Enti pubblici

Wednesday 17 December 2003

La Corte di Giustizia Europea compie 50 anni. 1952-2002 : CINQUANTENARIO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITA’` EUROPEE . 4 dicembre 2002. Udienza solenne. Divisione Stampa e Informazione 96/02

La Corte di Giustizia Europea compie 50 anni

1952-2002 : CINQUANTENARIO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITÀ` EUROPEE . 4 dicembre 2002. Udienza solenne. Divisione Stampa e Informazione 96/02

    La Corte di giustizia delle Comunità europee celebra il suo 50. Anniversario in presenza del Gran Duca e della Granduchessa di Lussemburgo, dei Presidenti delle giurisdizioni supreme degli Stati membri e degli Stati candidati all’Unione e dei Presidenti delle Istituzioni europee

Stabilita nel Granducato di Lussemburgo sin dal 1952, come organo giurisdizionale della prima Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), la Corte di giustizia è divenuta nel 1958 l’organo giurisdizionale supremo della Comunità e europea dell’energia atomica (EURATOM) e della Comunità economica europea riunitesi, a partire dal 1993, un’unica Comunità europea.

I Trattati di queste Comunità (la CECA ha concluso la sua esistenza nel luglio 2002) affidano espressamente alla Corte di giustizia la missione di assicurare il rispetto del diritto nell’interpretazione e nell’applicazione dei Trattati.

La Corte assicura quindi l’interpretazione uniforme e l’applicazione concreta del diritto Comunitario in un’Europa che, da 50 anni, utilizza, nel suo progetto d’unificazione esclusivamente la forza del diritto.

La Corte di giustizia ha la missione di interpretare in un modo uniforme il diritto Comunitario: essa è in particolare incaricata di mantenere l’equilibrio fra le competenze dell’Unione e quelle degli Stati membri, di controllare la legalità degli atti delle istituzioni dell’Unione e di curare il rispetto e l’applicazione del diritto Comunitario da parte degli Stati membri.

Grazie alla sua composizione (un giudice per Stato membro) la Corte di giustizia e l’’Istituzione in cui si incontrano le tradizioni giuridiche di tutti gli Stati membri dell’Unione e forgiano un diritto nuovo: il diritto Comunitàrio. Esso e distinto dal diritto nazionale e superiore ad esso, direttamente applicabile e uniforme negli Stati dell’Unione.

Nella sua giurisprudenza, che conta, in 50 anni di attività circa 6.000 sentenze, la Corte di giustizia ha sviluppato una concezione del’Unione come una Comunità di popoli. Per questa ragione, essa e stata particolarmente attenta ai diritti conferiti ai cittadini (in quanto consumatori o operatori economici, studenti o pensionati) e specialmente alla protezione dei diritti fondamentali.

La Corte ha approfondito le nozioni delle libertà fondamentali indicate nel Trattato, come la libertà di circolazione dei cittadini e dei beni, la liberta di stabilimento e di prestazione di servizi. Essa ha concepito l’idea della citttadinanza europea, ancor prima che i Trattati la consacrassero. Essa ha sviluppato il concetto di responsabilità di uno Stato membro per i danni causati ai cittadini dalle violazioni del diritto Comunitario da parte dello Stato stesso, e che comportano l’obbligo di ripararli.

Grandi sentenze come Van Gend en Loos del 1963 (effetto diretto del diritto Comunitàrio), Costa/Enel del 1964 (primato del diritto Comunitario), Defrenne del 1976 (uguaglianza delle retribuzioni per gli uomini e per le donne che esercitano lo stesso lavoro), Cassis de Dijon del 1979 (libera circolazione delle merci), Francovich del 1991 (responsabilità dello Stato membro) e Bosman del 1995 (libera circolazione) sono tappe importanti nella giurisprudenza della Corte degli ultimi 50 anni.

La Corte (costituita da più di 1000 funzionari) lavora in 11 lingue ufficiali. Ogni tribunale nazionale di qualsivoglia istanza, può – nel corso di una controversia che si trovi a giudicare – porre alla Corte le sue domande sul diritto Comunitario nella sua lingua ufficiale. Nel corso dello svolgimento delle difese gli avvocato proveniente da uno Stato membro può esprimersi nella sua lingua: gli interpreti della Corte assicurano l’interpretazione verso le altre lingue ufficiali. Le sentenze della Corte sono disponibili – grazie ad un servizio di traduzione composto di giuristi linguisti che rappresentano 1/3 circa del personale- in tutte le lingue ufficiali e pubblicate sul sito Internet della Corte di giustizia (www.curia.eu.int) Al momento della pronuncia. In tal modo, ogni cittadino dispone di un accesso immediato al documento integrale nella sua lingua.

La Corte non è la sola giurisdizione abilitata ad applicare il diritto Comunitàrio: i giudici nazionali, infatti sono anch’essi chiamati ad applicarlo e possono rivolgersi alla Corte per porle delle questioni interpretative. Attraverso la questione pregiudiziale, da 50 anni, si è instaurato un dialogo costante ed una fruttuosa cooperazione fra la Corte ed i giudici nazionali. Grazie a questo meccanismo, la Corte di giustizia, insieme alle giurisdizioni degli Stati membri -oggi rappresentate alla Corte dai Presidenti dei loro organi giurisdizionali supremi – ha contribuito al progresso del progetto per la realizzazione della pace in un’Europa unita.