Civile

Friday 07 July 2006

Autorità per l’ energia elettrica e il gas. R elazione annuale del Presidente Ortis sullo stato dei servizi e sull’ attività svolta.

Autorità per lenergia elettrica e il gas.   R elazione annuale del Presidente Ortis sullo stato dei servizi e sullattività svolta.

Signor Presidente della Repubblica

Signor Presidente della Camera

Signor Presidente del Consiglio

Signor Vice Presidente del Senato

Autorità, Signore, Signori

nel presentare la nona Relazione annuale dellAutorità per lenergia elettrica e il gas sullo stato dei servizi e sullattività svolta, mi è dato lonore di porgere, assieme al collega Fanelli ed a nome di tutto il Personale, un deferente saluto a Lei, Signor Presidente della Repubblica, ed un sentito ringraziamento per il privilegio della Sua presenza, che molto ci incoraggia nel confermare il massimo del nostro contributo al superamento dellattuale ed ancora insoddisfacente situazione del settore energetico.

Ho pure il piacere di esprimere la nostra gratitudine al Presidente della Camera per la prestigiosa ospitalità concessaci e per lintenzione di sviluppare ulteriormente linterlocuzione tra il Parlamento e le Autorità; indirizzo, questo, presente anche nel recente Disegno di Legge presentato dal Governo, che, assieme ad un consolidamento dei poteri e dellindipendenza della nostra Autorità, prevede per essa una più intensa rendicontazione alle Commissioni parlamentari. Perciò e per lattenzione tempestivamente dedicata ai temi dellenergia, componente fondamentale per lo sviluppo del Paese, ringrazio il Presidente del Consiglio ed il Ministro dello Sviluppo economico.

Al nuovo Parlamento ed al nuovo Governo laugurio di buon lavoro;

al Parlamento ed al Governo che li hanno preceduti il ringraziamento per quanto fatto, anche in materia di energia.

INTRODUZIONE

Nel 2005 e nei primi mesi di questanno, alcune criticità, già evidenziate con la Relazione dello scorso anno, si sono purtroppo acuite. Il costo energetico per il nostro Paese si è appesantito. I prezzi ed alcune tariffe sono, nostro malgrado, aumentati. Nel sistema elettrico sono stati superati alcuni problemi di affidabilità, vissuti nel 2003, ma, durante i recenti mesi invernali, abbiamo subito una nuova e severa emergenza gas. Le cause più significative, aggiuntive rispetto a quelle determinate da un incompiuto processo di liberalizzazione e da sfavorevoli congiunture climatiche e geopolitiche, sono la crescente dipendenza del sistema energetico nazionale dalle importazioni di idrocarburi; i ritardi nello sviluppo delle infrastrutture per gli approvvigionamenti e gli stoccaggi del gas. Si tratta di problemi accumulatisi negli anni, per i quali urgono soluzioni integrative rispetto a quelle già adottate con passati interventi legislativi e governativi.

In questo senso, e per assicurare la dovuta collaborazione al Parlamento ed al Governo, abbiamo da tempo intensificato e reiterato alcune segnalazioni e proposte. Constatiamo, con soddisfazione, che una buona parte di esse sono state tenute in considerazione: prima dalla X Commissione della Camera, nel Documento conclusivo della sua ultima indagine, approvato a larghissima maggioranza biparte nel febbraio scorso; quindi, nel recente Disegno di Legge dellEsecutivo (DDL Energia).

La legge istitutiva dellAutorità ci affida due obiettivi fondamentali: promozione della concorrenza e tutela dei consumatori. Perciò, pur raccogliendo con soddisfazione i risultati via via emergenti dalle iniziative per il risparmio energetico e per un miglioramento continuo della qualità dei servizi per i consumatori finali, proviamo profonda amarezza nel dover assumere talvolta decisioni spiacevoli, ancorché doverose, come i recenti aumenti tariffari. Aumenti che purtroppo oscurano i positivi risultati ottenuti con le prime fasi, seppur parziali, di una liberalizzazione il cui progresso va sostenuto ed accelerato; ciò per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti, leconomicità delle forniture, e garantire la tutela ambientale.

A tal fine, non verrà certamente meno il nostro ricorso ad ogni iniziativa utile, per contribuire a superare questi periodi di vasta crisi energetica, che coinvolge il nostro Paese, lEuropa e lo scenario internazionale.

SCENARIO INTERNAZIONALE

Lo scenario energetico internazionale continua ad essere caratterizzato da prezzi degli idrocarburi crescenti e molto volatili. Il prezzo del petrolio, da cui ancora troppo dipende il nostro sistema energetico, ha raggiunto quotazioni più che triplicate rispetto alla media degli anni novanta.

Le tensioni sui mercati petroliferi internazionali, particolarmente accentuate nel corso del 2005, hanno interessato anche i primi mesi del 2006. A fine 2005 il prezzo di riferimento del greggio si è collocato oltre i 57 dollari al barile, in aumento del 44% rispetto allanno precedente; nel secondo trimestre del 2006 il prezzo medio si è collocato addirittura sui 70 dollari al barile e, a tuttoggi, non emergono segnali significativi di raffreddamento.

Le recenti crisi internazionali hanno accentuato la percezione dei problemi strutturali del settore: la scarsa spare capacity (differenza tra offerta possibile e domanda) e la carenza internazionale di capacità produttiva e raffinazione. Questi problemi strutturali si riflettono anche nei prezzi dei contratti future, attestati ancora su valori molto elevati per i prossimi anni.

Il forte rialzo del prezzo del petrolio ha influenzato anche il mercato del gas naturale, caratterizzato da una dinamica particolarmente sfavorevole, legata allemergere di forti carenze nella capacità di 5 trasporto anche a livello europeo. Peraltro, lentità degli incrementi registrati per i prezzi del gas (materia prima che si conferma in forte crescita come quota dei consumi energetici nazionali), non trova una completa giustificazione di mercato, ma va ricondotta anche ad una impropria dipendenza dai prezzi petroliferi.

CONTESTO EUROPEO

A fronte di una simile situazione internazionale, lEuropa non può rassegnarsi a subire qualunque aumento dei prezzi del petrolio come evento ineluttabile, perché gli effetti sono, già ora, al limite della sopportabilità per le famiglie e le imprese. Sembra quindi opportuno aprire una riflessione approfondita anche sulle possibilità per lEuropa di avere un nuovo ruolo sul mercato mondiale del petrolio e del gas, nei rapporti fra Paesi consumatori e fornitori. In questo senso ci permettiamo di avanzare alcune osservazioni e proposte, riguardanti anche lo sviluppo delle liberalizzazioni e lintegrazione dei mercati.

Libro verde

La Commissione europea ha posto recentemente in consultazione il Libro verde per una strategia europea per unenergia sostenibile, competitiva e sicura; documento progettuale per il completamento del mercato unico dellenergia, per la promozione di iniziative comuni e di una politica energetica europea, per il superamento delle criticità già ricordate. Tuttavia, considerato lo spessore delle problematiche che devono essere affrontate, ci sembrano opportuni interventi più robusti di quelli già delineati, in materia di: armonizzazioni continentali per normative e condizioni operative nazionali, che impattano in modo ancora molto differenziato sui costi delle forniture; percorso verso lintegrazione finale del mercato unico, anche attraverso pragmatiche e preliminari integrazioni regionali; valorizzazione della collaborazione già per tempo attivata fra le Autorità di regolazione nazionali, promuovendone unarmonizzazione di poteri e gradi di indipendenza; definizione di soluzioni condivise, a livello UE, per le industrie energivore; riesame degli obiettivi e dei meccanismi derivanti dal protocollo di Kyoto; sviluppo delle reti e degli stoccaggi; unbundling; diversificazione delle infrastrutture di approvvigionamento, delle fonti e tecnologie di produzione; iniziative comuni per gli approvvigionamenti di idrocarburi. In Europa, laumento di un dollaro sul prezzo del barile genera oltre 5 miliardi di dollari di maggiori costi annuali, che si riflettono, per circa un terzo, nei settori dellelettricità e del gas; lItalia, per la sua forte dipendenza dallimport di idrocarburi, è in proporzione la più colpita dai rialzi. Lamplificazione degli effetti della crescita dei prezzi è il risultato di una duplice anomalia: il mercato petrolifero è in gran parte spot, mentre quello del gas è prevalentemente basato su contratti di lungo termine, riferiti a panieri di prodotti energetici a loro volta influenzati dai prezzi spot del petrolio. Inoltre, la situazione nel mercato del gas stenta a modificarsi per cause infrastrutturali prima ancora che commerciali: larga parte delle infrastrutture è stata realizzata a fronte di contratti di lungo termine e persino lampliamento degli stoccaggi guardava più alla modulazione della domanda interna di riscaldamento domestico, che a strategie da mercato internazionale. Tutto ciò frena lauspicabile competizione tra i Paesi produttori, nonostante esista a livello mondiale una disponibilità di gas ben più ampia rispetto a quella di petrolio. Nessun Paese europeo può incidere, isolatamente, sui mercati del petrolio e del metano, perché il mercato mondiale del petrolio è sensibile a variazioni di spare capacity dellordine del milione di barili al giorno (b/g). Tuttavia una strategia congiunta dei 25 Paesi 7 europei, che sommano una domanda di oltre 15 milioni di b/g di petrolio e 6 milioni di b/g equivalenti di gas, potrebbe essere degna di valutazione e riguardare i fronti dellofferta e della domanda. Dal lato offerta, lobiettivo da perseguire potrebbe essere quello di bilanciare il mercato petrolifero attraverso una quota di contratti pluriennali scorrelati dallo spot e, viceversa, di introdurre nel mercato del gas una maggiore quota di contratti spot, sganciati dai prezzi petroliferi.

Le compagnie occidentali non investono adeguatamente nella ricerca di nuovi approvvigionamenti da giacimenti di petrolio non convenzionali ed in Paesi politicamente stabili; ciò nel timore che tali investimenti, di medio lungo periodo, possano venir spiazzati dalle strategie di prezzo delle compagnie statali dei tradizionali Paesi produttori. Si potrebbe tentare di sbloccare la situazione proponendo alle compagnie occidentali contratti di lungo termine a prezzo fisso, ben inferiore ai 70 dollari/barile attuali ma ancora certamente remunerativo.

Per il gas, lobiettivo europeo dovrebbe essere quello della creazione di almeno 2 o 3 hub, uno dei quali in Italia per il centro-sud Europa, che rappresentino lincrocio di grandi infrastrutture di approvvigionamento (gasdotti, rigassificatori, stoccaggi) e nei quali si possano formare prezzi spot sempre più indipendenti da quelli del petrolio. Dal lato domanda e fino ad oggi, varie iniziative sono state sviluppate da singoli Paesi per il contenimento dei consumi di petrolio, ma, per incidere significativamente sulle aspettative del mercato, le misure dovrebbero: avere una dimensione significativa rispetto alle previsioni di spare capacity; essere credibili, perché basate su impegni vincolanti e ben distribuiti fra gli Stati dellUnione Europea; essere correlate dinamicamente al livello dei prezzi del petrolio. Tali eventuali iniziative, sommando, lato offerta e domanda, volumi superiori alla attuale limitata spare capacity, dovrebbero poter offrire convenienti risultati di mercato; risultati certo amplificabili con leventuale adesione di altri Paesi dellarea OCSE.

Apertura ed integrazione dei mercati

Il quadro regolamentare europeo che sottende la liberalizzazione dei mercati e la creazione di un mercato unico continentale, con il secondo pacchetto di Direttive e lavvio dei due Regolamenti sugli scambi transfrontalieri di gas ed elettricità, è oggi molto avanzato, quanto meno dal lato della domanda. Fra un anno esatto tutti i consumatori dellUE saranno liberi di scegliere il proprio fornitore.

In vista di quella data e per poter valutare tempestivamente possibili e nuove misure, la Commissione europea ha concluso una prima analisi, condotta con la collaborazione delle Autorità nazionali, sullo stato dellimplementazione delle regole già fissate. La conseguente Relazione sullo stato di avanzamento della creazione del mercato interno del gas e dellelettricità (COM 2005/568) di novembre 2005, ha evidenziato importanti problematiche. Si riconosce che, nonostante molti progressi in materia di apertura del mercato, permangono forti criticità. Tra queste: uno scarso grado di integrazione, a causa di ritardi ed asimmetrie nei recepimenti nazionali delle Direttive; i forti differenziali persistenti nei prezzi dellenergia tra gli Stati membri; gli ostacoli che impediscono lo sviluppo di assetti competitivi e la contendibilità dei mercati, limitando così lopportunità di scelta dei consumatori.

Nel febbraio 2006, la Commissione europea ha inoltre presentato il primo Rapporto sullo stato della concorrenza nel mercato elettrico e del gas naturale, evidenziando le barriere allingresso di nuovi operatori, causate anche da inefficaci separazioni delle attività infrastrutturali dal controllo degli operatori dominanti, proprietari di filiere verticalmente integrate. Non secondaria appare la denuncia di una carente concorrenza transfrontaliera con conseguente frammentazione in sub mercati nazionali, a svantaggio dei consumatori.

Collaborazione internazionale dellAutorità

Il nostro contributo alla collaborazione internazionale, è focalizzato sullUE e sulle aree di maggior interesse per il sistema energetico, i consumatori e lindustria del nostro Paese. Esso comprende: la difficile e continua promozione di infrastrutture e scambi transfrontalieri convenienti per gli importatori italiani; lattiva partecipazione al Consiglio europeo dei regolatori dellenergia (CEER) ed al Gruppo dei regolatori europei per lenergia (ERGEG) costituito presso la Commissione europea; la partecipazione al Board dei Regolatori previsto dal recente Trattato per i Balcani; i seguiti del gemellaggio con lAutorità turca; la recente attivazione, a Roma, del Gruppo di lavoro permanente (MEDREG) dei Regolatori di tutti i Paesi del Mediterraneo; il supporto alla Scuola europea di regolazione di Firenze, aperta a tutti i Regolatori e stakeholder stranieri.

LIBERALIZZAZIONI, MERCATO E CONCORRENZA IN ITALIA

Settore elettrico

Con il primo gennaio 2005, il mercato elettrico ha completato la prima fase di avviamento, dando il via alla partecipazione attiva della domanda, ancorché indiretta per il mercato vincolato. È stata una fase lunga, dalla quale sono comunque emersi significativi risultati in termini di maggiore efficienza, di nuovi investimenti nella attività di produzione, di nascita di nuovi operatori, di affermazione dei diritti dei clienti e dei consumatori. Questi risultati, tuttavia, sono stati largamente oscurati dal contestuale forte incremento dei costi dei combustibili; inoltre solo in parte hanno prodotto effetti sui prezzi, a causa dellancor insufficiente concorrenza. Infatti, il mercato allingrosso dellenergia elettrica presenta ancora un elevato potere di mercato in capo ad operatori dominanti, primo fra questi lEnel, che sono in grado di controllare i prezzi, in determinati periodi, zone del Paese e fasi di mercato. A seguito dellindagine realizzata assieme allAutorità garante della concorrenza e del mercato (Autorità con la quale si sta sviluppando una proficua e continua collaborazione) e a seguito delle nostre istruttorie sui prezzi di borsa del giugno 2004 e del gennaio 2005, abbiamo promosso azioni, di carattere temporaneo, tese a promuovere condizioni di mercato più competitive. Tuttavia, tali misure, che intendono agevolare la transizione verso un mercato maturo ed effettivamente concorrenziale, in grado di soddisfare le legittime aspettative dei consumatori, sono attualmente al vaglio del Consiglio di Stato, dopo lannullamento da parte del TAR della Lombardia in base a una presunta carenza di poteri dellAutorità. In attesa che tali poteri (peraltro necessari per accelerare il processo di transizione verso un mercato elettrico efficiente) si chiariscano in ambito giudiziale e siano definiti in modo più attuale in ambito legislativo, il nostro impegno per lo sviluppo della concorrenza e la tutela dei consumatori è attualmente focalizzato sui rilevanti cambiamenti che interesseranno il mercato, durante il prossimo anno. Come previsto dalla Direttiva 2003/54/CE, nel mese di luglio del 2007 tutti i clienti, compresi quelli domestici, saranno liberi di scegliere il proprio fornitore. Ciò rappresenta un passo fondamentale per il completamento del processo di liberalizzazione del settore, ma richiede anche la definizione di nuove tutele per i clienti circa la possibilità reale di rivolgersi a un nuovo fornitore, il quale sia comunque in grado di assicurare tutte le garanzie per la qualità del servizio. Riteniamo quindi necessario: precisare gli obblighi di servizio universale, come previsto dalla stessa Direttiva; definire le condizioni di fornitura per i soggetti che non abbiano scelto il proprio fornitore e che, almeno nei primi anni, potranno essere una larga parte degli utenti domestici e una parte delle piccole imprese; istituire un servizio di fornitura di ultima istanza e mantenere una netta distinzione, ora garantita dallAcquirente Unico, tra la distribuzione da un lato, e lattività di approvvigionamento e vendita al dettaglio dallaltro, pena la cattura dei nuovi clienti da parte delle imprese integrate.

Lo sviluppo di questi nuovi servizi e la piena partecipazione della domanda al mercato elettrico richiedono lapprodo ad una fase più matura dei mercati allingrosso, che comprenda prodotti a termine o derivati, in grado di fornire adeguati strumenti di copertura dal rischio di prezzo e di gestione del portafoglio di approvvigionamento. In previsione dellistituzione di mercati a termine organizzati,

lAutorità ha già definito una revisione delle regole per il dispacciamento, che entrerà in vigore a partire dal 2007. Altrettanta attenzione meritano, così come in passato, gli oneri di sistema, componenti tariffarie non trascurabili; fra esse, il meccanismo CIP 6/92 per il quale abbiamo assunto una recentissima iniziativa, tesa a rendere, laddove possibile, lo schema di incentivazione sempre più aderente ai costi evitati del sistema elettrico nazionale. E stato infatti pubblicato un documento per la consultazione, che modifica i parametri su cui è basato il “costo evitato di combustibile” riconosciuto alle centrali CIP 6/92, indicizzandoli ad un paniere di combustibili di più agevole aggiornamento, salvaguardando i diritti acquisiti dei produttori. Inoltre, porremo in consultazione misure volte a rendere la gestione degli impianti CIP 6/92 più efficiente e più compatibile con le regole di mercato. Queste misure, e il rafforzamento già in atto dellattività di vigilanza e controllo circa il rispetto dei parametri che danno titolo allincentivazione, contribuiranno a ridurre lonere complessivo a carico del consumatore finale.

Un forte rischio di aggravio per i consumatori deriva invece dagli effetti del sistema normativo dellemission trading. Già questanno tali effetti sono valutabili in un incremento di prezzi e tariffe intorno all1%, a fronte di un deficit di allocazione relativamente modesto rispetto alle emissioni effettive. Se tale deficit diventasse rilevante, le conseguenze potrebbero diventare gravi per il settore elettrico. Abbiamo già segnalato al Governo e al Parlamento le anomalie sia della Direttiva che del metodo di allocazione; esse derivano sostanzialmente dallassenza di correlazione del meccanismo di assegnazione ex ante con i meccanismi di formazione dei prezzi nel mercato elettrico; ciò determina la possibilità di fenomeni speculativi e di una forte discriminazione dei nuovi entranti. Il riflesso sui prezzi dellenergia elettrica può risultare quindi molto superiore alleffettivo costo di acquisto dei diritti di emissione. Appare opportuno perciò un ripensamento, anche a livello comunitario, di tali meccanismi, che rischiano di essere strumenti inefficienti per il perseguimento dei giusti obiettivi ambientali.

Settore gas

Nel settore del gas, nonostante lavanzamento del quadro normativo e regolamentare, cui farò cenno nel seguito, è in progressivo peggioramento il quadro competitivo, a causa di sviluppi infrastrutturali non adeguati allandamento della domanda e a causa della dominanza dellEni sul mercato.

Il fabbisogno di gas del 2005 è cresciuto del 7,4% su quello del 2004, passando da 79 a 85 miliardi di m3 circa. Il 40% del gas è andato alla generazione elettrica, mentre il settore industriale, i servizi e le famiglie si sono divisi il restante 60%. La produzione nazionale ha continuato a decrescere come negli scorsi anni; essa è dominata dallEni, con una quota pari all84%. La dipendenza dellItalia dalle importazioni aumenta sensibilmente, di anno in anno, e ha superato, nel 2005, l85% dei consumi.

Lapprovvigionamento si basa prevalentemente su fonti extracomunitarie (37% dallAlgeria, 32% dalla Russia, 6% dalla Libia) ed avviene attraverso infrastrutture di adduzione (4 gasdotti ed un rigassificatore) il cui utilizzo è controllato dallEni o da società estere ad essa facenti capo. Per larga parte si importa con contratti pluriennali di tipo take or pay, di cui poco meno del 50% di dura- 1 3 ta ultra trentennale. I contratti spot, di durata inferiore o uguale a un anno, coprono poco meno del 5% del totale dei volumi. Eni rimane loperatore largamente dominante anche nelle attività di importazione e stoccaggio. Inoltre, secondo i risultati di una nostra indagine pubblicata allinizio di questanno, pure il mercato della vendita finale risulta ancora fortemente influenzato dallEni; la carenza di forniture autonome dal mercato internazionale costringe, infatti, molte imprese a commercializzare gas della stessa Eni.

Indipendenza e sviluppo delle infrastrutture

In questa realtà nazionale, caratterizzata da forti criticità sul piano concorrenziale, abbiamo segnalato più volte, al Parlamento e al Governo, la necessità di introdurre sollecitamente anche per il settore gas, così come già fatto per il settore elettrico, una separazione proprietaria delle aziende che gestiscono monopoli tecnici da quelle che si occupano di libere attività in competizione, a monte od a valle della filiera. Lesperienza, derivante anche dalla specificità del mercato italiano e da soluzioni adottate in altri Paesi, dimostra che la separazione societaria è uno strumento sufficiente per garantire la piena neutralità e trasparenza delle attività di trasporto e di stoccaggio; servizi a cui debbono poter accedere tutti i concorrenti, senza nemmeno il sospetto di discriminazioni o svantaggi competitivi, non possono essere nelle mani di uno di essi, per giunta il dominante. Daltronde, Stogit, Snam Rete Gas ed i diritti di transito transfrontalieri per alimentare il nostro Paese non dovrebbero avere né parte, né relazione, né influenza alcuna rispetto agli apprezzabili 88 miliardi di metri cubi di gas che lEni vende annualmente in Europa. Perciò, la cessione di dette società e diritti ad un assetto proprietario che non abbia interessi contrastanti con quelli nazionali e che ne garantisca la terzietà non può presentarsi come un indebolimento dellEni e delle sue potenzialità di crescita; crescita invece, fortemente auspicata e possibile, nella ricerca, nella produzione, nellapprovvigionamento, nella commercializzazione e nella vendita sui più vasti mercati europei ed internazionali; mercati in crescita, dove campioni internazionali già si sviluppano, pur senza reti; dove anche i campioni nazionali possono progredire verso una dimensione da campioni europei o internazionali, senza attardarsi in una difesa ad oltranza di monopoli o privilegi nel mercato domestico.

Daltra parte e simmetricamente per il settore elettrico, la giusta terziarizzazione di Terna non ha affatto indebolito lEnel e la sua azione per una crescita della propria quota di mercato extra-nazionale.

Peraltro, le terziarizzate Snam Rete Gas e Stogit, finanziate, come già oggi, da prelievi tariffari e libere da altri condizionamenti, potrebbero sviluppare infrastrutture atte a sostenere anche la gara del nostro Paese per lhub principale del Sud Europa. Gara nella quale dovremmo urgentemente sopravanzare progetti concorrenti e già lanciati a vantaggio dei Balcani e della Penisola Iberica. Gara la cui vittoria assicurerebbe allItalia quelladeguato surplus di capacità di offerta, quella famosa bolla, paventata in passato per rallentare sviluppo infrastrutturale e concorrenza, necessaria, invece: per la sicurezza; per contribuire ad offrire a tutti gli operatori, anche nuovi entranti, più opportunità competitive; per consentire ad ogni consumatore una più conveniente e libera scelta. In effetti, così come per le passate emergenze gas, e anche per quelle che ci si prepara a prevenire e gestire, lattenzione dovrà concentrarsi non solo sulle condizioni climatiche, sullaffidabilità delle importazioni dalla Russia e dei transiti attraverso lUcraina, sulla piena funzionalità del gasdotto dalla Libia, sullaumento della domanda (compresa quella del settore termoelettrico), ma anche sulla capacità di recuperare sollecitamente i ritardi accumulati in termini di sviluppo stoccaggi, potenziamento dei gasdotti già operativi, costruzione di nuovi gasdotti e attivazione di nuovi rigassificatori. Elementi di sistema, questi ultimi, particolarmente importanti ed urgenti, anche per la diversificazione dei mercati di approvvigionamento, attraverso il collegamento via nave di fornitori che possano competere con quelli già impegnati per la nostra copertura. Accanto alle segnalazioni e proposte, allimpegno per contribuire a sviluppare la collaborazione internazionale, lAutorità ha introdotto, nel corso degli anni, ed in tutti i provvedimenti di regolazione tariffaria o degli accessi alle reti, chiari meccanismi per la promozione di gestioni efficienti e di nuovi investimenti in infrastrutture. Quanto poi al dovere di utilizzare in modo corretto le stesse infrastrutture, saranno fra poco concluse, con eventuali sanzioni, le prime indagini avviate dalla Autorità circa impropri utilizzi degli stoccaggi da parte di alcuni operatori, durante la passata emergenza gas. Tuttavia, linsieme di questi strumenti non avrà tutti gli attesi ritorni fino a che permarranno condizioni di forte squilibrio fra gli operatori del mercato nazionale ed asimmetrie fra assetti o norme dei vari sistemi energetici nazionali, della UE e dei Paesi suoi fornitori.

Le reti di distribuzione locale

Un elemento di criticità, specifico della parte downstream del settore gas, è emerso con particolare evidenza nellambito dellindagine, pubblicata nel febbraio di questanno, sul segmento della vendita al dettaglio: la struttura di tale segmento è frazionata territorialmente, con operatori orientati principalmente al consolidamento delle proprie posizioni locali e che, nella maggior parte dei casi, appartengono allo stesso gruppo del gestore della rete di distribuzione, ponendo ulteriori difficoltà allentrata di nuovi operatori. Tutto ciò è confermato dai bassi tassi di switching dei clienti, dalle deboli iniziative competitive commerciali destinate ai piccoli consumatori e da condizioni di accesso alle reti di distribuzione discriminatorie, scarsamente trasparenti, così come testimoniato dallelevato numero di segnalazioni di rifiuto di accesso pervenute allAutorità. Perciò abbiamo approvato un Codice di rete tipo della distribuzione, contenente precise regole per rendere sempre più chiari i rapporti tra i gestori di impianti di distribuzione e venditori o grossisti.

PREZZI E TARIFFE

Nellanno e nei mesi passati, come già evidenziato, si è verificato un incremento rilevante, ed esteso a livello internazionale, dei prezzi dellenergia elettrica e del gas naturale. Nel periodo aprile-dicembre 2005, i prezzi allingrosso dellenergia elettrica hanno registrato, nelle Borse elettriche europee, incrementi dellordine del 70% (in media aritmetica) rispetto allo stesso periodo dellanno precedente, con leccezione della Borsa scandinava e della Borsa italiana che hanno manifestato una dinamica molto più contenuta, con incrementi rispettivamente dell8% e del 13%. Nei primi quattro mesi del 2006 è proseguita la tendenza al rialzo dei prezzi allingrosso, con una crescita di oltre il 50% nelle Borse dellEuropa continentale, di oltre il 60% nei Paesi Bassi e Scandinavia, del 32% in Italia e Spagna. Analogamente e confrontando il 2005 con il 2004, nelle Borse europee del gas i prezzi spot hanno registrato incrementi compresi tra il 40 e il 70%. Il trend al rialzo è proseguito nei primi cinque mesi del 2006, con aumenti del 50-60% rispetto ai valori dello stesso periodo del 2005. La dinamica dei prezzi energetici allingrosso si è in parte riflessa anche sui prezzi finali dellenergia elettrica e del gas. A inizio 2006 e per i principali Paesi europei, tali prezzi finali si sono collocati su livelli mediamente più alti rispetto ad un anno prima; gli aumenti sono stati più significativi per i consumatori commerciali e industriali, rispetto a quelli per i consumatori domestici.

Elettricità

Per i prezzi finali nazionali dellenergia elettrica, è emerso qualche segnale di convergenza a livello europeo, nel periodo 2003-2005. In particolare, per i consumi domestici si è ridotta la differenza, pur sempre elevata, con i prezzi di importanti Paesi della UE. Va comunque ricordato che gli utenti domestici italiani con i più bassi livelli di consumo (tra i 600 e 1.200 kWh annui) beneficiano di tariffe più basse dei prezzi prevalenti in Europa. Per le imprese italiane i prezzi si collocano al di sopra della media europea, con scostamenti più contenuti per le tipologie con consumi più bassi e scostamenti più elevati per i grandi utilizzatori. Per il mercato vincolato (consumatori minori e famiglie) la tariffa media nazionale del terzo trimestre 2006, è di 13,8 ce/kWh, al netto delle imposte che rappresentano il 10% circa del totale lordo. Confrontando lattuale tariffa totale con quella dello stesso periodo del 1999, anno di avvio della liberalizzazione, si riscontra un aumento del 41,1% a valori nominali e del 22,3% a valori reali, a fronte di un aumento del 269% delle quotazioni petrolifere in dollari al barile, a valori nominali. Analizzando le varie componenti della tariffa per il mercato vincolato, gli incrementi registrati a partire dal terzo trimestre del 2004 sono in buona sostanza ascrivibili ad un sensibile aumento della componente legata ai costi di generazione. Tale componente rappresenta il 70,6% della tariffa, al netto delle imposte, e la sua incidenza crescente è conseguenza, in parte, dellancor insufficiente dinamica concorrenziale sul mercato e, in prevalenza, del levitare dei costi dei combustibili, idrocarburi in particolare.Gli aumenti dei costi di produzione stanno vanificando anche le riduzioni tariffarie via via definite dallAutorità per i servizi di trasporto e distribuzione.

Occorre comunque evidenziare che lavvio della Borsa elettrica e le modalità di approvvigionamento dellAcquirente Unico hanno contribuito a contenere limpatto delle tensioni sviluppatesi sui mercati internazionali dei combustibili, e a tutelare così la clientela più debole.

Gli effetti del processo di liberalizzazione, pur non ancora completato, hanno già portato a prezzi e tariffe più bassi di quelli che avremmo avuto sulla base della regolazione amministrativa ante liberalizzazione. Si conferma comunque lesigenza di un mix di produzione sempre meno petrolio-dipendente e di uno sforzo costante di tutti per disaccoppiare il più possibile le dinamiche dei prezzi del gas e del petrolio. Lattivazione di nuove centrali più efficienti, a tecnologie e a combustibili meno onerosi (carbone pulito compreso), assieme alladozione di misure regolatorie e legislative tese a sviluppare la concorrenza fra produttori, dovrebbero offrire futuri benefici per i consumatori finali.

Sempre con riferimento al mix di copertura, anche le fonti rinnovabili meritano particolare impegno, con misure individuate e selezionate nella logica di competitività, efficienza e sicurezza di sistema, nonché come occasione di innovazione, tutela ambientale e nuova imprenditorialità.

Per parte sua, lAutorità è intervenuta, nel corso del 2005 e dei primi mesi del 2006, sia con provvedimenti per promuovere la produzione di energia elettrica da piccoli impianti alimentati da fonti rinnovabili (in esecuzione del Decreto legislativo n. 387/2003), sia per lattuazione, con la colaborazione del Gestore del Sistema Elettrico (GSE, ex GRTN), del decreto ministeriale di incentivazione al fotovoltaico (Decreto del Ministero dellAmbiente e della tutela del territorio e del Ministero delle Attività produttive del 28 luglio 2005). Va segnalato che le tariffe ministeriali incentivanti così adottate sono aggiuntive rispetto ai prezzi di cessione previsti dal decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e della delibera dellAutorità n. 34/05. Diversamente dai costi relativi alla generazione, i costi per la componente totalmente regolata dallAutorità (attività di trasmissione, distribuzione e misura, che pesano sulla tariffa netta solo per il 17,9%) si sono significativamente ridotti dallinizio della liberalizzazione ed hanno già raggiunto livelli migliori della media europea.

Per quanto riguarda la componente oneri di sistema, che conta per l11,5% della tariffa netta, lAutorità promuove costantemente azioni di controllo, contenimento o riduzione. Gli oneri di sistema comprendono, fra laltro: il fondo per la promozione delle fonti rinnovabili e per il meccanismo CIP 6/92, già trattato; il fondo per il rimborso ad alcuni produttori degli stranded costs, per il quale si è resa recentemente necessaria la rialimentazione da tariffa per contenere gli interessi connessi ai rimborsi ritardati; il fondo per il decommissioning nucleare, lottimizzazione dei cui costi è affidata allefficienza che Sogin S.p.A. dovrà sviluppare; il fondo per la ricerca e lo sviluppo; il fondo per la copertura dei regimi tariffari speciali. Riconsiderando nel complesso il sistema tariffario, continueremo a promuovere la diffusione delle tariffe multiorarie e stiamo elaborando una proposta di ristrutturazione per i consumatori minori; una soluzione che incentiva lutilizzo razionale dellenergia e che prevede anche una tariffa sociale per proteggere le fasce più deboli e gli utilizzatori di apparecchiature medicali salva-vita ad alto consumo. Per attivare la tariffa sociale è necessaria una preliminare scelta politica, già sollecitata dallAutorità, che definisca la tipologia dei soggetti a cui garantire supporto sociale. A questo proposito sono apprezzabili i contenuti del Documento conclusivo della X Commissione, già ricordato, e ripresi nel DDL Energia. In relazione ad essi, lAutorità intende promuovere fin da ora una attività di consultazione, per quanto di propria competenza, al fine di contenere i tempi di attuazione delle misure che verranno individuate in sede parlamentare e governativa. Gli indirizzi dellintervento in consultazione potrebbero prevedere: un recupero della anomala incentivazione ora implicitamente concessa anche ai clienti con bassi consumi ed alto reddito; una incentivazione per le fasce sociali più deboli, che sia funzione del livello di red- 2 0 dito familiare e della numerosità dei componenti; la collaborazione delle Amministrazioni locali; lerogazione della incentivazione con modalità tali da non interferire con il mercato, ovvero mantenendo anche per i clienti sussidiati la possibilità di scegliere liberamente il proprio fornitore.

Gas

Per il gas naturale, essendo già tutti i clienti liberi di scegliere il proprio fornitore, lAutorità definisce un prezzo di riferimento che i venditori sono tenuti ad offrire alle famiglie e ai piccoli consumatori.

Per il terzo trimestre 2006, tale prezzo è di 69,32 ce per metro cubo, al lordo delle imposte. Lattuale prezzo, confrontato con quello dello stesso periodo del 2000, risulta in aumento del 17,9% in termini nominali e del 2,7% in termini reali. Lo stesso prezzo di riferimento è composto per oltre un terzo (33,6%) dal costo della materia prima e per il 23,3% da costi di trasporto, stoccaggio, distribuzione, commercializzazione. Il contenimento delle componenti tariffate (per i servizi di trasporto, distribuzione, stoccaggio, che beneficiano comunque di significativi incentivi per lo sviluppo degli investimenti) ha solo parzialmente controbilanciato lincremento della componente relativa alla materia prima. Per il periodo 2004-2005, lincremento del prezzo di riferimento è stato più contenuto, al netto delle imposte, di quello mediamente riscontrato negli altri Paesi europei. Tale risultato è da ricollegare allintroduzione di un nuovo meccanismo di indicizzazione della componente materia prima, definito dalla nostra delibera 29 dicembre 2004, n. 248, volto a meglio rispecchiare gli effettivi costi di approvvigionamento del gas e a tutelare i consumatori, senza penalizzare la potenzialità degli operatori efficienti di settore. La metodologia stabilita per il calcolo della componente materia prima è stata confermata da una recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 217 del 21 marzo 2006).

Abbiamo poi recentemente adottato un provvedimento per la gestione del rimborso dovuto ai consumatori sulla base della delibera 248/04, per le maggiori somme fatturate nel 2005, e per attivare adeguati strumenti tesi a sostenere la capacità operativa efficiente degli operatori minori e la loro esigenza di acquisti invernali ulteriori, rispetto a quelli consentiti dai contratti di lungo termine, e necessari ad affrontare due anni di particolare criticità dal punto di vista della sicurezza. Va pure ricordato che il prezzo di riferimento include un onere fiscale pari al 42%. In tema di fiscalità, lAutorità offre la propria collaborazione, al Parlamento ed al Governo, per un eventuale riesame della struttura di prelievo fiscale (accise, IVA, addizionale regionale) gravante sui prezzi del gas e dellelettricità, anche al fine di una sua maggiore trasparenza. In Italia i prezzi per i clienti industriali continuano a mantenersi più elevati rispetto alla media dei Paesi europei. Occorre tuttavia evidenziare che nel corso del 2005 i prezzi per le imprese italiane sono cresciuti meno della media europea. Diversa è la situazione per i grandi clienti industriali italiani, che hanno sperimentato un aumento molto consistente dei prezzi, anche superiore al 25%, ma comunque in linea con la tendenza negli altri Paesi europei.

QUALITÀ DEI SERVIZI

Oltre allimpegno per contribuire a ridurre i differenziali tra i costi nazionali e quelli registrati nei principali Paesi europei, lAutorità continua a sostenere unintensa attività per sviluppare la qualità dei servizi resi ai clienti. Tale attività ha portato lItalia, nellarco di pochi anni, a recuperare varie posizioni nel panorama internazionale.

Qualità tecnica

Per effetto della regolazione (con incentivi e penalità) introdotta dallAutorità e della positiva risposta assicurata dagli operatori, le interruzioni elettriche senza preavviso (superiori a 3 minuti) continuano a ridursi sia per numero medio (sceso a 2,3 interruzioni allanno per cliente), che per durata complessiva (scesa a 80 minuti di interruzione allanno per cliente con un miglioramento del 12% sul 2004 e del 58% rispetto al 1999). Analizzando i risultati, al netto delle conseguenze dovute a eventi climatici eccezionali, continua la progressiva riduzione del divario inizialmente esistente tra regioni del Nord e regioni del Centro-Sud. Nel 2006 sono entrati in vigore i nuovi standard sul numero massimo di interruzioni per i clienti di media tensione, che risultano essere tra i più stringenti dEuropa. Stiamo inoltre conducendo una consultazione per introdurre indennizzi automatici anche per i clienti domestici in caso di interruzioni prolungate o estese, come i blackout o le interruzioni per eventi meteorologici eccezionali. Per quanto riguarda la sicurezza del servizio di distribuzione del gas, le norme introdotte dallAutorità hanno comportato una forte crescita della porzione di rete ispezionata al fine di individuare eventuali fughe di gas: tale percentuale presenta oggi valori medi annuali superiori al 40%.

Rimane confermata la tempestività nel servizio di pronto intervento su chiamata telefonica: nel 2005 gli interventi sono stati effettuati mediamente in meno di 35 minuti.

Nel 2006 è entrato in vigore un meccanismo di incentivi ai distributori per la riduzione delle dispersioni e per laumento dei controlli circa il grado di odorizzazione del gas, anchesso orientato al miglioramento della sicurezza per tutti i cittadini.

Qualità commerciale

Resta confermata la validità del meccanismo degli standard di qualità unici nazionali (tempi per attivazioni o disattivazioni e preventivazione od esecuzione lavori; contrattualistica) con indennizzi automatici a favore dei clienti finali. Il meccanismo è stato introdotto in sostituzione della precedente disciplina della Carta dei servizi: nel 2005 sono stati pagati oltre 4,3 milioni di euro di indennizzi ai clienti del servizio elettrico e oltre 2,4 milioni ai clienti del servizio gas. Complessivamente sono stati erogati oltre 93.000 indennizzi per mancato rispetto degli standard introdotti dallAutorità.

I tempi medi di effettuazione delle prestazioni si sono comunque mantenuti, anche nel 2005, al di sotto dei tempi massimi stabiliti dallAutorità.

Codici di condotta commerciale

In vista del completamento del processo di liberalizzazione, con lestensione dellidoneità ai clienti domestici del mercato elettrico, prevista per il 1° luglio 2007, stiamo adeguando gli strumenti di tutela della clientela finale alle nuove condizioni del mercato. Lobiettivo perseguito è quello di predisporre misure atte a consentire al cliente finale scelte informate e la possibilità di trarre vantaggio dal nuovo contesto concorrenziale. Con riferimento al segmento della vendita al dettaglio nel mercato elettrico, lazione di tutela si è focalizzata su due interventi. Trasparenza delle bollette elettriche. Le proposte formulate prevedono anche il miglioramento della loro comprensibilità. Esse costituiscono un fondamentale canale di comunicazione tra fornitori e consumatori, oltre ad essere il principale strumento di verifica dei dati di consumo e spesa. Perciò la bolletta, arricchita e resa più leggibile, potrà costituire, per il consumatore, una base di informazione utile per confrontare le offerte economiche proposte dai vari fornitori e controllare landamento dei propri consumi.

Codice di condotta commerciale. Emanato nel maggio scorso, esso è uno strumento che faciliterà il cliente finale nella selezione della fornitura più conveniente. Il Codice fissa infatti le regole di correttezza e trasparenza che i venditori sono tenuti ad osservare nelle fasi di promozione delle offerte, di conclusione del contratto o di modifica del contratto già stipulato. Un analogo intervento era già stato effettuato nel 2004, con ladozione del Codice di condotta commerciale per la vendita di gas naturale; stiamo ora conducendo una verifica circa il comportamento commerciale degli operatori presenti nel mercato della vendita di gas.

UTILIZZO RAZIONALE DELLENERGIA

Il 2005 è stato il primo anno di attuazione del meccanismo dei “certificati bianchi”, introdotto con decreti ministeriali del luglio 2004 e governato da regole tecniche ed economiche definite dallAutorità, che è anche responsabile dellattuazione e del monitoraggio dei risultati conseguiti. Nel corso del 2005 gli uffici dellAutorità hanno ricevuto e valutato richieste di certificazione di risparmi energetici per oltre un migliaio di interventi, realizzati presso i consumatori finali. A fronte di un obiettivo annuale 2005 pari a 156.000 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) risparmiate, sono stati certificati risparmi per oltre 280.000 tep. Da tali risparmi, di energia elettrica, gas e altre forme di energia, traggono beneficio i consumatori finali, la bilancia commerciale del Paese, la competitività dei nostri settori produttivi e il contenimento delle emissioni in atmosfera. I risparmi energetici conseguiti equivalgono alla produzione elettrica annua di una centrale da 160 MW e al consumo domestico annuo di una città di circa 380.000 abitanti. Per effetto degli interventi certificati è stata evitata lemissione in atmosfera di oltre 750.000 tonnellate di anidride carbonica. Questi primi risultati costituiscono un segnale positivo per la definizione di obiettivi sempre più sfidanti e che possano rappresentare anche un importante contributo al conseguimento, da parte del nostro Paese, degli obiettivi di risparmio di energia primaria individuati dalla recente Direttiva Europea per la promozione delluso efficiente dellenergia e dei servizi energetici.

CONTROLLI, ISPEZIONI E CONTENZIOSO

LAutorità ha intensificato lattività di vigilanza e controllo soprattutto con finalità di prevenzione. Il potenziamento della nuova Direzione specificamente dedicata a tali attività, le maggiori richieste di collaborazione, alla Cassa Conguaglio di settore ed al GSE, il protocollo di intesa che rafforza la collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza confermano il nostro impegno per un monitoraggio potenziato del mercato energetico. Alla Guardia di Finanza va il nostro sincero ringraziamento per il crescente ed apprezzatissimo impegno e per lalta professionalità che ci sta dedicando. I provvedimenti adottati in connessione allattività di vigilanza sono aumentati del 10% rispetto allanno precedente ed il numero dei controlli o ispezioni presso gli operatori è incrementato dell87%. In merito al contenzioso, nei primi nove anni (1997-2006) di operatività dellAutorità e considerando le decisioni passate in giudicato, poco più dell1% dei provvedimenti sono stati oggetto di annullamento totale o parziale; considerando i soli provvedimenti impugnati tale percentuale si colloca al 10% circa.

In tale contesto, desidero rivolgere un ringraziamento allAvvocatura dello Stato per lattenzione ed il rilevante supporto che ci assicura, sia con attività consulenziali che con il patrocinio innanzi ai giudici amministrativi. LAutorità considera il controllo giurisdizionale come essenziale contrappeso alla propria indipendenza; un controllo naturalmente adeguato alla natura ed alla portata degli atti che costituiscono esercizio della propria potestà, contraddistinta da caratteri di accentuata discrezionalità tecnica, ai sensi della legge istitutiva. In questo senso, è nostra intenzione sfruttare ogni opportunità per rendere sempre più chiare le nostre deliberazioni e per contribuire a sviluppare una consapevolezza tecnico-economica sempre più diffusa ed approfondita, anche in sede giurisdizionale. Ciò potrà concorrere a rendere più stabile e certo il quadro regolatorio, riducendo nel medio termine il numero dei ricorsi e scoraggiando iniziative spesso avanzate solo a fini dilatori. Inoltre, le scelte contenute nel DDL Energia, in merito alla più attuale definizione dei poteri e delle prerogative dellAutorità, dovrebbero pure consentire di focalizzare il giudizio, ora prevalentemente incentrato sulla astratta coerenza con le finalità che lAutorità deve realizzare, sulle norme procedurali (fondamentale presidio dei terzi interessati) e sulla razionalità e proporzionalità dei contenuti tecnico-economici delle regole che lAutorità adotta.

ORGANIZZAZIONE ED OPERATIVITÀ

Il nuovo assetto organizzativo ha facilitato i guadagni di efficienza che abbiamo consuntivato per il 2005; mentre i provvedimenti adottati sono aumentati del 20%, le risorse economiche impiegate sono state inferiori a quelle del 2004. La parte dei provvedimenti 2005 che ha segnato il maggior incremento riguarda i procedimenti di consultazione (+67%) che costituiscono più di un quarto del totale; la media dei giorni dedicata alla consultazione è pure significativamente aumentata, da 28 a 38  giorni. Inoltre, per rendere sempre più prevedibile e trasparente la nostra azione, abbiamo adottato e pubblicato, con la prima deliberazione dellanno, un “Piano Triennale 2006-2008” che sarà oggetto di aggiornamenti periodici, sulla base di consultazioni pubbliche generali annuali. La prima di esse è stata già fissata per la prossima settimana e riguarderà anche la Relazione, oggetto di questa mia presentazione. Tutto ciò conferma concretamente linteresse, limpegno che attribuiamo ad una valorizzazione del dialogo con gli operatori, i consumatori, le rispettive associazioni, i sindacati e tutti gli stakeholders di settore. Su questa linea si colloca anche la sperimentazione della nuova metodologia di Analisi di impatto di regolazione, che è stata avviata nel settembre 2005 e che ha già interessato 5 procedimenti, 2 dei quali già conclusi con relativa deliberazione. Si consolida così un modus operandi, teso a rendere sempre più chiaro ed affidabile il quadro regolatorio, a beneficio di Istituzioni, consumatori ed operatori. Le impegnative attività, di cui ho riferito, sono state sempre sostenute da una dedizione attenta e professionale di tutto il nostro Personale, a cui rivolgo, anche a nome del collega Fanelli, un sentito ringraziamento. A questo apprezzamento associamo anche quello per la collaborazione assicurataci dal Collegio dei Revisori, dagli esperti, dalla Cassa conguaglio per il settore elettrico, e dal Consiglio nazionale dei consumatori.

ORIENTAMENTI PER LAZIONE FUTURA

LAutorità intende: rendere sempre più trasparente, efficace, efficiente, la propria azione amministrativa indipendente; contribuire ad intensificare linterlocuzione istituzionale; continuare a delineare per tempo e con chiarezza gli obiettivi e le scadenze principali dellattività prevista, allinterno della cornice progressivamente e dinamicamente delineata dalle norme europee e nazionali; offrire alle Istituzioni, ai consumatori ed agli operatori un quadro programmato, coerente, flessibile delle proprie iniziative future; adottare, con tempestività e nel rispetto dei processi di consultazione, ogni provvedimento utile alla tutela dei consumatori e alla promozione della concorrenza, anche per rafforzare la competitività delle imprese e del Paese.

Signor Presidente della Repubblica, intendiamo così assicurare il nostro miglior contributo possibile allimpegno di tutti, per un sollecito miglioramento della sicurezza, della economicità e della sostenibilità del nostro sistema energetico.