vendute

come nazionali; norme anti-Bse sistematicamente trascurate; prodotti scaduti rietichettati e messi in

commercio; e poi certificati contraffatti, animali non registrati, privi di marchi auricolari di

riconoscimento o non vaccinati. Non mancano i casi di maltrattamento di animali e i ritrovamenti di

8

carcasse non smaltite correttamente. Veterinari compiacenti, impiegati collusi e imprenditori senza

scrupoli fanno della carne uno degli alimenti più pericolosi.

In molti casi la colonna vertebrale che per le norme anti-Bse deve essere eliminata risultava

non asportata e nonostante da tempo sia in vigore il divieto di utilizzo di anabolizzanti, le analisi

condotte su molti campioni sequestrati ne hanno rivelato la presenza.

Su 9.104 ispezioni i NAS hanno riscontrato 6.090 infrazioni con 39 persone arrestate e 3.137

persone segnalate alle autorità. 10.923 campioni sono stati prelevati e 323 le ordinanze di chiusura

effettuate. i capi di bestiame sequestrati sono stati 182.801 e le confezioni di carne 16.338, per un

peso di 307.655 kg e valore pari a 58.622.008

3.932 gli illeciti amministrativi e 443.994

ALCUNI CASI ECLATANTI DIVISI PER REGIONE

Abruzzo

Sequestrati, allAquila, in tre distinte stalle, 61 bovini senza marchi ed identificazione. In

altri 2 allevamenti, sequestrati 4 vitelli, 7 bovini e 13 equini privi di marchi e documentazione.

Nella provincia di Chieti è stato chiuso un mattatoio abusivo mentre un altra operazione ha

causato il sequestro di un mattatoio abusivo, una stalla, 13 capi ovi-caprini, 2 suini e kg 130 di carni

suine sprovviste di bolli sanitari, scarti di macellazione e pelli. Nella provincia di Teramo sono stati

sequestrati 114 bovini perché 14 di questi erano sprovvisti di marchi auricolari e non erano stati

sottoposti al piano di risanamento per le malattie infettive.

Basilicata

A Potenza sono stati sequestrati 12 bovini e 12 vitelli da carne perché muniti di cedole di

identificazione contraffate, oltre a 22 vitelli con falsa documentazione di accompagnamento al fine

di eludere i controlli sanitari per la BSE. Segnalati alle autorità due imprenditori responsabili di aver

contraffatto i documenti dei bovini. Ritirati anche 33 bovini sprovvisti di certificazione sanitaria e

provenienti da zone focolaio della blue tongue .

Calabria

35 capi di varie razze senza marchi identificativi e documentazione sanitaria sequestrati a

Cosenza. In un altra operazione sono stati sottoposti a sequestro una macelleria con attrezzature e

carni illecitamente macellate. Sequestrati 21 suini senza marchi e senza profilassi sanitaria.

Disposta la chiusura, sempre a Cosenza, di due macelli, uno privato e uno comunale, per

carenze igienico-sanitarie e strutturali e cattivo smaltimento di materiale a rischio BSE, che finiva

direttamente nella rete fognaria pubblica senza trattamento depurativo. Chiusi anche due macelli

privati in precarie condizioni igieniche e due mattatoi, di cui uno comunale e uno abusivo. Un

milione di euro circa è il valore di un sequestro di un macello privato completo di merce.

Sequestrati a Catanzaro 13 bovini da carne e 49 vacche detenuti in promiscuità con animali

privi di marchi identificativi. 40 kg di carne priva di bolli sanitari sequestrati in una macelleria.

Carni scadute (330 kg) e bovini senza marchi identificativi bloccati in altre due operazioni.

Chiuso un mattatoio in provincia di Crotone per carenze igienico-sanitarie. 125 ovini, 3

bovini e 4 suini sono stati sequestrati a Vibo Valentia a causa della mancanza dei marchi auricolari,

e perché movimentati in area sottoposta a vincolo sanitario.

Nella provincia di Reggio Calabria venivano commercializzati prodotti in cattivo stato di

conservazione: ritirati 328 capi ovini e caprini e kg 52 di carne caprina appena macellata.

Campania

A Napoli una macelleria con laboratorio annesso senza autorizzazioni e in precarie

condizioni igieniche, conteneva 10 quintali di prodotti in cattivo stato di conservazione, privi di

certificati e con etichette illeggibili, 2 quintali di salumi guasti, mille confezioni scadute e 286 litri

d olio di dubbia provenienza.

Sequestrati, nella stessa provincia, 6 bovini da carne e 41 suini poiché privi di marchi

auricolari e non sottoposti ai piani di risanamento per le malattie infettive, nonché 20 cani senza

microchip identificativo. Chiuso un laboratorio di sezionamento carni privo di autorizzazione e dei

requisiti minimi obbligatori. In una stalla con macelleria priva di autorizzazione sono stati

sequestrati 3 vitelli, 19 suini, 350 volatili e 250 capi cunicoli sprovvisti di documentazione di

provenienza. Altro sequestro sostanzioso a Napoli per 2 stalle dalle strutture inadeguate e 184

bovini detenuti in promiscuità con quelli destinati alla macellazione.

Una vasta operazione , ha portato all arresto di 37 persone appartenenti o vicine al clan

camorristico Fabbrocino, responsabili di associazione per delinquere finalizzata all immissione nel

circuito nazionale di bestiame affetto da malattie, proveniente da furti e privo di certificazione

sanitaria, nonché per somministrazione di sostanze anabolizzanti e antibiotici dannosi per la salute

umana. In totale sono stati sequestrati un azienda agricola, 2 impianti di macellazione, 9 esercizi

commerciali, 1.312 capi animali, 2 autocarri carichi di materiali a rischio Bse, sostanze

anabolizzanti illecite, marchi auricolari falsi, carni illecitamente macellate, il tutto per un valore di

2,5 milioni di euro circa.

Sospensione dell attività per un mattatoio a causa di omessa attuazione delle procedure per

la gestione di materiale a rischio BSE, oltre che per aver detenuto un quarto di bovino recante

timbro sanitario illeggibile, privo di dichiarazione di origine e sul quale non risultava asportata la

colonna vertebrale.

A Salerno, presso un allevamento, sono stati sequestrati 5 bovini e 2 suini di dubbia

provenienza e sprovvisti di marchi auricolari. Privi dei marchi anche 7 equini e 3 bovini di un altra

azienda agricola. Sequestrate, presso un macello privato con carenze igienico-sanitarie, 146

mezzene di suini con documentazione sanitaria irregolare. Nella stessa provincia un allevamento

abusivo conteneva 49 capi bovini privi di marchi auricolari, di documentazione sanitaria e di visita

per le malattie infettive prevista dal piano di risanamento. Sequestrati, in una macelleria, kg 400 di

prodotti detenuti in cattivo stato di conservazione. Un deposito all ingrosso deteneva kg 300 di

carne mal conservata ed indicata a rischio BSE. Disposta anche la chiusura di un mattatoio per le

carenze igienico-strutturali considerate gravi. Arrestate sei persone, sempre in questa provincia, per

commercio di latte proveniente da capi bufalini affetti da brucellosi e muniti di falsa certificazione

sanitaria; sequestrati 30 capi bufalini per un valore di 7mila euro circa.

Nella provincia di Benevento è stato chiuso un macello privato che versava in condizioni

igienico-strutturali precarie.

A Caserta sono stati sequestrati 6 capi bovini perché privi dei marchi auricolari e non

registrati sugli appositi elenchi.

In un mattatoio comunale di Avellino sono state ritirate 2 mezzene di un bovino da carne

macellato perché non sottoposto a profilassi per la prevenzione della BSE. La struttura, inoltre,

smaltiva direttamente sul terreno i residui della macellazione.

Emilia Romagna

Nella provincia di Reggio Emilia sono stati prodotti mangimi medicati per conigli riportanti

etichette false e contenenti una sostanza vietata, e venduti polli dichiarati falsamente biologici

dall amministrazione di Bologna e contenenti, invece, ogm.

Sequestrati in un azienda ovicola di Parma 2.085 capi avicoli poiché venivano

commercializzate uova contaminate da salmonella. Nella stessa provincia sono stati posti in vincolo

sanitario kg 1.000 di carni di un macello che metteva in vendita carni risultate nocive per la salute

umana,

Liguria

Sequestrati, a Savona, 30 kg di generi alimentari scaduti e rietichettati come freschi e

segnalato alle autorità il responsabile della struttura. Carni scongelate vendute come fresche

scoperte a Genova.

Lazio

Disposta a Roma la chiusura di un salumificio,con laboratorio di preparazione delle carni e

mattatoio annessi e di uno stabilimento per la lavorazione delle carni suine a causa delle scarse

condizioni igieniche e mancanza di autorizzazioni. Sequestrati anche 2.028 kg di carne tra fresca e

congelata. 28 capi di bovini da latte privi dei marchi identificativi hanno causato il sequestro di un

intero allevamento con 186 bovini. 1000 kg di prodotto per la produzione di coppa sequestrati

perché privi di bolli sanitari. Accertata la commercializzazione di latte ovino proveniente da

allevamento infetto da brucellosi.

Segnalati alle autorità titolari e dipendenti di due allevamenti di ovini di Viterbo, un

commerciante di bestiame, un veterinario di Roma e un dipendente di una ditta di Latina per

documentazione contraffatta e omissioni varie.

83 bovini sequestrati a Frosinone per mancanza marchi auricolari e mancato aggiornamento

registro di carico aziendale. Segnalati i due responsabili di due aziende agricole con capi bovini

privi di marchi auricolari; sequestrati 224 capi bovini e 2 bufalini.

A Latina veniva commercializzato latte contenente sostanze inibenti proveniente da

un azienda priva di autorizzazioni, con registri di carico non aggiornati e con personale privo di

libretto sanitario. Accertato, nella stessa provincia, l uso di timbri falsi per la bollatura delle carni.

Un azienda zootecnica aveva anche attivato illegalmente un impianto di scarico di deiezioni animali

e una sala mungitura. Una macelleria deteneva carne ovina sprovvista di bolli. Mancanza di

autorizzazioni e impianti abusivi scoperti sempre in provincia di Latina.

Carni prive di bolli sanitari, scarso igiene, mancati controlli sanitari in un azienda di Viterbo

dove sono stati sequestrati carcasse di agnello e pecora. In più occasioni scoperto il mancato

aggiornamento dei registri e la mancanza di autorizzazioni e libretti sanitari. Scoperto un

allevamento cunicolo senza autorizzazioni e registri di carico. A Rieti ed a Viterbo sono stati

sequestrati kg 151 di carne suina non idonea al consumo

Lombardia

Sequestrato, a Lodi, un allevamento di un azienda agricola che smaltiva carcasse animali

nelle acque di un canale vicino, un macello clandestino, 35 suini con dubbio registro di trattamenti

terapeutici, 209 confezioni di insaccati e kg 150 di tagli di carni suine. 380 capi bufalini sono stati

ritirati in un altro allevamento, a causa di medicinali non denunciati.

Sequestrati, in un azienda agricola di Mantova, 21 bovini trattati con sostanze anabolizzanti.

In un impianto sono stati recuperati 7 capi ovini macellati senza le prescritte visite sanitarie e 695

suini illecitamente sottoposti a trattamenti farmacologici. Un altra indagine ha consentito il ritiro di

medicinali illeciti e il sequestro di 695 suini trattati con tali farmaci.

Una vasta operazione partita da Cremona e diffusa in molte regioni, ha portato alla

segnalazione di 35 persone, al sequestro di 2.580 bovini e all abbattimento di altri 200. Sempre a

Cremona sono stati abbattuti 12 bovini risultati positivi a sostanze anabolizzanti; sequestrati

cautelativamente 1.990 bovini e 38 confezioni di mangimi. Sequestro anche per un intera mandria

di 540 capi bovini a causa di documentazione contraffatta. Sequestro di 950 capi bovini e

distruzione di capi sospetti per carenze igienico-sanitarie.

Una vasta indagine partita da Brescia ha portato al sequestro di numerose confezioni di

medicinali spagnoli e italiani non ammessi, antibiotici e sostanze liquide e in polvere non

identificate, aspirina cinese vietata in zootecnia, più 1.100 capi tra bovini e suini. Altri 66 bovini

sono stati sequestrati in un azienda che non rispettava le norme igieniche e adulterava le carni.

Sequestro cautelativo anche per 110 bovini da latte per sospetta positività alla BSE.

Marche

Ad Ancona si vendevano polli dichiarati biologici alimentati con mangimi contenenti ogm.

Molise

Ispezionati, a Campobasso, 30 allevamenti e sequestrati complessivamente 954 capi bovini

provenienti da zone infette da blue tongue .

Ritirati per lo stesso motivo, nella provincia di Isernia, 439 capi ovini ed abbattuto un intero

allevamento composto da 232 capi ovini-caprini poiché presentava sintomatologia da scrapie .

Piemonte

A Torino scoperta la vendita di carne francese come nazionale rietichettata. Sequestrati kg

70 di carni provenienti dal Brasile e kg 232 di carni Unione Europea perché falsamente dichiarati

italiani e venduti negli ipermercati. I titolari di una macelleria sono stati segnalati per aver posto in

vendita carne a rischio Bse. Sequestrati anche, nella provincia di Cuneo, 170 capi bovini muniti di

certificazioni sanitarie false e trattati con sostanze farmacologicamente attive in un allevamento non

regolare. Sequestrata un area di 2.000 mq adibita a lettiera per animali realizzata con scarti

industriali pericolosi.

Nella provincia di Asti un bovino risultato positivo alle sostanze anabolizzanti ha portato al

sequestro di 1.065 capi. Scoperto anche il commercio di carni alterate, mal conservate e falsamente

genuine.

Puglia

Sequestrati, a Bari, q.li 2 di carni bovine perché sezionate in un laboratorio privo del

riconoscimento CEE. Nella stessa provincia sono stati sequestrati 500 kg di prodotti macellati

clandestinamente più 60 kg in un altra operazione. In un altro allevamento sono stati ritirati 116

capi ovi-caprini, 2 dei quali positivi alla scrapie, e kg 98 di carni caprine.

Sequestrati, a Taranto, 186 capi caprini ed abbattuti 33 capi della stessa specie, tutti

provenienti da due allevamenti infettati da brucellosi.

Sardegna

Nella provincia di Cagliari sono stati sequestrati 48 capi privi di marchi auricolari.

Sequestrate 5 confezioni di medicinali usati illecitamente, ritirati 17 capi bovini e 59 suini in

un allevamento senza autorizzazioni e documentazione idonea.

Sicilia

Sottoposto a sequestro il mattatoio di Caltanissetta a causa di 100 quintali di carne bovina

con midollo osseo non rimosso e 20 quintali di prodotti detenuti in ambienti inosservanti le misure

di protezione dai rischi BSE.

A Palermo sono stati sottoposti a sequestro kg 800 di interiora bovine e frattaglie ritenute a

rischio BSE e 5 quintali di carni avicole scadute. In una macelleria sono state ritirati 3 capi caprini

macellati privi di bolli sanitari, additivi non consentiti e preparati suini sospetti. Un altra indagine

ha consentito il sequestro di 2 celle frigorifere con 5 quintali di carne a rischio Bse e 5 quintali di

pollame in cattivo stato di conservazione. L ispezione in un laboratorio ha portato al sequestro di 16

quintali di carne a rischio Bse. Chiuso un mattatoio comunale per gravi carenze igienico-sanitarie.

Bloccati anche 2 quintali di carne abusivamente congelata e in cattivo stato di conservazione.

Chiuso anche un mattatoio abusivo e sequestrate carni e capi.

Una mandria allo stato brado in provincia di Messina è stata sequestrata per violazione di

vincoli sanitari e mancanza di marchi auricolari, mentre 55 capi bovini sono stati sequestrati per il

non rispetto di vincoli sanitari.

A Catania sequestrati 6 suini e 261 bovini di cui 79 privi di marchi auricolari. Una vasta

operazione partita in questa provincia ha portato alla segnalazione alle autorità di 10 persone per

associazione per delinquere allo scopo di immettere in filiera capi di dubbia provenienza con marchi

identificativi falsi. Sequestrati anche 80 bovini e 70 ovini allo stato brado in 2 diversi allevamenti.

Nella stessa provincia sono stati sottoposti a sequestro 117 bovini da carne privi dei marchi

auricolari e non sottoposti al piano di risanamento per le malattie infettive. Altri 245 bovini in

mandrie sequestrati per gli stessi motivi, in aziende tra Catania e Messina e 99 bovini da carne e

262 bovini da latte in impianti tra Siracusa e Ragusa. 344 capi per il valore di 610.000 euro

sequestrati tra Enna e Messina.

Scoperta discarica abusiva con carcasse animali in provincia di Siracusa, mentre un altra

indagine a Ragusa ha portato al sequestro di 40 capi ovo-caprini e 53 bovini sprovvisti di marchi di

riconoscimento e non sottoposti a risanamento per brucellosi, leucomi e tubercolosi, più altri 8 privi

di documentazione.

61.000 euro il valore di un sequestro, sempre a Ragusa, di 42 bovini, 2.300 kg di mangimi e

628 litri di latte crudo in un azienda a rischio Bse. Altra indagine e altro sequestro: locali,

attrezzature per macellazione, 4 bovini, 24 avicoli, carni ovine e suine.

338 bovini senza marchi identificativi sequestrati in un operazione a Enna, altri 77 per lo

stesso motivo e mancata profilassi per malattie infettive.

Umbria

Nella provincia di Perugia un azienda agricola metteva in commercio come biologici dei

suini nutriti con mangimi ogm. Un allevamento di polli dichiarava di nutrire gli animali con

mangimi biologici, risultati poi contenenti ogm non dichiarati.

Valle dAosta

Abbattuti ad Aosta 6 capi bovini privi di documentazione commerciale e sanitaria, trovati

rinchiusi in una cantina di uno stabile condominiale.

Veneto

Sequestrati a Treviso 7.200 conigli in una azienda che non aveva aggiornato il registro dei

medicinali zootecnici. In un altra azienda della provincia scoperti rifiuti pericolosi abbandonati in

concimaia anziché smaltiti adeguatamente, mentre in una terza erano stati somministrati ai conigli

farmaci senza prescrizione medico-sanitaria.

Scoperto un laboratorio per la produzione del miele privo di autorizzazione sanitarie e con

vasetti etichettati con informazioni false. Sequestrati anche 40.000 chili di mangimi con principio

farmacologico non ammesso e 1.400 conigli potenzialmente contaminati. Altra segnalazione ha

riguardato un dipendente di un opificio per aver prodotto falsa documentazione per carni non

sottoposte a controlli. Sequestrati una struttura agricola e 50.500 conigli in un azienda che

utilizzava antibiotici di produzione venezuelana non ammessi. Scoperto a Vicenza un traffico di

sostanze anabolizzanti non permessi, farmaci di nuova generazione non approvati e animali trattati

pericolosi per la salute.

A Padova alcuni imprenditori commercializzavano uova e derivati destinati ad uso

zootecnico immettendoli al consumo umano. Sequestrate poi 1.900 carcasse di conigli

potenzialmente insalubri prive di cartellini sanitari e segnalato alle autorità il veterinario per truffa

aggravata. L uso di sostanze vietate e la commercializzazione di bovini provenienti dal Belgio privi

di certificazioni sanitarie sono state accertate in un allevamento dove sono stati sequestrati 1.800 kg

di carni. L accusa di frode in commercio, maltrattamento e somministrazione illecita di concimi

agricoli per l ingrasso forzato degli animali ha portato alla segnalazione del legale di un azienda in

provincia di Venezia. Sequestrati, sempre a Venezia, medicinali zootecnici scaduti, 890 vitelli e 750

kg di carcasse di vitello perché trattati con medicinali scaduti e macellati in modo illecito. Un altra

operazione ha portato al sequestro di un capannone abusivo e carni illecitamente macellate. 800 kg

di carni a rischio Bse in una macelleria che non rispettava le norme anti-Bse.

A Verona si è disposta la distruzione di kg 1.600 di prodotti carnei invasi da parassiti e

inidonei al consumo umano, pronti per la commercializzazione con falsa data di scadenza.

CONSERVE ALIMENTARI

Anche qui un vasto menù per tutti i palati: dai funghi porcini arricchiti con parassiti ai

cereali al gusto di sostanza disinfestante, dai piselli con provenienza falsa ai cibi presentati come

prodotti in azienda biologica e invece provenienti da ditte convenzionali.

Su 983 ispezioni effettuate ben 632 infrazioni sono state accertate con 343 persone segnalate

all autorità giudiziaria. Sequestrati 234.542 kg di merci per 299.754 confezioni del valore di

1.646.272

FARINE, PANE E PASTA

C è il pane cotto in un forno con presenza di mica e fibre d amianto, il riso scadente e pieno

di parassiti venduto come prodotto di alta qualità, la pasta industriale venduta come realizzata a

mano e i dolci depositati in scantinati sporchi e privi di autorizzazione.

Ma ci sono anche i casi di presenza di organismi geneticamente modificati (ogm) oltre il

limite di legge nei biscotti e nel gelato e i prodotti da agricoltura convenzionale venduti come

biologici. Anche i carboidrati quindi, tanto importanti nella dieta mediterranea, non sfuggono alle

manipolazioni dei truffatori: su 3.806 ispezioni ben 2.795 infrazioni accertate con 8 persone

arrestate e 1.635 segnalate. 162 le chiusure ordinate per 5.450.971 kg di merci

LATTE E DERIVATI

La mancanza di autorizzazioni, i falsi D.o.p. e lo scarso igiene sembrano quasi infrazioni

trascurabili se confrontate con i casi di latte inquinato contenente antibiotici, con il latte prodotto in

stalle a rischio Bse nonostante il sequestro cautelativo dei capi bovini e con i formaggi con additivi

vietati. Anche in questo settore gli orrori non mancano, tanto che 1.901 ispezioni hanno portato

all accertamento di 1.168 infrazioni e 634 persone segnalate alle autorità.

OLI E GRASSI

Truffe fantasiose appaiono anche in questo settore dove troviamo le frodi banali , tipo olio

di semi di girasole (in molti casi) e di oliva venduto come extravergine a prezzi triplicati, a quelle

più articolate tipo l olio con aggiunta di coloranti artificiali, ma pure con presenza di idrocarburi

policiclici aromatici e con etichette con indicazioni mendaci su origine e lavorazione.

Le ispezioni sono state 1.786 per 917 infrazioni accertate. Le persone segnalate 437 mentre i

sequestri hanno riguardato 120.778 confezioni di 338.400 kg di peso e 823.186

PRODOTTI ITTICI

Mangimi scaduti utilizzati in allevamenti ittici, molluschi provenienti da allevamenti abusivi

in acque altamente inquinate, vongole veraci con cariche macrobiche superiori ai limiti ammessi,

tonno congelato venduto come fresco: sono numerosissimi i casi di frode nel settore ittico.

Ai casi di allevamenti chiusi per scarsa igiene o mancanza di certificati e autorizzazioni, si

sommano quelli dei molluschi contaminati da coliformi fecali e rietichettati per nascondere la vera

data di scadenza.

2.378 le ispezioni realizzate per 1.338 infrazioni e ben 898 persone segnalate alle autorità.

Oltre 3 milioni di  euro

RISTORAZIONE

Un capitolo molto interessante che contempla anche le mense scolastiche e quelle degli enti

pubblici, raccogliendo centinaia di casi realmente disgustosi.

Il panettone con le muffe prodotto a Genova potrebbe chiudere un pasto a base di cibi pieni

di parassiti destinati alla mensa delle scuole materne di Ancona o quelli decongelati e spacciati per

freschi venduti ad Aosta. Sempre una scolaresca è rimasta vittima di una tossinfezione alimentare

provocata da scarsa igiene in due alberghi nel napoletano, mentre i partecipanti ad un seminario

organizzato dal Ministero dellAmbiente sono finiti in ospedale grazie al pasto fornito da un

catering risultato contaminato da stafilococco aureo e salmonella.

Nemmeno i cibi venduti in confezione si salvano se vengono impacchettati in un ambiente

sporco, come è successo per le patatine stick prodotte in Francia e lavorate a Caserta, contaminate

da coliformi totali ed escherichia coli. Non mancano i casi di depositi privi di autorizzazione

sanitaria o il personale senza libretto sanitario.

Numerose le ispezioni in questo settore (11.722) e numerose anche le infrazioni accertate

810.618. Le persone che sono state segnalate alle autorità sono oltre 6.000 e il valore dei sequestri è

stato pari a 1.209.69_

ALCUNI CASI ECLATANTI DIVISI PER REGIONE

Abruzzo

In provincia di Pescara sospesa l attività di cucina di un albergo per aver riscontrato carenze

di varia natura; sequestrati 250 kg di prodotti a base di carne e 150 kg di prodotti ittici in cattivo

stato di conservazione.

In provincia dellAquila chiusi vari locali per precarie condizioni igienicosanitarie e

strutturali e per lo svolgimento dell esercizio senza autorizzazione sanitaria.

Inoltre sono stati sequestrati 8 capannoni industriali contenenti cereali e legumi invasi da

parassiti.

Calabria

In provincia di Cosenza la mensa di una scuola media è stata chiusa perché priva

dell autorizzazione sanitaria e perché mantenuta in precarie condizioni igienicosanitarie e

strutturali.

A Catanzaro sequestrati 400 kg di materie prime per gelateria e prodotti finiti a causa del

cattivo stato conservativo, un laboratorio per la produzione di gelati e un deposito di prodotti

alimentari per la presenza di liquami maleodoranti.

Campania

In provincia di Napoli sequestrato un ristorante che non aveva rispettato l ordinanza di

cessazione dell attività avviata in assenza di autorizzazione sanitaria. Sempre in provincia

sequestrati 22 prosciutti e 8.370 confezioni di caffè per immissione clandestina sul mercato. In

seguito ad una tossinfezione alimentare che ha riguardato una scolaresca, sono state effettuate le

ispezioni igienico sanitarie presso 2 strutture alberghiere dove erano stati consumati i pasti e

successivamente sono stati posti sotto sequestro 1580 kg di alimenti vari in cattivo stato di

conservazione e insudiciati.

Per lo stesso motivo sono state effettuate analisi su campioni di alimenti serviti in occasione

di un buffet da una ditta di catering che sono risultati positivi allo stafilococco e alla salmonella.

In provincia di Salerno sequestrati 40 kg di alimenti confezionati destinati alla mensa di due

scuole materne sulle cui confezioni erano apposte etichette illegali ed ingannevoli facenti

riferimento ad aiuti da destinare ai bisognosi.

Sempre in provincia di Salerno è stata disposta la chiusura di locali adibiti ad uso cucina

(peraltro privi di autorizzazione sanitaria per lo svolgimento dell esercizio) all interno di un circolo

ricreativo per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione.

Per motivi di salute pubblica è stata disposta la chiusura di un locale all interno di una

discoteca per carenti condizioni igieniche e per la mancanza di autorizzazione sanitaria. Per lo

stesso motivo è stato segnalato il titolare di un ristorate cinese ed è stata disposta la chiusura di 3

gelaterie e di un deposito di acque minerali.

In provincia di Caserta sono state poste sotto sequestro cautelativo 3000 confezioni di

patatine stick, in seguito ad analisi su campioni che hanno rilevato la presenza di Escherichia coli.

Emilia Romagna

In provincia di Bologna scoperti pistacchi tostati a secco che presentavano un valore di

aflatossine superiori ai limiti di legge.

Friuli Venezia Giulia

In provincia di Udine in un esercizio pubblico sono stati ritrovati alimenti in cattivo stato di

conservazione e un deposito in cui venivano conservati in condizioni precarie di igiene. Sempre in

provincia di Udine una società che gestiva la mensa di una scuola materna forniva alimenti

acquistati freschi ma abusivamente congelati.

Lazio

Nella provincia di Latina disposta la chiusura di un fastfood per mancanza dei requisiti

minimi obbligatori di igiene nel laboratorio di preparazione dei pasti.

In provincia di Roma sospensione dell attività di una mensa aziendale delle FF.SS. per

precarie condizioni igienicosanitarie. In un camping sequestrati 750 confezioni di alimenti vari in

cattivo stato conservativo.

In provincia di Frosinone è stato chiuso un deposito all ingrosso di alimenti per attività

svolta senza autorizzazione sanitaria ed è stato disposto il sequestro di 3 capannoni e 130 mila kg di

conserve alimentari.

Analogamente, in provincia di Viterbo è stata disposta la chiusura a tempo indeterminato di

un deposito di derrate alimentari che riforniva un ristorante cinese.

Liguria

In provincia di Genova sequestro di 6 confezioni di panettone in seguito al rilevamento di

muffe nei campioni di prodotto analizzati. Sempre nella stessa provincia sequestrati un ingente

quantitativo di alimenti presso 6 ristoranti extracomunitari per somministrazione alla clientela di

prodotti abusivamente congelati, spacciati per freschi, in alcuni casi in evidente stato di alterazione

e per le precarie condizioni igieniche dei locali.

In provincia di Imperia diverse società del settore di importexport di merci provenienti e

dirette a paesi extracee commercializzavano prodotti alimentari di qualità scadente con analisi

falsificate che attestavano, invece, una qualità superiore.

Lombardia

In provincia di Como sequestro di 8 Kg di prodotti alimentari illecitamente congelati in una

pizzeria e sospensione dell autorizzazione all esercizio della stessa per evidenti carenze igienico

sanitarie e strutturali.

In provincia di Milano è stata segnalata una pizzeria in precarie condizioni igienico sanitarie,

per non aver attuato il piano di autocontrollo HACCP e perché svolgeva il proprio esercizio senza

autorizzazione sanitaria. Immediata chiusura è stata invece disposta per un supermercato di prodotti

etnici che vendeva alimenti in cattivo stato di conservazione e scaduti di validità. Sequestro

immediato di un ingente quantitativo di alimenti vari nel caso di numerosi esercizi di ristorazione

extracomunitaria e di vendita di prodotti etnici per la messa in vendita di alimenti abusivamente

congelati e spacciati per freschi, in cattive condizioni di conservazione e in certi casi scaduti.

In provincia di Cremona posto sotto sequestro un locale adibito a deposito di alimenti per

precarie condizioni igieniche e 70 kg di alimenti in cattivo stato conservativo destinati alla vendita.

Marche

In provincia di Ancona sono stati sottoposti ad analisi, pasti destinati alle scuole materne

risultando invasi da parassiti. Inoltre in un bar gastronomia sono stati sequestrati 130 kg di prodotti

ittici perché in cattivo stato di conservazione, in precarie condizioni igieniche e abusivamente

congelati senza indicazione sul cartellino.

In provincia di Ascoli Piceno è stato chiusa un azienda agrituristica per le precarie

condizioni igienicosanitarie e strutturali.

Piemonte

In provincia di Torino sequestro di 25 litri di olio di semi vari e segnalazione di una

cooperativa che aveva la gestione di una mensa scolastica per rifornimento di alimenti di qualità

inferiore a quella stabilita nel capitolato di appalto. Sempre in provincia in seguito ad analisi di

campioni di bistecche di soja geneticamente non modificata è stata invece riscontrata la presenza

di OGM.

Stesso tipo di frode è stata accertata presso un esercizio che metteva in vendita prodotti

biologici. In un bar ristorante all interno di una stazione ferroviaria sono state sequestrate 100

lattine di bibite analcoliche perché scadute e segnalato il titolare per somministrazione di alimenti

congelati spacciati per freschi, mentre in provincia di Alessandria il sequestro ha riguardato un

cospicuo numero di confezioni di acqua minerale in cattivo stato di conservazione.

Puglia

In provincia di Bari sequestrati prodotti orientali e africani in cattivo stato conservativo

presso 2 ristoranti cinesi e 2 esercizi di vendita.

Sardegna

In provincia di Sassari è stata disposta la chiusura di aule e refettorio di una scuola materna

ed elementare perché in precarie condizioni igienicostrutturali (presenza di escrementi di roditori).

In provincia di Cagliari sono stati chiusi 8 ristoranti extracomunitari per somministrazione di

alimenti abusivamente congelati e spacciati per freschi, per le precarie condizioni igienico- sanitarie

dei locali adibiti a cucina e per mancanza del piano di autocontrollo HACCP.

Sicilia

In provincia di Catania in seguito all ispezione di vari esercizi alberghieri e di ristorazione

sono stati trovati e sequestrati 3 quintali e 382 confezioni di alimenti vari, in cattivo stato di

conservazione, congelati abusivamente e serviti come freschi. In più i locali e i depositi in cui gli

alimenti venivano manipolati versavano in condizioni precarie di igiene e non avevano

l autorizzazione sanitaria per lo svolgimento dell attività.

Toscana

In provincia di Firenze in seguito ad un intossicazione alimentare sono stati sequestrati

prodotti ayurvedici e segnalato il responsabile del deposito per messa in commercio di prodotti

pericolosi per la salute pubblica.

In provincia di Arezzo sequestrati 20 kg di prodotti a base di carne in cattivo stato di

conservazione, scaduti, che venivano somministrati in una refezione scolastica.

In provincia di Prato è stata disposta l immediata chiusura di un locale adibito a mensa per

alunni per le carenti condizioni igieniche e strutturali.

Valle dAosta

In provincia di Aosta in seguito al controllo di 2 esercizi di ristorazione è stata disposta la

chiusura per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e per somministrazione di cibi

congelati come freschi. Sequestrati 370 kg di alimenti vari presso la mensa di un istituto scolastico e

una scuola alberghiera per detenzione di alimenti abusivamente congelati.

Presso 3 rifugi alpini sono stati sequestrati 155 kg di alimenti in cattivo stato di

conservazione, segnalato i responsabili per la vendita di alimenti congelati come freschi e per le

precarie condizioni igieniche in cui versavano le strutture.

Veneto

Sequestrati in provincia di Treviso, 7 Kg di prodotti a base di carne (carne di cervo e

capriolo) non idonei al consumo umano in quanto privi dei necessari controlli da parte del servizio

veterinario. Sequestrati inoltre, presso una ditta che lavorava e commercializzava uova e derivati,

5950 kg di preparati a base di uovo per false dichiarazioni in etichetta circa la data di

confezionamento.

Sempre in provincia di Treviso sequestrate 7250 confezioni di un prodotto venduto come

radicchio rosso IGP ma risultato privo dell attestazione di tipicità in etichetta. In un bar sono state

sequestrate 176 bottiglie di vino prive di etichette e 3 kg di alimenti congelati senza specifica

autorizzazione.

Inoltre sono state sequestrate 530 confezioni di prodotti tipici africani, perché scadute con

indicazioni solo in lingua straniera e congelate senza specifica autorizzazione, mentre il titolare è

stato segnalato per manipolazione degli alimenti senza libretto di idoneità sanitaria.

Posto sotto sequestro un deposito privo di certificato di agibilità e autorizzazione sanitaria,

305 kg di alimenti abusivamente congelati e spacciati per freschi e 27 bottiglie di vino anonimo

venduto come fragolino .

In provincia di Verona sequestrate 124 tonnellate di riso alimentare confezionato perché di

qualità diversa da quella citata in etichetta.

In provincia di Venezia sequestrati in un ristorante 15 kg di prodotti a base di carne

abusivamente congelati e segnalazione del titolare per detenzione di preparazioni gastronomiche

ottenute a partire da alimenti surgelati non segnalati ai clienti.

SALUMI E INSACCATI

Speck al gusto di additivo chimico in concentrazione eccessiva, prosciutti preparati in luoghi

abusivi senza licenze e controlli, speck tirolese arrosto prodotto con suini olandesi. Su 590 controlli

289 infrazioni accertate e 181 persone segnalate alle autorità. 1.894.054 effettuati (67.603 kg per 55.298 confezioni)

VINI E ALCOLICI

Un settore trainante dell economia del paese e per questo costantemente a rischio frode è

quello dei vini pregiati e degli alcolici di qualità.

894 infrazioni accertate in 1.911 controlli. Le persone segnalate alle autorità sono state 483 e

ben 50 le ordinanze di chiusura. Sostanziosi i volumi dei sequestri: 176.l283 confezioni per

5.881.047 kg del valore di 8.909.69

2. I CONTROLLI DELLISPETTORATO CENTRALE REPRESSIONE

FRODI DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

(2003)

15.166 ditte controllate, 3.378 contestazioni, 182 notizie di reato: questi, in sintesi, i

numeri relativi allanno 2003 delle attività dellIspettorato centrale repressione frodi del

Ministero delle Politiche Agricole e Forestali sulle produzioni agroalimentari e i mezzi tecnici

in tutte le fasi di filiera.

51.661 i prodotti esaminati, 821 i verbali di irregolarità alle ditte controllate, 6.105.162,94

euro il valore dei sequestri effettuati. Numeri che, da un lato, possono confortare i consumatori per

l impegno profuso a tutela della sicurezza e della qualità dei prodotti alimentari ma che, dall altro,

appaiono sconcertanti proprio perché relativi alla salute di tutti i consumatori indistintamente,

bambini e fasce deboli comprese.

Nel complesso, il 7% dei prodotti controllati è risultato irregolare a causa delle etichette

prive di indicazioni obbligatorie o contenenti indicazioni non consentite: senza numero di lotto, data

di scadenza, con pubblicità ingannevole o illeciti riferimenti all origine geografica.

Secondo la specifica regolamentazione comunitaria le etichette dei prodotti ortofrutticoli freschi

devono infatti riportare il nome del prodotto, l origine relativa la zona di produzione, la varietà e la

categoria commerciale.

Tra i casi eclatanti, un maxisequestro di 2 milioni di etichette di bottiglie di olio extravergine

di oliva recanti il simbolo della Repubblica italiana e del Ministero delle Politiche Agricole a

garanzia della qualità (inesistente) del prodotto. Stessa sorte per i prodotti esaminati nei mercati

rionali, rivenditori al dettaglio e grande distribuzione organizzata (GDO), dove, su un totale di

5.150 prodotti sottoposti a verifica, 1.204 (23%) sono stati trovati con etichette prive delle

indicazioni obbligatorie.

La distribuzione territoriale delle irregolarità rilevate è così ripartita: 61% al sud, 33% al

centro e il 6% al nord Italia.

30

61%

33%

6%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Sud Italia Centro Italia Nord Italia

Fonte: Isp. Centr. Repressione Frodi Ministero Politiche agricole e forestali (2003)

Tra i sequestri effettuati dall Ispettorato nei mercati generali ortofrutticoli, ci sono diversi

casi di agrumi provenienti da altri paesi e spacciati come prodotti di Calabria e Sicilia; un sequestro

consistente riguarda il pomodoro cinese immesso illecitamente in Italia per il consumo e per la

lavorazione industriale di prodotti destinati a paesi terzi. In questo caso i controlli hanno portato al

sequestro di 24.000 confezioni di concentrato di pomodoro con etichetta indicante l origine italiana,

e al sequestro di 48.000 confezioni di concentrato di pomodoro, ottenuto dalla rilavorazione del

prodotto risultato non adatto al consumo umano.

Le irregolarità più gravi relative ai formaggi e agli oli a marchio Dop e Igp riguardano

l uso illecito della denominazione protetta da parte di prodotti non certificati dagli organismi di

controllo. Sotto sequestro sono così finiti 8.231 Kg di caciocavallo silano, 2.075 Kg di pecorino

siciliano, 196 Kg di fiore Sardo, 17 Kg di pecorino romano, 10 Kg di Mozzarella di bufala

campana, 9 Kg di parmigiano reggiano e persino 5 cosci di prosciutto di Carpegna.

Anche i prodotti da agricoltura biologica incappano nelle frodi, soprattutto riguardo

all etichettatura non conforme, con indicazioni non consentite, mancanza di informazioni

obbligatorie e non conformità di natura documentale a carico degli organismi di controllo e degli

operatori.

31

Nel settore vinicolo, i controlli dell Ispettorato hanno portato al sequestro di 3.800 ettolitri

di vini IGT (Pinot grigio e prosecco), non rispondenti per origine a quanto dichiarato, e all arresto

di 15 persone a seguito di indagini della Polizia giudiziaria in concorso con la Guardia di finanza,

per reati legati alla produzione di vino con uve da tavola; sequestrati 276 quintali di zucchero

industriale, miscele acquose zuccherine, sali e lieviti, illecitamente detenuti per produrre vino

sofisticato e recuperate 135.000 confezioni di vino da tavola provenienti dal Portogallo e costituite

da vini di diversi paesi della Comunità ingannevolmente etichettate come prodotte in Italia.

Infine, le bevande e i succhi di frutta che, secondo quanto previsto dalla legge, devono

contenere almeno il 12% del succo naturale del frutto che compare nella denominazione di vendita.

Le azioni ispettive più significative dimostrano una situazione completamente diversa con oltre

260.000 tra lattine e bottiglie di bevande sequestrate contenenti percentuali irrisorie di succo di

frutta naturale, ben inferiori al 12% minimo prescritto.

32

3. LE SENTENZE SU FRODI E SOFISTICAZIONI ALIMENTARI PASSATE

IN GIUDICATO E PUBBLICATE DAL MINISTERO DELLA SALUTE

(2004)

Per ciascun caso ci sono solo poche righe: viene descritto sinteticamente il fatto commesso o

l omissione che ha costituito violazione di legge, le generalità del colpevole, il luogo dove

esercitava la sua attività e il tipo di esercizio commerciale gestito (ristorante, negozio alimentare,

macelleria, stabilimento di produzione, etc.).

La pubblicazione delle sentenze riguardante le truffe e le sofisticazioni alimentari è un

obbligo stabilito dallart. 8, c.4 della legge 7 agosto 1986, n. 462, Misure urgenti in materia di

prevenzione e repressione delle sofisticazioni alimentari , che prevede la pubblicazione periodica

da parte del Ministero della Salute dell elenco delle ditte commerciali e dei produttori che abbiano

riportato condanne con sentenza passata in giudicato.

La più recente di queste pubblicazioni è stata realizzata a febbraio 2004 e ha

riguardato sentenze del 1999 ormai definitivamente passate in giudicato.

Abbiamo esaminato e sistematizzato queste sentenze, ottenendo un insieme di 704

violazioni che, lette una dopo l altra, suscitano una serie di sensazioni che vanno dal disgusto alla

crisi di fiducia verso chi sta dietro , nelle cucine e nei laboratori di preparazione, e si occupa di

produzione e conservazione. Infine, nasce un giustificata attesa di sanzioni pesanti che, in verità,

difficilmente si ritrovano nelle decisioni dei procedimenti giudiziari espresse dagli estratti di

sentenza esaminati.

Un elemento che salta agli occhi, ma che deve essere interpretato correttamente è quello

relativo alla distribuzione geografica delle sentenze. Ci sono infatti ben 113 violazioni accertate in

Friuli Venezia Giulia, contro le 12 della Campania, per esempio, ad indicare probabilmente non la

minor onestà dei friulani ma la minor efficacia dei meccanismi giudiziari in Campania.

Tra le trasgressioni più leggere, almeno dal punto di vista delle conseguenze per il

consumatore in termini di salute, troviamo le contraffazioni di prodotti, che spesso si traducono in

sostituzioni del prodotto richiesto e del marchio famoso con altro di dubbia origine.

In questo caso, il Piemonte risulta la regione con il numero più rilevante di sentenze, 43, seguito dai

18 casi della Lombardia e dal Friuli Venezia Giulia con 15.

33

In totale, sulle 704 sentenze pubblicate, il numero complessivo delle contraffazioni

sanzionate ammonta a 139 (pari al 20%).

A farne le spese sono soprattutto formaggi e prosciutti: il provolone Auricchio è il più

imitato e, in molti casi, finta mozzarella di bufala viene realizzata con miscela di latte bufalino e

vaccino. L altro grande penalizzato è il prosciutto, in particolare della varietà S. Daniele.

Su tutti i prodotti una delle violazioni più contestate è la sostituzione di sigilli e bolli dell anno di

produzione, per farli apparire di una annata di produzione e invecchiamento diversa da quella reale.

Anche la varie Zuppe del casale e preparati simili con verdure surgelate sono oggetto di

imitazione e contraffazione, mentre origine e provenienza sono state camuffate in alcuni pandori e

panettoni venduti in Friuli Venezia Giulia come prodotti di produzione propria invece che da

industria dolciaria convenzionale. C è poi il caso delle patate tedesche vendute come italiane e dei

limoni spagnoli venduti come limoni siciliani, ma anche le bevande in lattina vengono rietichettate,

come nel caso della pepsi cola spacciata per coca cola.

Non fumate ma masticate chewing-gum ? Può essere dannoso anche questo se, come è

accaduto in Lombardia, vi è stata venduta una gomma da masticare contenente odonoblanxina

ovvero un additivo non consentito che può danneggiare la salute se ingerito.

Ma la lunga serie degli ingredienti vietati o contraffatti non risparmia nessuno, men che

mai i macellai, rei, in molti casi di aver venduto carni sofisticate con additivi chimici. In Piemonte, i

titolari di una macelleria sono stati condannati per aver prodotto e venduto salsiccia di bovino e

suino con aggiunta di additivi chimici (solfito) non autorizzati in tale prodotto. Ma non si tratta di

un eccezione e il numero complessivo di tali truffe ammonta a 70 su 704 sentenze (pari al

10%).

Gli orrori a tavola si concretizzano pesantemente nei casi di scarsa igiene: 181 sentenze su

704 (pari al 26%), con una prevalenza in Lombardia (30 casi), Toscana (23) e Friuli Venezia

Giulia (22). Tra i casi più sgradevoli segnaliamo in Friuli Venezia Giulia, a Cordenons, un panino

contenente una mosca, un pezzo di plastica e una setola. In Emilia Romagna, a San Lazzaro di

Savena è stata somministrata acqua da una bottiglia aperta contenente un mozzicone di sigaretta;

sempre in Friuli Venezia Giulia, ad Aviano, scoperti prodotti alimentari in cattivo stato di

conservazione evidentemente mangiucchiati dai ratti. Topi in carne ed ossa sono stati ritrovati nella

farina per la pizza di un bar-ristorante in Piemonte, mentre in Lombardia, a Limbiate, sono state

vendute 6 confezioni di torroncini morbidi invase da vermi e ragnatele; in Piemonte, a Viguzzolo, è

stata messa in commercio una confezione di funghi porcini congelati in parte ammuffita, tarlata e

34

con presenza di numerose larve, foglie secche, erba ed aghi di pino; in Sicilia, a Lentini, alcuni

prodotti per pasticceria sono stati ritrovati in un locale non solo sudicio ma infestato da scarafaggi

visibili ad occhio nudo; in Toscana, a Calenzano è stata venduta una confezione di lasagne

contenente un cerotto usato; in un supermercato romano è stata venduta una confezione di mais per

pop-corn invasa da parassiti e con un topo di piccole dimensioni mummificato.

A Casalbordino, in Abruzzo, un pranzo nuziale in un ristorante è terminato in ospedale, con gli

invitati intossicati da cibi malconservati, ma non è il solo caso: 188 sentenze su 704 (pari al

26%) riguardano proprio prodotti risultati scaduti o deteriorati.

Episodi curiosi e al tempo stesso impressionanti si registrano, per esempio, in Emilia

Romagna, a Granarolo, dove sono stati venduti per il consumo funghi secchi in cattivo stato di

conservazione; in Lombardia, a Milano, sono stati detenuti per la vendita al pubblico 400 grammi di

pesce scongelato in stato di alterazione; in Piemonte, a Torino, sono state ritrovate 17 carcasse di

agnello, destinate al commercio all ingrosso, in stato di alterazione e con evidenti patologie a carico

degli organi interni. Infine un caso in Friuli Venezia Giulia, dove merendine in cattivo stato di

conservazione per elevata carica di muffa e sapore rancido sono state ritrovate nei distributori

automatici di uno stabilimento ospedaliero.

Altro fronte problematico è quello delle frodi sul peso o sul prezzo. Su 704 sentenze i casi

relativi a queste infrazioni sono soltanto 7 (1%), di cui 2 nel Lazio, 1 in Liguria, 2 in Lombardia

e 2 nel Piemonte. Numerose anche le violazioni relative alle autorizzazioni e ai permessi di

produzione e commercializzazione: 119 casi su 704 (pari al 17%), concentrate quasi esclusivamente

nelle regioni del Nord Italia.

A far drizzare i capelli contribuisce anche lesiguità delle sentenze comminate a chi

coscientemente ha operato senza curarsi delle conseguenze sulla salute dei consumatori. Rispetto

alle cifre incassate con i traffici illeciti e le frodi, le multe da pagare nel caso si venga scoperti,

risultano veramente irrisorie quando non proprio trascurabili.

La vendita di carne macinata sudicia e invasa da germi di salmonella è infatti stata punita

con una multa di 1.050.000 lire; la produzione ai fini della vendita di una partita di spezzatino di

carne insudiciata e comunque nociva per elevatissima carica microbica mesofita, elevati valori di

coliformi fecali ed escherichia coli, ha determinato invece un ammenda di ben 875.000 lire; l olio

di oliva risultato alle analisi non regolamentare per i valori spettrofotometrici e destinato al

consumo alimentare pur essendo privo dei requisiti di legge con presenza di sostanze estranee e

composizione anomala, ha richiesto il pagamento da parte del produttore di 400.000 lire.