Tributario e Fiscale

Thursday 08 February 2007

Agenzia delle Entrate DIREZIONE CENTRALE ACCERTAMENTO Circolare del 23/01/2007 n. 2. Oggetto: Prevenzione e contrasto all’evasione – Anno 2007 – Primi indirizzi operativi

Agenzia delle
Entrate DIREZIONE CENTRALE ACCERTAMENTO Circolare del 23/01/2007 n. 2. Oggetto:
Prevenzione e contrasto all’evasione – Anno 2007 – Primi indirizzi operativi

1. Premessa – 2. Attivita’ di
analisi e ricerca e cooperazione internazionale – 3. Indagini fiscali – 4.
Controlli nei confronti dei soggetti con volume d’affari, ricavi o compensi
superiori a 25.822.845 euro – 5. Verifiche nei confronti dei soggetti con
volume d’affari, ricavi o compensi sino 25.822.845 euro – 6. Controlli
sostanziali – 7. Accessi brevi – 8. Attivita’ di controllo formale – 9.
Funzioni strumentali all’attivita’ di controllo – 10. Attivita’ collegate alla
tutela della pretesa erariale – 11. Monitoraggio e consuntivazione delle attivita’

1. Premessa

In
attesa dell’emanazione di specifiche direttive connesse agli obiettivi
qualitativi e quantitativi che verranno fissati nella Convenzione triennale
2007 – 2009, si forniscono, di seguito, i primi indirizzi operativi, diretti ad
assicurare che l’azione di prevenzione e contrasto all’evasione si svolga senza
soluzione di continuita’ ed in coerenza con gli interventi che l’Agenzia delle
Entrate, ai vari livelli di responsabilita’, e’ chiamata a realizzare, nel
corso del 2007, in
attuazione delle linee generali della gestione tributaria, contenute nell’atto
di indirizzo del Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Il contrasto all’evasione ed
elusione fiscale costituisce una priorita’ non solo
per l’azione dell’Agenzia delle Entrate, ma per l’intero paese.

La manovra finanziaria di fine
anno e la normativa collegata hanno accentuato l’attenzione sul fenomeno
dell’evasione fiscale, fornendo nuovi mezzi per contrastarla e chiedendo nel
contempo uno sforzo straordinario per reperire, attraverso il recupero delle
imposte evase, le risorse necessarie per lo sviluppo del paese.

L’evasione fiscale non e’
generalizzata, non coinvolge tutti i contribuenti e non e’ uniformemente
distribuita ne’ a livello settoriale ne’ a livello
territoriale; occorre, pertanto, mirare l’azione di accertamento per
individuare ed arginare i comportamenti evasivi piu’ significativi svolgendo
insieme un’azione di contrasto e di deterrenza.

Tale azione deve essere fondata
su approfondite analisi, anche locali, affinche’ attraverso
un’accurata selezione vengano individuate le posizioni che presentano un
elevato grado di rischio.

L’analisi territoriale e’ infatti elemento fondamentale di conoscenza della platea
dei contribuenti su cui operare e deve guidare le scelte nella formazione del
piano dei controlli.

Differenze sociali ed economiche
caratterizzano i vari distretti in cui operano gli uffici e coerentemente i
fenomeni evasivi piu’ significativi variano da territorio a territorio.

Al riguardo e’ opportuno che
l’attivita’ di accertamento, pur rivolta ad una pluralita’ di settori e di
categorie, assicuri un consistente numero di controlli con riguardo ad
attivita’ per le quali si registrano redditi
dichiarati medi scarsamente significativi. Cio’ anche attraverso
l’individuazione dei settori economici piu’ significativi di ogni zona e,
nell’ambito degli stessi, dei soggetti a maggior rischio.

L’analisi condotta mediante le
procedure di ausilio alla selezione e il confronto con i dati ritraibili da
pubblicazioni e banche dati (sia interne che esterne), nonche’ la conoscenza
diretta del territorio, dovranno permettere di individuare i settori a piu’
forte presenza di fenomeni evasivi, in modo da concentrare su questi una parte
delle risorse.

Dal rapporto ISTAT del 15
dicembre 2006, relativo all’economia sommersa, emerge che nel 2004, a livello nazionale,
il valore aggiunto prodotto nell’area del sommerso economico e’ compreso tra un
minimo del 16,6% del PIL (pari a circa 230 miliardi di euro) e un massimo del
17,7% (pari a circa 246 miliardi di euro) e che il peso del valore aggiunto
sommerso differisce in modo consistente a livello di settore di attivita’
economica. In particolare, il valore aggiunto sommerso di circa 246 miliardi di
euro (ipotesi massima stimata), e’ ripartito fra i settori di attivita’
economica (agricoltura, industria, terziario) come segue:

. 2,4% agricoltura;

. 17,2% industria;

. 80,4% servizi.

E’ pertanto evidente che
l’attivita’ dell’Agenzia deve maggiormente rivolgersi al settore in cui si
registra la piu’ marcata presenza di evasione. Specifici piani di accertamento
saranno assegnati con riferimento a categorie economiche a maggior rischio, mentre,
si segnala, sin d’ora, la necessita’ di dedicare una particolare attenzione al
settore immobiliare.

L’accurata selezione e’ dunque la
chiave di un’efficace azione di controllo che, a parita’ di risorse impegnate,
porti a risultati maggiormente proficui soprattutto in termini di gettito.

Il potenziamento dell’attivita’
di contrasto all’evasione prima ancora che in un aumento dei controlli e delle
verifiche – da attuare comunque, anche se in misura ragionevole, in funzione
dell’ampliamento della platea dei soggetti controllati – deve privilegiare
l’incremento dell’efficienza, la proficuita’ e la deterrenza dell’azione di
accertamento.

Con riguardo a ciascuna linea di
attivita’, gli uffici si uniformeranno ai seguenti indirizzi operativi.

2. Attivita’ di analisi e ricerca
e cooperazione internazionale

Nel 2007
dovra’ essere realizzata una razionalizzazione organizzativa e gestionale delle
risorse impegnate nell’attivita’ di analisi e ricerca, finalizzata al
miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’attivita’ svolta.

Al riguardo specifiche direttive
forniranno le istruzioni di dettaglio.

Per quanto riguarda le linee di
azione, nel 2007 sara’ intensificata l’attivita’ di contrasto alle frodi in
tema di imposta sul valore aggiunto, con particolare riguardo alle frodi
intracomunitarie.

Con l’ausilio delle banche dati e
delle applicazioni informatiche a disposizione, l’attivita’ si indirizzera’
all’individuazione dei soggetti interponenti nelle triangolazioni fraudolente
e, in generale, dei soggetti beneficiari delle operazioni fraudolente poste in
essere.

Tale azione costituisce il
necessario presupposto per l’applicazione dell’articolo 60-bis del D.P.R. n.
633 del 1972, a cui e’
stata data attuazione con il decreto ministeriale del 22 dicembre 2005.

Nell’azione di contrasto andranno
consolidati i livelli di coordinamento con gli organi dell’Agenzia delle Dogane
e della Guardia di Finanza, al fine di realizzare un coordinamento sistematico
ed organizzato.

In merito si richiamano le
disposizioni impartite nella circolare n. 48 dell’ 11
novembre 2005 e le conseguenti istruzioni.

Inoltre, nei casi in cui le
operazioni sospette siano state poste in essere da operatori nazionali
direttamente o indirettamente con soggetti residenti all’estero (appartenenti o
meno agli Stati membri della Comunita’ europea), dovra’ essere attivata la
cooperazione internazionale attraverso l’Ufficio Cooperazione internazionale
della Direzione Centrale Accertamento, secondo le norme e le modalita’ previste
dal Regolamento CE 1978/2003, in ambito IVA, dalla Direttiva 77/799/CEE e dalle
Convenzioni contro la doppia imposizione, nel settore delle imposte dirette.

Con riferimento alla cooperazione
amministrativa, sia nel campo delle imposte dirette che in quello dell’IVA, si
evidenzia l’istituto dello scambio spontaneo di informazioni. Al fine, tra
l’altro, di innescare un circolo virtuoso di flusso informativo con paesi
esteri, gli uffici utilizzeranno tale strumento qualora in sede di controllo
emergano operazioni, tra contribuenti italiani e non residenti, che per
dimensioni e natura possano essere di interesse per le
autorita’ fiscali estere.

Nell’ambito della prevenzione e
della repressione dei fenomeni di frode, l’attivita’ di intelligence sara’ diretta ad individuare quei soggetti richiedenti nuove
partite IVA che presentano elevati indici di pericolosita’ fiscale. Le
strutture operative daranno attuazione alle disposizioni introdotte all’art.
37, commi 18, 19 e 20 del decreto-legge n. 223 del 2006.

Gli accessi previsti dalla norma
citata saranno programmati d’intesa con la Guardia di Finanza; a tal fine sono in corso di
definizione con il Comando Generale della Guardia di Finanza le modalita’ di
ripartizione dei soggetti da controllare ed i criteri che dovranno essere
adottati a livello territoriale per evitare sovrapposizioni nello svolgimento
dell’attivita’.

Al riguardo saranno fornite
istruzioni piu’ dettagliate con apposita nota.

Le strutture di intelligence
saranno, inoltre, impegnate ad individuare i fenomeni evasivi ed elusivi
attraverso l’elaborazione di specifici percorsi d’indagine finalizzati alla
predisposizione di segnalazioni qualificate relative a posizioni soggettive da
inserire nei piani annuali di controllo.

In particolare, l’attivita’ sara’
orientata ad individuare le posizioni soggettive con riferimento alle quali
l’incrocio e l’esame dei dati del patrimonio informativo interno ed esterno
all’Agenzia evidenzi manifestazioni di particolare capacita’ contributiva.
Ai fini dell’individuazione di tali posizioni le informazioni andranno
considerate nel contesto del nucleo familiare e delle relazioni di parentela.

Infine, l’attivita’ di analisi e
ricerca sara’ finalizzata a far emergere le posizioni
soggettive interessate da:

– fenomeni evasivi e fraudolenti
nel settore immobiliare e dell’edilizia;

– fittizie residenze all’estero;

– omessa dichiarazione dei
redditi e dell’imposta sul valore aggiunto.

3. Indagini fiscali

L’esperienza di questi ultimi
anni dimostra che per contrastare in maniera adeguata i fenomeni di frode e le
situazioni di piu’ marcata evasione, in particolar modo quelle riconducibili
all’azione di piu’ soggetti sul territorio nazionale o regionale, e’ necessario
agire in modo coordinato, sistematico, tempestivo, al fine di garantire il buon
esito dell’attivita’, individuando i registi e/o i beneficiari delle operazioni
a rischio e recuperando le somme sottratte all’erario.

Le peculiari caratteristiche dei
fenomeni da contrastare, ossia la loro diffusione sul territorio ed il fatto
che gli stessi coinvolgano piu’ attori che, in maniera
coordinata, operano per ottenere indebiti "benefici" fiscali,
richiede quindi l’adozione di metodi e di strategie operative appropriate,
evitando l’effettuazione di interventi occasionali e frammentari.

Cio’ impone di dotarsi di risorse
e modalita’ organizzative ed operative che garantiscano
ampiezza e al tempo stesso flessibilita’ di azione, non solo nella fase di
analisi e studio, ma soprattutto in quella esterna presso i contribuenti.

In particolare, tenuto conto
delle esperienze maturate negli ultimi anni, occorre superare i problemi emersi
con riguardo:

1) al coordinamento di una
pluralita’ di uffici con i conseguenti riflessi sulla tempestivita’ ed
efficacia dell’azione, nel caso di azioni di portata regionale e/o nazionale;

2) al contemperamento delle
esigenze degli uffici locali (risorse, tempi e modi di intervento) riguardo
allo svolgimento di tali attivita’, unitamente a quelle inerenti gli ordinari obiettivi assegnati per il macro processo
"contrasto all’evasione";

3) all’individuazione in modo
preciso, in ciascuna realta’ territoriale, dei funzionari da coinvolgere in
questo tipo di attivita’;

4) alla possibilita’ di un pronto
e concreto coinvolgimento degli stessi in azioni anche trasversali sul
territorio.

In quest’ottica nel 2007,
duecentomila ore (200.000) di quelle programmate nel macro processo
"attivita’ di contrasto all’evasione" verranno
appositamente riservate all’esecuzione di precisi interventi che saranno
coordinati a livello nazionale e/o regionale. In particolare il coordinamento
di indagini di portata sovra regionale sara’ effettuato dalla Direzione
Centrale Accertamento.

Considerato inoltre che per la
realizzazione concreta dell’attivita’ sono necessarie
specifiche risorse da utilizzare in modo trasversale sul territorio regionale
e, se necessario, anche sul territorio interregionale, e’ indispensabile che
ciascuna Direzione Regionale individui i funzionari che potrebbero
potenzialmente essere impegnati nella stessa, in quanto caratterizzati dal
possesso di conoscenze tecnico professionali adeguate, fiuto investigativo,
motivazione, dinamismo, attitudine al lavoro in squadra e disponibilita’ a
muoversi sul territorio.

In merito all’organizzazione ed
alle modalita’ di svolgimento delle attivita’ di indagini fiscali, saranno a
breve fornite ulteriori specifiche indicazioni.

4. Controlli nei confronti dei
soggetti con volume d’affari, ricavi o compensi superiori a 25.822.845 euro

Con riferimento ai soggetti con
volume d’affari e/o compensi superiori a 25.822.845 di euro, l’attivita’ 2007
si caratterizzera’ per l’introduzione di novita’ nelle modalita’ di
organizzazione e di effettuazione dei controlli, anche al fine di dare
attuazione, nel medio periodo, alla previsione di cui all’articolo 42 della
legge 388 del 2000, in
tema di controllo sistematico, senza che cio’ sia realizzato a scapito della
proficuita’, soprattutto in presenza di fenomeni
evasivi ed elusivi di particolare rilevanza.

La presenza di circa 10.000
soggetti, diffusi in modo non uniforme sul territorio nazionale, necessita infatti di modalita’ operative e di pianificazione che
tengano conto delle risorse disponibili in relazione alla numerosita’ dei
soggetti.

In
attesa della definizione degli obiettivi definitivi di budget, correlati alla
Convenzione 2007 – 2009, si rileva in primo luogo l’esigenza di un incremento
delle ore da destinare all’attivita’ in argomento.

Le Direzioni Regionali, dando
attuazione a quanto gia’ rappresentato nel corso della riunione dei dirigenti
dei controlli fiscali tenutasi a Roma lo scorso 15 dicembre individueranno sin
da subito le professionalita’ piu’ adeguate
all’attivita’ in argomento.

La specificita’ e la complessita’
della stessa, nonche’ la necessita’ di assicurare l’uniformita’ dell’azione con
riguardo ad una platea di contribuenti ristretta, ma particolarmente rilevante
per significativita’ di gettito, consigliano un coordinamento comunque attuato
dalle Direzioni Regionali, anche attraverso la gestione di funzionari dislocati
sul territorio regionale funzionalmente facenti capo all’Ufficio Controlli
fiscali.

L’ampliamento del numero dei
soggetti interessati dall’attivita’ di controllo sara’ conseguita,
oltre che con l’incremento di risorse destinate, mediante una pluralita’ di
modalita’ di intervento, di volta in volta adeguata in relazione alla
situazione da controllare.

Del resto l’esperienza maturata
in questi ultimi anni ha dimostrato l’opportunita’ di differenziare la
tipologia di controllo in funzione delle caratteristiche e delle specificita’
della posizione da sottoporre a controllo.

E’ possibile, infatti, che dalle
analisi e dalle informazioni acquisite si ritenga proficuo limitare il
controllo all’esame di alcuni specifici fatti o elementi (quali, ad esempio,
operazioni straordinarie, componenti positivi o negativi di particolare
rilevanza, utilizzo di perdite), mentre in altri casi si valuti preferibile
effettuare una "normale" attivita’ di verifica.

Inoltre, come per la generalita’
dei controlli, un’accurata e preventiva selezione dei soggetti potra’ comportare una diversa pianificazione del tipo di
controllo, assicurando allo stesso tempo la massima proficuita’ nell’utilizzo
delle risorse e nel risultato.

L’attivita’ nei confronti dei
soggetti di rilevanti dimensioni andra’ pertanto
ripartita fra:

. verifiche;

. controlli mirati correlati a
istruttorie esterne rivolte a specifici elementi;

. controlli sul consolidato.

Al fine di non vincolare
l’attivita’ si prevede una differente e piu’ semplice modalita’ di
consuntivazione non legata ai tradizionali parametri.

In sede di programmazione, la
ripartizione delle risorse tra le diverse tipologie di controllo andra’ effettuata sulla base di tempi unitari medi pari a:

– 620 ore per le verifiche;

– 320 ore per i controlli mirati;

– 60 ore per i controlli sul
consolidato.

In
attesa degli obiettivi che saranno fissati nella Convenzione 2007- 2009 la
programmazione nazionale considerera’ un numero minimo di soggetti da
controllare non inferiore a 850, di cui almeno 620 con verifica.

Per il piano di controllo nei
confronti di soggetti aderenti all’istituto del consolidato nazionale si
prevede un numero degli interventi, non inferiore a 1.000.

Tale attivita’ sara’
indirizzata a verificare il rispetto della specifica normativa ed al
tempo stesso orientata all’ulteriore finalita’ di realizzare una mappatura
delle fiscal unit presenti sul territorio nazionale.

Nel corso dei controlli si avra’
cura di reperire anche informazioni rilevanti ai fini dell’analisi dei
comportamenti dei vari gruppi da valutare nell’ottica di possibili
approfondimenti.

Le attivita’ sopra descritte verranno poste in essere dalle Direzioni Regionali, le quali
avranno inoltre un ruolo di regia nei confronti degli uffici eventualmente
coinvolti nello svolgimento dei controlli. A tal fine, qualora gli uffici
abbiano programmato un controllo su tali soggetti dovranno preventivamente
comunicarlo alla Direzione Regionale competente.

Per cio’ che concerne la scelta
dei soggetti, le Direzioni Regionali potranno selezionare anche societa’
facenti parte di consolidati interregionali, con l’avvertenza di informare
preventivamente sia le altre Direzioni competenti, che
la Direzione
Centrale Accertamento, ai fini di un opportuno coordinamento
delle attivita’ operative inerenti l’intero gruppo.

In merito alle modalita’ di
selezione dei soggetti, con particolare riguardo all’individuazione degli
indici di rischio, nonche’ allo svolgimento dei controlli mirati e
all’attuazione delle attivita’ di coordinamento e regia, saranno fornite a breve ulteriori istruzioni.

Sara’ assicurato, come di
consueto, il coordinamento con i Comandi Regionali della Guardia di Finanza
che, per l’anno in corso, sulla base di accordi ancora in itinere con il
Comando Generale, includera’ anche i controlli sul
consolidato.

5. Verifiche nei confronti dei
soggetti con volume d’affari, ricavi o compensi sino a 25.822.845 euro

In
attesa di formulare definitivi indirizzi operativi, correlati agli obiettivi
che saranno fissati nella Convenzione triennale 2007-2009, gli uffici operativi
proseguiranno, fino all’assegnazione del budget definitivo, ad operare,
relativamente all’attivita’ di verifica nei confronti di soggetti di medie e
piccole dimensioni, sulla scorta del budget di produzione del 2006.

Sulla base dei risultati
conseguiti negli anni precedenti, sono stati individuati per il 2007 tempi
unitari medi pari a 320 ore, per le verifiche nei confronti di soggetti di
medie dimensioni, e a 160 ore, per le verifiche nei confronti di soggetti di
piccole dimensioni.

Sempre avuto riguardo a quanto
emerso dall’analisi di tali risultati si procedera’ ad una ridefinizione dei
parametri di consuntivazione, anche in un’ottica di complessiva semplificazione
degli stessi.

La selezione dei soggetti, da
effettuarsi nella puntuale osservanza del principio della proficuita’ comparata
secondo le indicazioni esposte nella premessa, orientera’ l’attivita’ nei
confronti di posizioni con crediti IVA (dichiarati a rimborso, utilizzati in
compensazione ovvero riportati al successivo periodo d’imposta) che appaiano
particolarmente rilevanti in relazione all’attivita’ svolta.

Al fine di contrastare fenomeni
evasivi in materia di IVA, la selezione privilegera’, inoltre, le posizioni:

. in relazione alle quali,
nell’ambito dell’attivita’ di intelligence, siano stati rilevati comportamenti
fraudolenti;

. che, nel corso dell’analisi di
rischio della partita IVA, sono state individuate perche’ anomale o comunque
meritevoli di approfondimento;

. che presentino dichiarazioni
con un ammontare di fatturato non coerente con l’ammontare degli acquisti e
della manodopera impiegata.

La selezione considerera’,
infine, i soggetti con riferimento ai quali l’attivita’ di intelligence abbia
condotto alla predisposizione di segnalazioni qualificate con riferimento al
settore immobiliare ovvero abbia rilevato fenomeni evasivi ed elusivi che interessano
rilevanti operazioni economiche societarie.

L’attivita’ di verifica nei
confronti dei soggetti con volume d’affari, ricavi o compensi compresi tra
5.164.570 e 25.822.845 di euro impone il consolidamento del coordinamento con la Guardia di Finanza con
riferimento agli interventi da effettuare.

Le Direzioni Regionali avvieranno
gli opportuni contatti con i corrispondenti Comandi Regionali della Guardia di
Finanza al fine di risolvere le eventuali specifiche problematiche locali.

Per i contribuenti che si
collocano al di sotto della soglia dei 5.164.570 euro di volume d’affari, la
selezione, oltre a tenere conto dei criteri gia’ indicati,
privilegera’ le posizioni soggettive:

. appartenenti a categorie
economiche per le quali non sono stati approvati gli studi di settore o i
parametri;

. per le quali, nel corso degli
accessi brevi o di altre attivita’ di indagine e’ stato rilevato lo svolgimento
di un’attivita’ economica diversa da quella dichiarata ai fini
dell’applicazione degli studi di settore ovvero l’insussistenza delle cause
dichiarate di inapplicabilita’ o di esclusione dagli studi di settore;

. che, con riguardo agli studi di
settore, presentino evidenti incoerenze, in particolare con riferimento agli
indicatori di rotazione del magazzino e di durata delle scorte;

. che pur essendo congrui e
coerenti con le risultanze degli studi di settore, risultano meritevoli di
controllo in ragione dell’appiattimento emergente dall’analisi del trend
dell’ammontare dei ricavi e dei compensi dichiarati.

Al fine della selezione dei
soggetti, le Direzioni Regionali e gli uffici si avvarranno:

. degli elenchi gia’ messi a disposizione sia in relazione a societa’ di
capitali, che hanno evidenziato in dichiarazione incrementi del credito IVA non
coerenti con analoghi incrementi del fatturato, sia in relazione a contribuenti
incoerenti con riferimento alle risultanze degli studi di settore;

. delle applicazioni d’ausilio
all’accertamento presenti all’interno del portale FISCO, in particolare
dell’applicazione RADAR.

Le posizioni soggettive
meritevoli di controllo, eccedenti la capacita’ operativa destinata
all’attivita’ di verifica, saranno incluse nel piano annuale dei controlli
sostanziali, utilizzando una diversa modalita’ istruttoria.

In generale, l’attivita’ di
verifica riguardera’ la complessiva posizione fiscale del contribuente ed avra’
ad oggetto, di regola per il primo semestre 2007, il periodo d’imposta 2004.

La scelta di indirizzare ovvero
di estendere il controllo verso una diversa annualita’ deve essere dettata da una effettiva esigenza d’indagine collegata alla proficuita’
dell’attivita’ da svolgere o finalizzata alla repressione dei fenomeni
fraudolenti.

Sussistendone i presupposti, i
controlli saranno diretti a rilevare il personale presente al momento
dell’accesso, individuando, altresi’, le mansioni svolte, la data di inizio e
la natura del rapporto contrattuale; il tutto finalizzato a raffrontare i dati
acquisiti con quelli risultanti dai libri e dalle scritture obbligatorie.

Ai fini della programmazione
dell’attivita’ di verifica, le Direzioni Regionali e gli uffici terranno conto
anche dei contribuenti aventi la sede amministrativa o il luogo di svolgimento
dell’attivita’ nei propri ambiti territoriali, anche se con domicilio fiscale
in ambito territoriale diverso.

L’eventuale azione di verifica
nei confronti di tale categoria di soggetti richiedera’, sin dalla fase di
selezione, il necessario coordinamento tra le strutture interessate al fine di
ottimizzare le complessiva attivita’ di verifica e di
accertamento.

Per quanto concerne le modalita’
di esecuzione delle verifiche, gli uffici:

. opereranno nella piena
osservanza delle disposizioni in materia di "Statuto dei diritti del
contribuente", contenute nella legge n. 212 del 2000;

. al fine di contenere la durata
dell’intervento, orienteranno il controllo verso gli aspetti piu’
significativi e rilevanti sotto il profilo fiscale, assicurando,
comunque, la verifica del corretto adempimento degli obblighi posti a carico
del contribuente nella veste di sostituto di imposta;

. utilizzeranno, sussistendone i
presupposti, le guide metodologiche gia’ diramate.

La programmazione degli
interventi dovra’ prevedere, a livello regionale, la
conclusione entro il 31 luglio 2007 di un numero di verifiche tale da assicurare
un assorbimento di capacita’ operativa non inferiore al 67 % di quella
programmata per la complessiva attivita’ di verifica nei confronti dei soggetti
con volume d’affari, ricavi o compensi fino a 25.822.845 di euro.

6. Controlli sostanziali

Si sottolinea quanto gia’ esposto
in premessa in ordine all’importanza della fase della selezione e della
necessita’ che la stessa tenga conto della realta’
territoriale, al fine di indirizzare l’attivita’ di accertamento nei confronti
dei settori economici e dei soggetti piu’ a rischio di evasione.

Pertanto, l’attivita’ di diretta
iniziativa degli uffici, fondata necessariamente sull’analisi della realta’
economica e sociale del territorio, dovra’ caratterizzarsi per un elevato grado
di proficuita’ dei risultati.

L’attivita’, nel rispetto del
principio della proficuita’ comparata, si orientera’ in particolare nei
confronti di posizioni soggettive che presentino crediti IVA (dichiarati a
rimborso, utilizzati in compensazione ovvero riportati al successivo periodo
d’imposta) che appaiano particolarmente rilevanti in relazione all’attivita’
svolta.

Inoltre, sara’ incrementato il
numero dei controlli nei confronti delle societa’ di capitali. Per tali
soggetti ed in generale per i contribuenti titolari di impresa commerciale, il
giudizio di proficuita’ dovra’ tener conto anche del
potenziale recupero di eventuali perdite dichiarate.

Per quanto riguarda i soggetti
per i quali sono applicabili gli studi di settore, si richiamano le indicazioni
circa gli strumenti di ausilio alla selezione fornite nel paragrafo relativo
alle verifiche.

Nella selezione dei contribuenti
da inserire nel piano annuale dei controlli, inoltre, sara’ riservata
un’attenta considerazione alle posizioni soggettive caratterizzate da
informazioni in ordine alla esistenza di evidenti manifestazioni di capacita’
contributiva incompatibili con i redditi dichiarati.

Gli uffici, comunque,
assicureranno la continuita’ dell’azione amministrativa e, di conseguenza, del
gettito direttamente derivante dall’attivita’ di accertamento anche per i primi
mesi del 2007.

A tal fine procederanno alla
notifica degli atti relativi ai contribuenti, inseriti nel piano dei controlli
dell’anno precedente, nei cui confronti, l’esercizio dei poteri istruttori di
cui all’art. 51 decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 ed
all’articolo 32 del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973, ha determinato la
ridefinizione dell’obbligazione tributaria rispetto al dichiarato.

Sempre al fine di contrarre i tempi
tra il momento di ridefinizione dell’obbligazione tributaria e quello
dell’integrale adempimento della pretesa, gli uffici daranno immediato corso
anche agli atti conseguenti ai processi verbali a disposizione.

Al riguardo, nel 2007 gli uffici
assicureranno un utilizzo, non inferiore al 93 per cento, ai fini
dell’accertamento, delle annualita’ di imposta relative
a verifiche eseguite dagli Uffici dell’Agenzia e a verifiche generali della
Guardia di Finanza nel periodo 1 luglio 2004 – 30 aprile 2007.

Gli uffici completeranno lo
smaltimento, ai fini dell’accertamento, delle annualita’ di
imposta relative a verifiche eseguite dagli Uffici dell’Agenzia e a
verifiche generali della Guardia di Finanza fino al 30 giugno 2004,
trasmettendo al sistema le relative informazioni attraverso le procedure
informatiche a tal fine implementate.

In sede di predisposizione del
piano annuale dei controlli e dell’attuazione dello stesso nel primo periodo
del 2007, si terra’ conto inoltre:

. delle posizioni soggettive, non
ancora esaminate, gia’ disponibili agli uffici attraverso le procedure di
gestione sia degli inviti al contraddittorio sulla base degli studi di settore,
sia degli avvisi di accertamento parziale automatizzati, ai sensi dell’articolo
41 bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973;

. delle posizioni soggettive per
le quali gli uffici hanno a disposizione significativi elementi informativi in
ordine all’omessa presentazione delle dichiarazioni;

. delle posizioni soggettive e
delle annualita’ di imposta, per le quali gli uffici hanno a disposizione:

a) segnalazioni qualificate
predisposte nell’ambito dell’attivita’ di intelligence, in particolare con
riferimento al settore immobiliare ed alle attivita’ commerciali dissimulate
sotto forma di enti non commerciali;

b) segnalazioni rese disponibili
attraverso le applicazioni informatiche che gestiscono le liste centralizzate;

c) informazioni in ordine a
manifestazioni di particolare capacita’ contributiva
utilizzabili ai fini del c.d. accertamento sintetico di cui all’art. 38, comma
4, del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973;

. delle posizioni soggettive per
le quali le Direzioni Regionali abbiano accertato l’insussistenza dei
presupposti per la loro iscrizione nell’anagrafe delle ONLUS ovvero di quelle
per le quali le attivita’ istruttorie effettuate abbiano individuato lo
svolgimento di attivita’ commerciali da parte di soggetti per i quali, in
precedenza, sia stata accertata la sussistenza dei requisiti formali per
l’iscrizione nell’anagrafe delle ONLUS.

Si richiama l’attenzione degli
uffici sugli elementi informativi suscettibili di immediato utilizzo,
disponibili attraverso le liste centralizzate, le banche dati nonche’
attraverso le segnalazioni qualificate, predisposte nell’ambito dell’attivita’
di intelligence, relativi a fattispecie caratterizzate da manifestazioni di
particolare capacita’ contributiva.

Nella definizione della pretesa
tributaria, le informazioni disponibili andranno valutate considerando i
soggetti, a cui si riferiscono, nel contesto del
nucleo familiare e delle relazioni di parentela.

Ai fini della programmazione
dell’attivita’ e della formazione del piano annuale dei controlli, si fa
presente che nel corso del 2007 saranno forniti agli uffici, attraverso la
relativa procedura informatica di gestione:

– avvisi di accertamento parziale
automatizzati, ai sensi dell’articolo 41 bis del decreto del Presidente della
Repubblica n. 600 del 1973;

– inviti al contraddittorio sulla
base delle risultanze degli studi di settore relativi ai periodi d’imposta 2003
e 2004 e, per le societa’ di capitali, anche al 2005.

Nell’ambito del settore registro,
l’attivita’ degli uffici proseguira’ nell’accertamento degli atti di cessione e
conferimento di terreni edificabili nonche’ di cessione d’azienda.

Proseguira’, inoltre, l’esame
delle posizioni interessate dall’omessa registrazione di contratti di
locazione.

Alla luce delle significative
novita’ legislative in materia di imposta di registro recate dalla
"manovra bis", si richiama l’attenzione degli uffici sull’ampliamento
delle cessioni d’immobili suscettibili di valutazione, nonche’ sui nuovi poteri
istruttori degli uffici, in forza dell’estensione degli articoli 32 e 33 del
D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, anche ai tributi del registro.

A decorrere dal 12 agosto 2006,
data di entrata in vigore della legge 4 agosto 2006, n. 248, di conversione con
modificazioni del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, sono venuti meno i limiti al
potere di rettifica della base imponibile per le cessioni di immobili diverse
da quelle disciplinate dall’art. 1, comma 497, della
legge 266 del 2005.

Per effetto di tale innovazione,
tornano ad essere in ogni caso suscettibili di
accertamento di valore gli atti che comportano cessioni di terreni agricoli e
di fabbricati diversi dalle abitazioni, nonche’ i trasferimenti di immobili ad
uso abitativo per i quali la parte acquirente non abbia reso al notaio rogante
la richiesta di volersi avvalere delle disposizioni in tema di valutazione
automatica.

In ordine ai poteri istruttori
degli Uffici, si precisa che gli stessi potranno avvalersi delle indagini
finanziarie, con riferimento agli atti per i quali non sono ancora decorsi i
termini di decadenza dell’attivita’ accertatrice, selezionando opportunamente i
casi.

Per quanto riguarda le
dichiarazioni di successione e gli atti di donazione, si richiama l’attenzione sulla
reintroduzione dell’imposta di successione e di donazione, in forza della legge
finanziaria per il 2007.

Pertanto, oltre a proseguire
nell’attivita’ di accertamento di valore degli immobili, comunque gia’
tassabili ai fini delle imposte ipotecaria e catastale, l’attivita’ di
controllo dovra’ essere indirizzata anche
all’accertamento del valore di tutti i beni per i quali e’ stata ripristinata
la tassabilita’ (aziende, quote di partecipazione in societa’ ecc.).

Nello svolgimento dell’attivita’
gli uffici perseguiranno il massimo grado di proficuita’ anche al fine di
aumentare i livelli di riscossione derivanti dagli atti di accertamento.
Pertanto gli uffici nell’esecuzione dei controlli dovranno:

. intensificare il ricorso ai
provvedimenti di definizione in via amministrativa dell’obbligazione tributaria
previsti dagli articoli 5 e 11 del decreto legislativo n. 218 del 1997;

. ricorrere all’accertamento
parziale, sussistendone i presupposti indicati nell’articolo 41-bis del decreto
del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e nell’
articolo 54, quinto comma, del decreto del Presidente della Repubblica
26 ottobre 1972, n. 633, cosi’ come modificati dall’articolo 1, commi 405 e
406, della legge n. 311 del 2004;

. formulare richieste di informazioni
alle Autorita’ fiscali estere, nell’ambito della cooperazione internazionale,
ogniqualvolta le caratteristiche del controllo lo richiedano;

. operare, come di consueto, nel
rispetto del disposto dell’articolo 12, settimo comma,
della legge n. 212 del 2000;

. programmare ed effettuare atti
istruttori in relazione alla tipologia di posizioni selezionate ed alla
concretezza degli elementi di rilevanza fiscale disponibili;

. incrementare sensibilmente
l’utilizzo delle indagini finanziarie, rese ancor piu’ incisive a seguito delle
modifiche normative all’art. 32 del decreto del Presidente della Repubblica 29
settembre 1973, n. 600 ed all’art. 51 del decreto del Presidente della
Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e dall’istituzione della procedura telematica
di gestione dell’inoltro delle richieste agli
operatori finanziari e della ricezione delle risposte, attraverso il sistema
della posta elettronica certificata.

Le piu’ agevoli modalita’ di
colloquio con gli operatori finanziari, sono ancor piu’ efficaci se alla
singola richiesta sia stata preceduta da un’analisi
della fattispecie oggetto del controllo finalizzata a focalizzare le
informazioni che si intendono acquisire e ad individuare le categorie di
intermediari finanziari a cui rivolgere le richieste in via telematica.

Pertanto, il ricorso alle
indagini finanziarie deve considerarsi necessario per i controlli di iniziativa
nei confronti delle posizioni ritenute a piu’ alto rischio di evasione e di
quelle per le quali sono particolarmente penetranti ed
incisive.

7. Accessi brevi

Il ricorso al mezzo di indagine dell’ "accesso breve" dovra’ assicurare un
adeguato presidio del territorio attraverso controlli diffusi in materia di
obblighi strumentali, controllo delle compensazioni e lotta al sommerso.

Si sottolinea che anche
nell’ambito dell’attivita’ in argomento una particolare attenzione deve essere
riservata alla selezione delle posizioni soggettive da controllare.

Con riferimento agli accessi
"lotta al sommerso" l’attivita’ andra’ indirizzata nei confronti
delle attivita’ economiche ed in particolare di quei soggetti per i quali le
informazioni a disposizione evidenziano il possibile utilizzo del personale
"in nero".

Le posizioni selezionate sulla
scorta della conoscenza della realta’ territoriale e dell’attivita’ di
intelligence devono essere caratterizzate da un’alta affidabilita’ con
riferimento al risultato del controllo, in quanto l’attivita’ finalizzata alla
lotta al sommerso dovra’ qualificarsi per una significativa percentuale di
positivita’.

In tema di obblighi strumentali
il decreto legge n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito dalla legge n. 286 del
24 novembre 2006, modificando l’art. 12 del D.Lgs. n.
471/97, ha introdotto significative novita’ sostanziali e procedurali in merito
alla disciplina della sospensione della licenza o dell’autorizzazione
all’esercizio dell’attivita’ ovvero dell’esercizio dell’attivita’ medesima, a
seguito di violazioni dell’obbligo di emettere la ricevuta o lo scontrino
fiscale.

In considerazione della rilevanza
della nuova disposizione prevista dal D.L. n. 262 del 2006, gli uffici avranno
cura di effettuare un’attenta selezione a cui si
accompagnera’ un’appropriata conduzione dei controlli.

Al riguardo si rinvia alle prime
istruzioni gia’ fornite, con nota n.

2007/8147 del 17 gennaio 2007.

Nell’ambito del processo degli
accessi brevi finalizzati al presidio del territorio rientrano anche i
controlli effettuati per "conto di altri uffici" ed "i controlli
incrociati", nonche’ i cosiddetti accessi brevi funzionali al riscontro
dei presupposti necessari per il riconoscimento dei benefici previsti dalle
leggi in favore delle ONLUS.

Gli uffici condurranno, inoltre,
anche nel 2007, uno specifico piano di controllo nei confronti dei soggetti
tenuti alla comunicazione dei dati rilevanti per gli studi di settore.

Con riguardo agli accessi nei
confronti dei soggetti tenuti alla comunicazione dei dati rilevanti per gli
studi di settore ed in merito agli obiettivi assegnati, le Direzioni Regionali
assicureranno il necessario coordinamento affinche’ l’attivita’
degli uffici sia tesa a garantire una diffusa azione di controllo tra le varie
categorie economiche, al fine di ampliare la platea degli studi coinvolti dalla
rilevazione.

L’azione andra’
condotta, tenendo conto, come di consueto, delle caratteristiche
economiche del territorio in cui operano i singoli uffici nonche’ in ragione
dei peculiari aspetti collegati ai diversi modelli organizzativi di gestione
delle attivita’ economiche.

Ai fini dell’individuazione delle
posizioni a "rischio" saranno utilizzate gli elenchi gia’ resi disponibili, arricchiti con ulteriori specifiche
informazioni ottenibili dalle apposite procedure informatiche di ausilio.

In una prima fase gli interventi
avranno ad oggetto i periodi di imposta 2004 e 2005.

Nei casi in cui vengano riscontrate irregolarita’, l’ufficio valutera’
l’opportunita’ di procedere ad una piu’ estesa rilevazione dei dati e delle
informazioni, nonche’ alle eventuali ulteriori attivita’ istruttorie inserendo
il contribuente nel piano annuale dei controlli.

Sussistendone i presupposti, i
controlli saranno comunque diretti a rilevare il personale presente al momento
dell’accesso, individuando, altresi’, le mansioni svolte, la data di inizio e
la natura del rapporto contrattuale; il tutto finalizzato, poi, a raffrontare i
dati acquisiti con quelli risultanti dai libri e dalle scritture obbligatori.

Il predetto riscontro che assume
rilevanza ai fini dell’azione di contrasto ai fenomeni legati all’utilizzo del
lavoro irregolare caratterizzera’ in via ordinaria l’esecuzione di qualunque
tipologia di controllo svolta mediante gli accessi brevi.

Gli interventi da eseguirsi
mediante i cosiddetti accessi brevi saranno, infine, funzionali alla:

a) rilevazione di dati e notizie
nell’ambito dell’attivita’ di intelligence;

b) esecuzione di controlli per
conto di Stati esteri;

c) verbalizzazione della
distruzione delle merci;

Con riguardo a tali tipologie di
intervento, cosi’ come previsto nel 2006, le risorse
effettivamente impiegate per la loro esecuzione saranno imputate ai processi:

. analisi e ricerca (tipologia di
cui al punto a);

. funzioni strumentali
all’attivita’ di controllo (tipologia di cui ai punti b e c).

Gli accessi finalizzati al
controllo dei soggetti che richiedono una nuova partita IVA saranno considerati
tra i prodotti valorizzati secondo un parametro di consuntivazione pari a 6 ore
e saranno inclusi tra gli accessi finalizzati al presidio del territorio.

8. Attivita’ di controllo formale

Andra’ assicurata l’immediata
conclusione dei controlli, previsti dall’art. 36-ter del D.P.R. n. 600 del
1973, relativi a tutte le dichiarazioni segnalate nel 2006.

L’ultimazione dell’attivita’ in
argomento consentira’ il tempestivo avvio dei controlli delle dichiarazioni
relative all’anno d’imposta 2004 le cui segnalazioni
verranno, in gran parte, rese disponibili per la loro lavorazione entro marzo,
assistite dalle procedure informatiche di gestione che ne consentiranno la
completa lavorazione.

L’immediato avvio dei controlli
sulle complessive posizioni segnalate, la cui ultimazione deve essere
assicurata nel corrente anno, evitera’ la concentrazione dell’attivita’
nell’ultima parte dell’anno stesso.

Nell’ambito di tale processo,
come previsto per l’anno 2006, rientrano altresi’ i controlli delle
dichiarazioni di successione e degli atti che hanno beneficiato di agevolazioni
fiscali, iscritti nel campione unico.

Anche in tale ambito, come in
quello dei controlli sostanziali, gli uffici potranno avvalersi del
potenziamento dei poteri istruttori per accertare la decadenza dalle
agevolazioni.

Si raccomanda di indirizzare
l’attivita’ di controllo, secondo l’ordine di priorita’ dei termini di
decadenza dell’azione accertatrice, con precipuo riferimento alle agevolazioni
concernenti il settore agricolo e la prima casa.

Relativamente al settore
agricolo, gli uffici potranno avvalersi dei poteri di accesso, con le modalita’
previste dall’art. 52 del D.P.R. 633 del 1972, nei luoghi ove e’ esercitata
l’attivita’ dell’impresa agricola.

Relativamente alle agevolazioni
per l’acquisto della prima casa, si raccomanda il controllo dei soggetti che
hanno usufruito piu’ volte dell’agevolazione in esame.

Al fine di assicurare la
proficuita’ dei controlli formali del settore registro, verranno
rese disponibili nuove funzionalita’ nell’ambito delle procedure informatiche
di ausilio attualmente in uso e, in particolare, verranno rilasciate nuove
liste di segnalazione concernenti le agevolazioni prima casa.

Con riguardo ai controlli formali
previsti dall’articolo 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29
settembre 1973, n. 600 il budget di produzione, attualmente in corso di
predisposizione, riguardera’ non solo le dichiarazioni relative al periodo di
imposta 2004, segnalate sulla base degli appositi criteri selettivi, ma anche
quelle segnalate su iniziativa degli uffici.

Per quanto riguarda gli eventuali
controlli formali di iniziativa, si precisa che gli uffici effettueranno le
selezioni in forza di un giudizio di proficuita’ comparata, che tenga conto
degli esiti dell’attivita’ di controllo svolta nei confronti del medesimo
contribuente per i precedenti periodi di imposta ovvero nei confronti di altri
contribuenti, ad esso riferibili sotto il profilo
fiscale, per il periodo di imposta oggetto del controllo; in tale ambito
rientrano anche quelle posizioni comunque selezionabili sulla base dei criteri
di proficuita’, tenuto conto delle informazioni disponibili all’ufficio.

Le posizioni da selezionare a
tale ultimo fine potranno essere pari, al massimo, al 5% delle segnalazioni
relative al periodo di imposta 2004.

Gli uffici che riterranno di non
dover programmare, in tutto o in parte, il suddetto 5% di controlli formali,
dovranno comunque allocare la corrispondente quota di risorse all’interno del
macroprocesso "controlli fiscali".

Gli uffici assicureranno, nello
svolgimento dell’attivita’ in argomento, da un lato, un’efficace azione di
controllo, dall’altro, una corretta gestione del rapporto con i contribuenti.

9. Funzioni strumentali
all’attivita’ di controllo

Nell’ambito delle "funzioni
strumentali" assumono rilevanza le attivita’ connesse alla selezione delle
posizioni da sottoporre a controllo.

Con riguardo alla selezione delle
posizioni soggettive da sottoporre a controllo e alla conseguente
predisposizione del piano annuale dei controlli sostanziali, al fine di
conseguire un sempre piu’ elevato grado di proficuita’ dell’azione di
accertamento, gli uffici locali si avvarranno dell’applicazione BASE (banca
dati per l’analisi e la selezione degli elementi).

Con riferimento alle posizioni
soggettive interessate da annualita’ d’imposta verificate, andranno riferite al
presente processo le attivita’ connesse all’archiviazione dei rilievi relativi
ad annualita’ d’imposta verificate, qualora detti rilievi non risultino, previo
giudizio di proficuita’ comparata con gli altri elementi di controllo
disponibili, utilizzabili ai fini dell’accertamento.

Le predette attivita’ connesse
all’archiviazione dei rilievi relativi ad annualita’ di imposta verificate, in
quanto finalizzate alla selezione dei soggetti da sottoporre a controllo,
escludono l’attivazione di un controllo sostanziale.

L’archiviazione dei rilievi non
suscettibili di utilizzo ai fini dell’accertamento resta subordinata alla
formalizzazione di un apposito atto, a rilevanza interna, debitamente motivato.

Inoltre, attraverso l’utilizzo
del budget di risorse destinato al processo in esame le Direzioni Regionali e
gli uffici, al fine di potenziare l’azione di contrasto all’evasione, dovranno
gestire:

. la cooperazione con i soggetti,
in particolare le Autonomie locali, che nell’ambito territoriale, concorrono al
processo di accertamento;

. l’attivita’ diretta all’adozione
dei provvedimenti di autorizzazione o di diniego d’indagini finanziarie.

Le Direzioni Regionali
monitoreranno gli esiti delle indagini finanziare anche per valutarne il grado
di proficuita’.

Sempre con riguardo alla linea di
attivita’ in argomento, le Direzioni Regionali assicureranno:

. il controllo relativo alla
sussistenza dei requisiti formali nei confronti dei soggetti da iscrivere
nell’anagrafe unica delle ONLUS nonche’ gli ulteriori adempimenti previsti dal
decreto ministeriale del 18 luglio 2003, n. 266;

. le attivita’ necessarie per
l’applicazione della sanzione accessoria, in materia di scontrino e ricevuta
fiscale, della sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio
dell’attivita’ ovvero la sospensione dell’esercizio dell’attivita’ medesima.

Con riguardo alle attivita’
riferibili al processo funzioni strumentali, gli uffici locali, gia’
individuati a livello centrale, assicureranno, con le modalita’ ed entro i
termini previsti, la sperimentazione delle nuove procedure informatiche, ovvero
di quelle gia’ in uso che formeranno oggetto di aggiornamento o
implementazione.

La Direzione Centrale
Accertamento provvedera’ a quantificare l’impegno previsto per ciascun ufficio affinche’ le Direzioni regionali ne possano tenere in debito
conto in sede di assegnazione del budget di risorse e di produzione ai vari
processi lavorativi.

10. Attivita’ collegate alla
tutela della pretesa erariale

Si ribadisce che rivestono
primaria rilevanza le attivita’ collegate alla tutela della pretesa erariale. A
tal fine e’ opportuno che il trattamento dei ruoli venga
puntualmente effettuato secondo le istruzioni operative impartite e nel
rispetto dei termini decadenziali previsti per la notifica della cartella di
pagamento.

Si richiama, inoltre l’attenzione
degli uffici in ordine:

. alle procedure previste
dall’articolo 22 del D.Lgs n. 472 del 1997 in materia di ipoteca o sequestro
conservativo dei beni del contribuente, compresa l’intera azienda;

. allo scrupoloso controllo con
riguardo alle garanzie prestate a fronte delle richieste di pagamento rateale
della pretesa erariale;

. al monitoraggio dei pagamenti
rateali per l’immediato avvio della procedura di escussione delle garanzie
prevista dall’articolo 19, comma 4 bis, decreto del Presidente della Repubblica
n. 602 del 1973, nonche’ dall’art. 8, comma 2, e
dall’art. 15 del D.Lgs n. 218 del 1997 e dall’art. 48, comma 3, del D.Lgs n.
546 del 1992;

. all’immediata iscrizione a
ruolo a seguito della definitivita’ degli atti di accertamento e all’iscrizione
a ruolo a titolo provvisorio in base ad accertamenti non definitivi;

. all’immediata iscrizione,
ricorrendone i presupposti, in ruoli straordinari degli interi importi
risultanti da accertamenti anche se non definitivi, nonche’ degli importi
risultanti dalla liquidazione e dal controllo formale delle dichiarazioni;

. all’immediato conferimento del
carattere di esecutorieta’ ai ruoli conseguenti alla liquidazione automatica ed
al controllo formale delle dichiarazioni.

. al sistematico e tempestivo
controllo delle partite formulate, qualora non ricomprese nei ruoli al visto,
per le motivazioni indicate per ciascuna di esse.

Le Direzioni Regionali
effettueranno il costante monitoraggio dell’attivita’ degli uffici della
regione.

11. Monitoraggio e
consuntivazione delle attivita’

L’analisi e l’esatta
consuntivazione dell’attivita’ di contrasto all’evasione svolta dagli uffici
presuppone, necessariamente, la corretta trasmissione dei dati al Sistema
informativo.

Di qui l’esigenza che i dirigenti
ed i funzionari delle Direzioni Regionali e degli uffici operativi, assicurino
la sistematica e scrupolosa vigilanza sulla tempestiva e corretta rilevazione
al sistema informativo dei dati attraverso una puntuale e costante
ricognizione, mediante gli strumenti di monitoraggio in uso, dei dati acquisiti
dagli uffici al fine di individuare i casi di erronea acquisizione degli stessi
che, pur non inficiando gli atti emessi, determinano un’alterazione della base
informativa e della rappresentazione dell’attivita’ svolta.

Si richiama, in particolare,
l’attenzione in ordine all’esigenza della tempestiva rilevazione al sistema
informativo dell’inizio dell’azione di controllo e delle connesse attivita’
istruttorie.

Pari attenzione andra’ posta alla corretta digitazione:

. dei dati numerici relativi ai
rilievi constatati o accertati, atteso che l’erronea,
seppure singola, rilevazione inficia le successive elaborazioni centralizzate;

. delle ulteriori informazioni
richieste dalle procedure informatiche di gestione dell’attivita’ operativa
degli uffici.

A tale ultimo riguardo si
evidenzia il particolare valore che rivestono nell’analisi dell’attivita’ i due
indicatori "grado di sostenibilita’ della pretesa tributaria" e
"grado di solvibilita’ del contribuente", introdotti nelle procedure
di accertamento con la circolare n. 100/E del 1998.

Con riferimento agli obiettivi di
produzione che saranno previsti dal Piano delle attivita’, le Direzioni
Regionali e gli uffici assicureranno il consueto costante monitoraggio
dell’attivita’ svolta anche in vista della tempestiva adozione delle misure
necessarie per il conseguimento dei risultati programmati.

Il monitoraggio andra’ assicurato anche con riguardo agli ulteriori
obiettivi, correlati e non agli indicatori di risultato che saranno previsti in
Convenzione, al fine di misurare l’attivita’ svolta sotto il profilo
qualitativo.

Con riguardo ai criteri di
consuntivazione delle attivita’ svolte, verranno
fornite le consuete tabelle, attualmente in corso di aggiornamento ed
implementazione, concernenti i parametri di assorbimento di risorse per unita’
di prodotto realizzata.

***

Le Direzioni Regionali
assicureranno la puntuale ed uniforme applicazione degli indirizzi innanzi
formulati, nonche’ il costante monitoraggio delle attivita’ svolte dagli uffici
al fine di valutare il grado di tempestivita’, d’efficacia e di correttezza
dell’azione amministrativa.