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Wednesday 30 July 2003

Il testo della mozione di sfiducia nei confronti del discusso Ministro della Giustizia – Senato della Repubblica

Il testo della mozione di sfiducia nei confronti del discusso Ministro della Giustizia

Senato della Repubblica

Mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro della Giustizia

Presentata dai senatori Angius, Bordon, Boco, Marini, Fabris, Malabarba, Marino, Del Turco, Brutti Massimo, Giaretta, Falomi, D’Amico, Viviani, Manzione, Bassanini, Mancino, Dentamaro, Di Siena, Toia, Pagano, Maconi, Cambursano, Battaglia Giovanni, Coletti, Bonfietti, Coviello, Franco Vittoria, Dettori, Pizzinato, Scalera, Viserta Costantini, Soliani, Vitali, Veraldi, Ayala, Cavallaro, Calvi, Dalla Chiesa, Fassone, Magistrelli, Maritati, Sodano Tommaso, Zancan, Pagliarulo.

(29 luglio 2003)

  Il Senato,

premesso che:

la giustizia italiana versa in un clima grave di conflittualità e confusione, alimentato molto spesso dalle dichiarazioni e dalle iniziative adottate o più spesso soltanto annunciate dal titolare del Dicastero della giustizia;

le leggi approvate dall’inizio della legislatura ad oggi nel settore della giustizia non hanno lasciato intravedere alcun disegno organico, mentre appare totalmente assente una strategia del Governo nel campo della giustizia, in cui i provvedimenti più noti e contrastati sono infatti tutti di iniziativa parlamentare;

le iniziative prese in sede di Unione europea hanno spesso messo in difficoltà e isolato il nostro Paese dagli altri partners: dal mandato di cattura europeo al «no» alle leggi antirazzismo, la linea del Ministro appare motivata dagli stessi sentimenti antieuropei che muovono il movimento politico a cui egli appartiene;

ancora più grave è la condizione in cui versano le carceri italiane, dove ormai la situazione, a causa del sovraffollamento delle celle, è al limite del collasso: vi si trovano rinchiusi oltre 56.000 detenuti (2.565 donne e 53.838 uomini), oltre 14.000 di troppo per quella che viene considerata la capienza ottimale delle carceri; non si conosce che fine abbia fatto il «grande piano di edilizia penitenziaria» preannunciato dal Ministro;

nel novembre del 2002, il Ministro aveva annunciato che le carceri avrebbero potuto reggere solo per trenta mesi, salvo smentire tutto il giorno dopo;

la gestione del «caso Sofri» non fa che confermare la sua inadeguatezza, poichè se nel merito è legittimo avere opinioni diverse sulla questione, meno legittimo è tenere comportamenti tanto ambigui e contraddittori da favorire pronunciamenti del Presidente della Repubblica e dello stesso Presidente del Consiglio dei ministri tali da configurare un’evidente rottura del duplice rapporto di fiducia che deve legare il Ministro della giustizia sia al Capo dello Stato che al Presidente del Consiglio;

la decisione del Ministro di bloccare la richiesta di rogatorie per gli USA nell’ambito dell’«inchiesta Mediaset» costituisce un vero e proprio abuso, poichè la sospensione di cui all’articolo 1 della legge n. 140 del 2003 si riferisce ai soli processi penali, e non alla fase delle indagini preliminari, come risulta chiaro dalla interpretazione data dal Governo e dal relatore del provvedimento nel corso dei lavori parlamentari;

visti gli articoli 94 della Costituzione e 161 del Regolamento del Senato della Repubblica, esprime sfiducia al Ministro della giustizia, sen. Castelli, e lo impegna a rassegnare le dimissioni.